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CASAVATORE – TRA MAGGIORANZA FANTASMA E DEMOCRAZIA SOSPESA

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CASAVATORE – Una delle pagine più nere della politica locale: un esempio poco edificante di come NON debba essere il rapporto tra amministratori e cittadini. Dopo il rifiuto ad incontrare un gruppo di convenuti, non più di una ventina la cui intenzione, anticipata sui social e puntualmente riscontrata anche dal primo Cittadino, era semplicemente quella di consegnare allo stesso una petizione, la maggioranza, fatta eccezione per il Vice Sindaco ed un assessore, utilizzava infatti un ingresso secondario per aggirare il pacifico presidio (erano presenti anche le Forze dell’Ordine, in vista del Consiglio Comunale), sottraendosi letteralmente al confronto. La manifestazione naturalmente era stata regolarmente preavvisata alla Questura, ai sensi dell’Art. 18 del T.U.L.P.S., non era quindi presente “l’effetto sorpresa” a giustificare eventuali preoccupazioni.

L’esposizione della mozione dei consiglieri di opposizione, ad opera della consigliera Puzone del M5S, che rivendicavano l’applicazione dello Statuto Comunale nei punti relativi alla partecipazione popolare, veniva soffocata subito sul nascere dalla Presidente del Consiglio, senza possibilità di replica, quasi con fastidio, perché “non pertinente” e pertanto procrastinabile. La democrazia può attendere.

Nel regolamento è previsto, infatti, che nelle sedute destinate all’approvazione del bilancio non possano essere discusse questioni non inerenti all’ordine del giorno.

Approvazione del bilancio che, paradossalmente, non c’è stata, o meglio non completamente, con la richiesta di rinvio della seduta per l’evidente incapacità della maggioranza di approntare un documento in tempo utile in merito alla tariffazione, nonostante la diffida del Prefetto. Né possono valere le motivazioni, alquanto singolari, del rinvio stesso, attribuite ad improbabili sopraggiunte variazioni normative, atteso che sui 93 Comuni della Città Metropolitana solo 14 pare non abbiano ottemperato. Senza considerare che la prevista seduta di commissione per l’illustrazione del PEF e del bilancio, convocata prima dell’assemblea odierna, inspiegabilmente, non si è tenuta.

Il clima si è fatto rovente dopo le argomentazioni del Consigliere Palmentieri, le cui richieste di chiarimenti sono rimaste essenzialmente senza risposta o con evidenti lacune, generando palesi tensioni nella maggioranza.

L’imbarazzo dei vari funzionari d’area, chiamati a rispondere di pareri che attengono essenzialmente alla sfera politica, è apparso subito evidente. In tutto questo c’è da dire che, ancora una volta, fatta eccezione per un paio di interventi, l’intera maggioranza ha seguito in religioso mutismo tutta la seduta, limitandosi a rispondere all’appello o a sollevare timidamente l’avambraccio nelle occasioni di voto, tutte rigorosamente in solitaria e dall’esito scontato. Unico a riferire ovviamente, per l’argomento trattato, l’assessore al bilancio.

Ancora protagonisti la Puzone, che attribuiva al Sindaco un eccessivo ricorso ai tecnicismi e ai funzionari, evitando di sottoporsi alle necessarie risposte politiche, e Maglione, che ribadiva ancora una volta l’immobilismo dell’amministrazione e la scarsa attività istituzionale, nonostante sia trascorso quasi un anno dall’insediamento della classe dirigente. Notevoli anche gli interventi di Napolitano e Machiella, che sottolineavano il clima di scarsa democrazia esercitato dalla maggioranza con la forza dei numeri. Insomma, un’opposizione protagonista della scena, verso una maggioranza dominata da due soli consiglieri, sotto lo sguardo annoiato del Sindaco che evitava accuratamente di intervenire nella questione.

Unica nota positiva della seduta, l’annuncio inaspettato da parte del Consigliere Riccardi della RIDUZIONE delle tariffe TARI, tanto sbandierata in campagna elettorale, che sarà oggetto di revisione al ribasso, sempre a detta dello stesso consigliere, grazie alla regolarizzazione delle tariffe sulle pertinenze. Dettaglio non certo da poco, in un Comune sull’orlo del dissesto. Il tutto, pare, confermato dall’assessore competente. Una cosa è certa: SI PAGHERA’ MENO TARI.

A rovinare definitivamente la serata, è arrivata la dichiarazione di onnipotenza di un consigliere di maggioranza, che citava testualmente: “non siamo qui a chiedervi di votare per il rinvio o il bilancio, ci assumiamo noi tutte le responsabilità”. E ci mancherebbe. Non si capisce allora cosa si intenda per confronto politico. Del resto la matematica non è certo un’opinione. A questo punto non restava che abbandonare l’aula, mentre la politica tornava indietro di vent’anni, o meglio, di un ventennio.

