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L’olocausto è il memoriale della umana crudeltà

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L’olocausto è il memoriale della umana crudeltà, dice Papa Francesco. E usa la parola “momoriale” e non memoria come siamo abituati ad ascoltare.

Il memoriale non è un ricordo, a differenza del ricordo, e quindi della memoria, è il rivivere pienamente il dolore per gli scempi compiuti dagli uomini, questi, gli stessi che si indignano per tutte le persone assassinate dalla follia umana, quelli che, nell’epoca dei social, mettono nella loro paginetta il link alla frase famosa, la foto dei lager tedeschi e le immagini degli ebrei che furono deportati, ridotti a poco più che bestie, svuotati a tal punto della loro umanità da divenire oggetto di esperimenti spesso anche fantasiosi.

Ci dovremmo indignare di fronte a noi stessi, a questo uomo che Primo Levi ha ben descritto nel suo romanzo.

Ci sarebbe da chiedersi “se questo è un uomo” davanti alle barbarie cui assistiamo tutti i giorni, senza andare lontano, volgendo lo sguardo verso chi è poco distante da noi, nei confronti dei diseredati di questa società attenta agli indici di borsa e che lascia morire di freddo i suoi fratelli.

C’è da chiedersi se questo uomo è lo stesso di 81 anni fa, spiccioli di tempo, quando iniziarono le deportazioni, quando un simile decise di uccidere un suo simile per il solo fatto di appartenere ad un’altra cultura, semplicemente perché la cultura del momento aveva ritenuto che così dovesse essere.

Dovremmo provare a celebrare il memoriale di questa disfatta umana stando attenti a tutti gli olocausti che si consumano ogni minuto sotto i nostri occhi disattenti, dove le stragi sono all’ordine del giorno e il disprezzo per il prossimo è pane quotidiano.

Dovremmo fermarci per darci la possibilità di attendere che tutta l’umanità riprenda il passo e si possa costruire il mondo che tutti vorremmo ma che tutti disattendiamo.

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campania

Nicola Caputo candidato alle Europee resta seduto sulla poltrona di Assessore Regionale

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NAPOLI – È già cominciata la campagna elettorale per i candidati al Parlamento Europeo e tra i candidati della Campania si può scorgere il nome di Nicola Caputo tra le file di Stati Uniti d’Europa la lista nata dalla fusione di Renzi ed Emma Bonino.

Nicola Caputo, ad oggi rappresenta i voti del Presidente della Regione De Luca, dato che il Governatore ha deciso di “pesarsi” come si dice in gergo, per una sfida a sfondo regionale, proprio contro il suo partito che, come tutti sanno, è stato l’artefice dei primi bastoni messi tra le ruote alla sua lotta per il terzo mandato.

Quindi De Luca contro il PD di Raffaele Topo, altro elemento di spicco della Campania, preferito dal PD insieme alla Picierno, Decaro e Sandro Ruotolo.

Ieri è stata la giornata del primo annuncio di Nicola Caputo attraverso i social, dove informa i propri fan del cambio strategico della Comunicazione, col quale si è deciso di usare i propri social solo ed esclusivamente per comunicazioni elettorali, accantonando per adesso la comunicazione istituzionale dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania.

“Le istituzioni sono una cosa seria, alta, solenne e vanno rispettate, così come le elezioni sono il momento più alto dell’esercizio della democrazia: per questo ho inteso come deontologicamente corretto interrompere l’attività di comunicazione istituzionale relativa all’Assessorato.

Ho servito le istituzioni sempre – prosegue l’Assessore – con il massimo della passione e della abnegazione, cercando di rendicontare quanto facevo tutti i giorni. L’ho fatto sia da Parlamentare europeo che da assessore regionale (ben 914 Agridiario e 156 AgriWeekReCap) senza mai confondere l’attività istituzionale con quella politica.

Con la stessa trasparenza, senso delle Istituzioni e onestà intellettuale – conclude – ho deciso di non confondere il Nicola Caputo candidato con il Nicola Caputo assessore”.

Queste alcune parole del post pubblicato ieri da Nicola Caputo. L’Assessore parla di deontologia, trasparenza, senso delle istituzioni e onestà intellettuale. Praticamente tutti valori di una perfetta democrazia usati in un solo post. Peccato però che il senso di democrazia vorrebbe che l’Assessore sia messo alla pari dei suoi competitor e non quello di rivestire una carica istituzionale in campagna elettorale, la quale carica, indiscutibilmente determina un vantaggio rispetto ai concorrenti, dato che in questo mese, si potranno continuare a dare risposte “politiche” agli amici e agli amici degli amici come già successo, forse inconsapevolmente, con uno dei suoi staffisti, ma questo ve lo racconteremo in un altro editoriale.

Praticamente l’Assessore Nicola Caputo, sta conducendo la campagna elettorale per le europee stando “seduto a cavallo” – come si dice in gergo politico – e poi parla di democrazia, senso delle istituzioni e trasparenza. Avrebbe fatto davvero questo se si fosse dimesso da Assessore regionale. Tanto é vero che chi comincia a leggere il suo post, nelle prime battute, crede proprio di stare lì a leggere delle sue dimissioni, peccato però che la comunicazione era solo per avvertire che la sua pagina smette di essere istituzionale per diventare promozionale. Peccato per quelli che realmente sperano in un cambio di rotta della politica.

