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Frattamaggiore

FRATTAMAGGIORE. La menatizzazione del Comune di Frattaminore fa nascere una crisi di maggioranza

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FRATTAMAGGIORE – Basta poco per creare una crisi di maggioranza, visti anche i flebili equilibri derivanti dalle ultime elezioni. Infatti appena risolto l’incastro dell’ultima casella rimasta senza poltrone in giunta, il Sindaco Marco Antonio Del Prete deve rimboccarsi di nuovo le maniche e cercare di risolvere un’altra crisi nata all’indomani della deliberazione n°26 del 18 Marzo scorso.

A dire il vero, gran parte della maggioranza, si è vista catapultata addosso questa deliberazione senza lo stralcio di una conferenza di capigruppo o tutto al più di una riunione di maggioranza. Il contenuto di questa deliberazione era conosciuto solo dal Sindaco e dai suoi pochi fedelissimi. Forse anche questa cosa ha fatto storcere il naso al resto della maggioranza. Ma andiamo per gradi.

La deliberazione tratta il tema della menatizzazione e nello specifico propone la sottoscrizione di una convenzione aggiuntiva per la menatizzazione del Comune di Frattaminore in derivazione dell’Impianto di distribuzione Gas Metano esistente nel Comune di Frattamaggiore e per la definizione del rapporto di gestione degli impianti afferenti il servizio pubblico di distribuzione del gas metano.

Al di là di tutte le precisazioni, poi, riportate nella deliberazione che tutelino o meno i frattesi dal punto di vista economico, la presentazione, anche repentina, di questa deliberazione ha suscitato enormi dubbi, soprattutto tra i Consiglieri di maggioranza che non nutrono nessun interesse personale verso la questione.

Infatti non si spiega perché il Sindaco si sia prodigato tanto alla modifica della convenzione per la menatizzazione del Comune di Frattaminore né si è capita la caduta dall’alto di questa deliberazione ma la cosa che suscita maggiore ilarità e che non si riesce bene a comprendere a cosa sia dovuto l’inizio della crisi, visto che dovrebbe essere alquanto normale il dialogo tra consiglieri e i propri assessori di riferimento, a meno che, gli assessori che rappresentano in giunta i consiglieri indignati, non abbiano firmato a fiducia senza sapere cosa stessero approvando.

Fatto sta che tra poche ore, si terrà una riunione di maggioranza, nella quale il Sindaco dovrebbe dipanare qualsiasi dubbio e ripianare la crisi di maggioranza nata all’indomani di questa deliberazione.

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Frattamaggiore. Oltre 12 chili di droga sotto al letto, tradito dall’odore, 22enne arrestato

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I carabinieri della stazione di Frattamaggiore hanno arrestato per detenzione di droga a fini di spaccio Gaetano Chianese, 22enne del posto già noto alle forze dell’ordine. Durante una perquisizione è stato trovato in possesso di 12 chili di hashish, 68 grammi di cocaina e materiale per il confezionamento delle dosi. Lo stupefacente era nascosto in un borsone, occultato sotto al letto di una camera. A tradirlo l’odore intenso, immediatamente percepito dai militari. Non solo droga. In casa anche 57 proiettili a salve, 1 passamontagna e 1 sfollagente. Il 22enne è stato portato in carcere, in attesa di giudizio.

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Tragedia a lavoro. 20enne muore dopo essere rimasto incastrato in una macina industriale

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Una fine atroce per un ragazzo di appena 20 anni, Raffaele Vergara, strappato alla vita dopo un grave incidente sul lavoro. Questa mattina a Frattamaggiore, in via Sossio Russo, il giovane è morto dopo essere rimasto incastrato in una macina industriale. Le circostanze dell’incidente sono ancora poco chiare. Teatro della tragedia è il consorzio industriale della ditta Delifood. Secondo una prima ricostruzione operata dai carabinieri, Raffaele sarebbe rimasto incastrato all’interno di un macchinario utilizzato per la macina delle spezie decedendo sul colpo. Sul posto il Pm di turno della Procura della Repubblica di Napoli Nord, i Carabinieri del Nil di Napoli, i Carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna e personale dell’Asl Napoli 2 Nord. Indagini in corso. Probabilmente verrà disposta l’autopsia sulla salma del ragazzo. Presenti sul luogo della tragedia anche i genitori, originari di Crispano.