Insomma, democrazia sospesa, in una Sala Consiliare trasformata da culla della stessa in feretro.

La diffida incombe, si torna in aula rimandati a settembre. Come a scuola. Speriamo che questa volta arrivino più preparati.

E anche oggi, i cittadini li ascoltiamo DOMANI. O mai.

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CASAVATORE – Consiglio monco, salta la seduta

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Un ordine del giorno decisamente nutrito, che avrebbe lasciato presagire una lunga maratona di interventi e discussioni: prevista infatti questa sera l’apposizione del vincolo di PRG preordinato all’esproprio dei terreni interessati al collegamento tra la stazione di Afragola e la rete metropolitana di Napoli, l’approvazione del bilancio consolidato dell’esercizio 2022, una formale modifica allo Statuto Festa relativa ai soli termini di presentazione delle istanze e le dimissioni del Presidente della Commissione trasparenza, il Consigliere Giovanni Del Prete.

Proprio da quest’ultimo punto l’opposizione è partita intervenendo a gamba tesa in apertura: con l’annuncio delle sue dimissioni, il Presidente ha sollevato alcune eccezioni meritevoli di opportuna riflessione, in particolare la gestione singolare delle tariffe da parte di alcuni operatori all’interno del Consorzio Cimiteriale e la curiosa permanenza dell’attuale direttore ad interim il cui incarico sembra essersi trasformato in perpetuum.

E’ stato in particolare sottolineato il duplice ruolo di controllore e controllato del Funzionario attualmente delegato. In merito alla vicenda della rimozione dei rifiuti combusti in prossimità di Via Saragat su terreni di proprietà di privati l’ormai ex Presidente manifesta seri dubbi sulla trasparenza dell’operazione, lamentando il notevole costo dell’operazione per le casse comunali dovuto ai continui ritardi nella pasticciata gestione dell’operazione che, ricorderete, comportò oltre un anno fa l’emissione di apposita ordinanza poi ritirata tra l’imbarazzo generale.

A nulla è valso il timido tentativo della Presidenza del Consiglio di mettere a tacere lo scomodo oratore, ormai un fiume in piena. Presenti in aula anche i Consiglieri “congelati” che abbandonano il civico consesso manifestando, con l’intervento di Francesco Napolitano, sincero apprezzamento per le dichiarazioni del Consigliere Del Prete. Assente uno dei quattro membri del locale PD. E proprio a causa di tale preziosa assenza è saltato il numero legale, generando evidente scompiglio in una maggioranza ormai traballante, rendendo così necessaria una nuova convocazione a stretto giro.

Ancora una volta si percepisce il clima di nervosismo nei banchi del Governo, per le inevitabili conseguenze che deriveranno da questa sorta di ammutinamento politico interno anche se, ne siamo sicuri, il tutto sarà puntualmente minimizzato dagli interessati, così come ci hanno tristemente abituati, derubricando l’accaduto a semplice verifica degli equilibri interni. Non si escludono, tuttavia, ulteriori ostracismi.

Intanto il Paese tra scuole a metà, strutture sportive in attesa di un destino migliore, strade sporche e nuove ondate di cemento in arrivo con la resurrezione del “piano casa”, resta a guardare da una finestra che appare giorno dopo giorno sempre meno trasparente. Curioso che solo poche ore dopo un evento a favore della legalità, con l’intitolazione di uno spazio verde ad una giovane vittima della mafia, per la verità poco partecipato, sia mancato stasera proprio il numero legale.

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CASAVATORE: Fiori nel deserto

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CASAVATORE – Nonostante le difficoltà oggettive dovute alla mancanza di spazi adeguati in seguito alla chiusura della scuola Benedetto Croce e agli ingiustificabili ritardi nella ristrutturazione delle strutture superstiti, continua a stupire la vivacità dell’Istituto Comprensivo Nicola Romeo, vera e propria eccellenza in un territorio nel quale anche la normalità è diventata ormai uno sbiadito ricordo.

E’ proprio la Scuola intitolata all’ingegnere capostipite della storica casa automobilistica Italiana ad aver guidato il prestigioso progetto sul PLURILINGUISMO, denominato “COMPRENDIAMOCI”, in qualità di capofila di altri 16 istituti della regione Campania (tra questi anche la scuola De curtis, altra eccellente struttura del territorio), grazie ai fondi del D.M. 87/2021, con la partecipazione ed il supporto delle Ispettrici ministeriali Gisella Langè e Diana Saccardo, in collaborazione con l’università di Toronto, prof.ssa Piccardo.