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Politica

SANT’ANTIMO. Sandro Ruotolo personaggio antimafia sponsorizza la coalizione promossa dai Cesaro

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SANT’ANTIMO – Stamattina, come in ogni campagna elettorale che si rispetti, c’é un evento politico da registrare.

Nella sede del PD cittadino stamattina a fare da ennesimo endorsement alla candidatura di Buonanno, ci sarà l’ex Senatore Sandro Ruotolo, nonché giornalista e professionista dell’antimafia come ebbe ad etichettare alcuni di questi personaggi il buon Leonardo Sciascia famoso saggista e intellettuale siciliano scomparso 35 anni fa.

Dopo i due consiglieri regionale e metropolitano, Massimo Buonanno continua la sua campagna elettorale sponsorizzando l’unica cosa che sa di poter vantare: la filiera istituzionale, e lo fa in barba a qualsiasi logica di ideale o di appartenenza politica.

Seppur vero che Ruotolo sia esponente del PD lo stesso partito che esprime la figura di Buonanno Sindaco é anche vero che troppo spesso ci si dimentica che il maggiore sponsor di questa coalizione oggi, al di là delle dichiarazioni di rito dell’amico Edo D’Antonio, sia l’ex Consigliere regionale Armando Cesaro, il quale non disdegna, nonostante la sua figura venga tenuta nell’ombra, di farsi vedere in giro con i suoi candidati al Consiglio Comunale a discettare sull’andamento di questa campagna elettorale.

Chissà se al professionista dell’antimafia Sandro Ruotolo sia stato detto che la coalizione che oggi viene a sponsorizzare in realtà è spinta e in parte formata grazie all’aiuto dei Cesaro. Famiglia fino a ieri legata a triplo filo con Berlusconi, personaggio da sempre contrastato sia politicamente che moralmente da Sandro Ruotolo. Credo che se l’ex Senatore non sia a conoscenza di questa cosa saremo stati ben lieti di averlo informato.

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Editoriale

SANT’ANTIMO. I supporters di Buonanno hanno messo in moto la macchina del fango che potrà rivelarsi per loro un vero boomerang

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SANT’ANTIMO – Si avvicina la data che stabilirà i nastri di partenza ufficiali della campagna elettorale. Le nomenclature sono quasi fatte e con esse anche la conta delle probabili preferenze e chi è oggettivamente in svantaggio secondo i pronostici ha già messo in moto la macchina del fango tesa ad operare come arma di distrazione di massa che vorrebbe far cadere le attenzioni di organi sovracomunali lontane dalle sue candidature.

È quello che sta succedendo sui marciapiedi santantimesi in questi giorni, dove i supporters di Massimo Buonanno, hanno cominciato a sguinzagliare i cappucci e le marionette per instillare nell’opinione pubblica santantimese l’idea che tra le file di Nicola Marzocchella si annidano candidature posticce e/o vicine ad ambienti malavitosi.

Praticamente, se questi fossero convinti delle dicerie diffuse agli angoli dei bar cittadini, risulterebbe innegabile che stanno a guardare la pagliuzza nell’occhio dei loro competitor senza vedere la trave che c’è nei loro occhi e in quelli dei loro colleghi di coalizione.

Infatti dai santini che stanno girando già sui social, si individuano almeno tre o quattro candidature tra le file della coalizione Buonanno che potrebbero creare seri fumus all’indomani di una probabile vittoria dell’ex Sindaco.

Tra parenti di primo grado e affini di pregiudicati – perfino detenuti al 41bis ritenuti affiliati al clan dei casalesi – e personaggi borderline del territorio si può dire che la coalizione di Buonanno probabilmente sarà quella che ne offrirà un numero consistente. Così come c’è da precisare che tutte questi candidati sono persone oneste con onorabilità illibata e libere di potersi candidare poiché non presentano carichi pendenti negativi ma che hanno un solo difetto, se così lo si può chiamare, quello di appartenere a qualche personaggio poco raccomandabile in città e le parentele si sa non sono né ricercate né tanto meno scelte ma possono creare fumus importanti ai fini di un probabile nuovo scioglimento per ingerenze della criminalità organizzata.

Quindi se la macchina del fango messa in moto dagli accoliti di Buonanno fosse stata messa in moto inconsapevolmente è giusto che anche loro sappiano che questa strategia potrebbe diventare un vero e proprio boomerang. Se al contrario, invece, la strategia fosse stata messa in campo con la consapevolezza di alcune parentele dei loro candidati, è legittimo pensare che forse è stata messa in atto per deviare le attenzioni verso la coalzione del loro diretto competitor. Una cosa è certa! Un comune già sciolto per infiltrazioni camorristiche non può permettersi un altro scioglimento per colpa del principio della vittoria a tutti i costi.

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