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Frattamaggiore

FRATTAMAGGIORE. L’arroganza continua anche con maggioranza allargata. Sorteggi a porte chiuse

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FRATTAMAGGIORE. Un altro episodio sconcertante si registra nella casa comunale che testimonia quanto ormai la situazione rischi definitivamente di degenerare.

Terzo settore, il tanto chiacchierato dirigente Raimo, spesso al centro addirittura del dibattito politico e considerato l’uomo con “superpoteri” al Municipio. Mentre si svolge il sorteggio per affidare una gara d’appalto, l’apertura delle buste contenti le varie offerte presentate dalle ditte partecipanti, dove per termini di legge quest’operazione dev’essere pubblica. A Frattamaggiore nulla è scontato. Tanto è vero che un consigliere comunale l’altra mattina decide di assistere alla regolarità delle procedure e si presenta presso gli uffici dove si sta svolgendo il sorteggio. Trova la porta chiusa e tutti dentro. Bussa, nessuno apre.

Probabilmente non vogliono occhi indiscreti. Il consigliere di maggioranza chiama la polizia per segnalare lo sconcertante episodio; le forze dell’ordine arrivano al Municipio e verbalizzano tutto tra lo stupore dei consiglieri presenti e l’imbarazzo del dirigente Raimo che ancora una volta torna a far parlare di sé dopo i fatti messi in evidenza dai consiglieri dell’opposizione sui rifiuti.

Un altro episodio assurdo: com’è possibile che a Frattamaggiore un consigliere comunale per impedire che si possa svolgere un sorteggio per un appalto a porte chiuse è costretto a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine?

Ombre sulle politiche sociali, dove addirittura l’inchiesta ha svelato il filo che lega la camorra, le cooperative vincitrici di gara, i burocrati dell’Ambito e i loro indissolubili legami con la politica.

Ombre sul settore dei rifiuti tra proroghe e debiti fuori bilanci che meritano approfondimenti; le ombre sulle concessioni che riguardano cantieri dove c’entrano i consiglieri comunali, alcuni finiti pure sott’inchiesta.

La lista è lunga ma basta questo spaccato per comprendere che siamo di fronte ad un pentolone a pressione che rischia di scoppiare da un momento all’altro. Ma la storia del consigliere Giovanni Pezzullo costretto a chiamare una volante di polizia per farsi aprire la porta ed evitare che si svolgesse un sorteggio per un appalto in spregio alla legge, è l’emblema di una situazione che rischia di degenerare.

L’opposizione di “LiberiamoFratta” non riesce ad incidere su quanto ogni giorno si consuma in quelle stanze e menomale che i consiglieri di maggioranza non hanno abdicato al ruolo di controllo che spetta ad ogni singolo componente dell’Assise, ben oltre l’appartenenza alla minoranza o alla maggioranza. La polizia, ovviamente, ha verbalizzato tutto e si aggiunge un altro tassello a chi ci vede nella gestione dell’Ente delle zone d’ombra non più trascurabili.

Persino i movimenti liberi di consiglieri comunali diventano oggetto di velate minacce, di toni alti, per evitare che si possa disturbare la cabina di regia che opera dalle politiche sociali fino a tutti gli altri settori. E nemmeno di fronte alle inchieste della Procura si decide di arretrare ma, al contrario, ci si spinge sempre più in là dimostrando un’arroganza dovuta quasi ad una convinzione di impunità che la storia dimostra non appartenere a queste terre.

E il sindaco continua a restare in silenzio. I suoi stessi consiglieri comunali si rivolgono alle forze dell’ordine per evitare la degenerazione nei settori e lui fa finta di niente. La domanda sorge spontanea: incapacità o complicità? Perché non interviene di fronte a casi così chiari ed eclatanti? E Del Prete continua a far finta di nulla? Altra domanda: Del Prete ha azzerato l’opposizione per allargare la condivisione oppure solo perché pensava che una volta tutti in maggioranza, nessuno avesse più controllato cosa accade negli uffici?

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