L’iniziativa ed il progetto saranno oggetto di approfondimento domani, 10 marzo, durante la FIERA DIDACTA ITALIA, a Firenze, il più importante evento fieristico nazionale dedicato al mondo della scuola, dell’Università, della Formazione e della ricerca scientifica.

La “Nicola Romeo” rappresenta da anni un eccezionale laboratorio di idee sapientemente coordinato dalla poliedrica prof.ssa Maria Evelina Megale, da ormai oltre tre lustri Dirigente Scolastico della struttura a capo di un team di elevata specializzazione, un vero e proprio fiore all’occhiello di un territorio sempre più deserto e soffocato dal cemento, nonostante l’affannosa ricerca di soluzioni che puntualmente si rivelano provvisorie ed insufficienti, da parte di una politica sempre più distratta ed impegnata in lotte intestine, e per questo palesemente inadeguata.

La Scuola come esempio di buon funzionamento: sarebbe forse il caso di trarne spunto per una programmazione efficace e duratura.

Ulteriori informazioni all’indirizzo seguente:

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CASAVATORE: tra veleni e roccaforti, lascia la Vice Sindaco M5S.

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CASAVATORE – Un’altra tegola si abbatte sulla già debole e litigiosa amministrazione di Piazza Di Nocera: dopo la “cacciata” in malo modo dei due Consiglieri disobbedienti, poi tornati all’ovile con tanto di dichiarazione di sudditanza resa via social, e dell’Assessore da loro suggerito, espulso nuovamente nonostante il successivo “richiamo” corredato da imbarazzanti scuse, è la volta della Vice Sindaco dott.ssa Elisabetta Puzone, che di sua iniziativa getta la spugna e il pallone in tribuna, lasciandosi andare a ciò che qualcuno vorrebbe far apparire come un semplice sfogo ma che rivela, ad un’attenta lettura, accuse abbastanza gravi.

Nella missiva in cui rassegna le proprie dimissioni, infatti, la dottoressa riferisce di “settori divenuti vere e proprie roccaforti di potere, che purtroppo continuano a condizionare il buon andamento politico ed amministrativo”, ed aggiunge che sarebbe “impossibile continuare a far parte di una politica che non riesce a fare sintesi, programmare e muoversi in maniera coesa”.

Parole, queste, non certo gentili nei confronti di chi, fino a poche settimane fa, dirigeva simbioticamente la Giunta con pochi fidati scudieri, compresa la fedele Vice, nella stanza ovale del Comune, nonostante in campagna elettorale lo stesso Sindaco fosse stato crocifisso in pubblica piazza, anche da esponenti di un certo calibro del Movimento. Ma tutto questo è storia passata. Dopo soli pochi giorni, e la promessa di una brillante carriera, il Sindaco Maglione divenne l’icona della salvezza del Paese, sottoscrivendo un contratto in 7 punti da realizzare NELL’IMMEDIATO.

Una riabilitazione durata poco, quindi, giusto il tempo di capire che il Sindaco non aveva in realtà mai avuto alcuna intenzione di rispettare gli impegni presi (NESSUNO di quei punti è stato realizzato, né seriamente preso in considerazione), e di rendersi conto di far parte di un’amministrazione paralizzata, da quanto traspare dalle dichiarazioni della Puzone, da “centri di potere” evidentemente assecondati da una politica anch’essa amante della burocrazia per ragioni anagrafiche, o semplicemente incapace di contrastarne lo strapotere. “La seconda che hai detto”, suggerisce qualcuno.

Resta adesso da capire QUANDO l’unico superstite del Movimento, il Consigliere Sorrentino entrato in maggioranza, ricordiamo, solo grazie alle dimissioni della Puzone per la delega a lei assegnata, deciderà di passare all’opposizione, come sarebbe naturale, oppure di dimettersi lasciando spazio alla prima non eletta, sì da portare nel civico consesso energie nuove e libere da preesistenti legami innegabilmente consolidati prima e dopo le elezioni.

Sarebbe infatti poco credibile un’opposizione da parte di chi, sino ad oggi, ha strenuamente difeso l’attuale maggioranza, sedendo alla destra del Sindaco stesso. A meno che, ovviamente, per accordi già decisi nelle segrete stanze, lo stesso Sorrentino non dovesse autonomamente decidere di prendere apertamente le distanze dalle dichiarazioni della Puzone, confutandole e gettando ancor più nello sconforto gli elettori locali del Movimento e smontando così una per una le accuse della sua compagna di battaglie, con l’inevitabile discredito che ciò comporterebbe. Oddio, più che battaglie, a giudicare dal tenore e dagli scarsissimi risultati, simpatiche marachelle.

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