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Cronaca

Giustizia per Arturo Borelli molestato adolescente da Don Silverio Mura

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NAPOLI – Ci sono voluti più di trent’anni perchè il tribunale stabilisse, in primo grado, il risarcimento a favore di Arturo Borrelli, il quale da anni si batte contro gli abusi subiti da piccolo ad opera di Don Silverio Mura.

Il prete, allora suo professore di religione, era infatti stato assolto dal tribunale ecclesiastico dell’arcidiocesi di Milano ritenendo l’imputato non colpevole. Non potendo portare le sue denunce i sede penale, perchè oramai scaduti i termini, Arturo ha fatto ricorso a una causa civile.

Tramite questa, grazie al prodigioso intervento degli avvocati Carlo Grezio e Salvatore Conte, Borrelli ha avuto finalmente giustizia: la sentenza civile in primo grado di giudizio stabilisce che Arturo ha diritti a un risarcimento.

Come spiega l’avvocato Grezio infatti, «il giudice dice che è soltanto in quel momento (a scuola ndr) che possiamo individuare l’occasione per la consumazione degli abusi, perché se non si fossero incontrati in quella occasione Silverio Mura e Arturo Borrelli non si sarebbero mai conosciuti».

«È stato ottenuto un risarcimento del danno a distanza di oltre 30 anni dai fatti che costituiscono reato, spiegano gli avvocati Grezio e Conte, e che hanno causato appunto il danno. In questo caso il signor Borrelli soltanto nel 2009 ebbe una forte crisi di attacchi di panico e uno svenimento e si sottopose poi successivamente alla terapia.

Successivamente nei 5 anni dal momento in cui lui comprese grazie al Dottor Rossi che tutti quei sintomi, erano il danno che si manifestava successivo alle violenze subite. È stata interrotta la prescrizione quinquennale e si è potuto dare avvio al giudizio civile, per poter accertare incidentalmente il reato di violenza carnale commesso su Arturo Borrelli e chiedere però in quella sede soltanto il risarcimento del danno, non chiaramente l’inflizione di una pena detentiva».

Arturo però, dopo questa vittoria, non vuole fermarsi. Ha chiesto e ottenuto un incontro con don Mimmo Battaglia, Arcivescovo di Napoli. E lancia un appello a Papa Francesco: «Non mi arrenderò finché il sacerdote Don Silverio Mura non farà più il prete».

Cronaca

Napoli, “non pulirmi il parabrezza”: il lavavetri glielo distrugge

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Una donna ha avvertito le forze dell’ordine, dopo essere stata aggredita da un lavavetri, in piazza Sannazzaro in Napoli. I fatti risalgono alla notte tra domenica e lunedì. L’aggredita ha prontamente indicato ai poliziotti, accorsi sul luogo, chi fosse stato l’autore del danneggiamento al parabrezza della sua auto.
L’aggressore non ha “gradito” la presenza della Polizia ed ha iniziato ad inveire contro di loro, si è arrivati ad una vera e propria colluttazione terminata con l’arresto dell’uomo. Nell’auto di servizio, il lavavetri, originario del Marocco già noto alle forze dell’ordine, ha rotto un vetro di un finestrino della volante. Gli si imputano danneggiamento aggravato, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

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Cronaca

Salerno, importavano droga dal Sud America: in manette 15 persone

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Un’indagine, condotta dal ROS e dalla Procura di Salerno, ha portato all’arresto di quindici persone ritenute membri di un’organizzazione criminale internazionale.
Da quanto emerso, il porto di Salerno era diventato il punto nevralgico per l’arrivo di ingenti quantità di droga, soprattutto cocaina e marijuana. Il tutto ruotava intorno a figure legate alle cosche ‘ndrine appartenenti agli Alvaro e i Sinopoli di Reggio Calabria.
Nicola e Francesco Alvaro fungevano da finanziatori dell’importazione dalla quale acquisivano le sostanze psicotrope. Le fare da veci erano Carmine Ferrara, Salvatore Rocco, il calabrese Fortunato Marafioti e il partenopeo Errico D’Ambrosio. Furto, ricettazione e minaccia compongono il quadro indagatorio, accompagnati dall’aggravante dell’associazione mafiosa.

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Cronaca

Da Montreal a Napoli, una tonnellata di marijuana nascosta tra i ceci

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Nel corrente mese, è stato scovata e sequestrata oltre una tonnellata di marijuana, nascosta all’interno di un container partito dallo scalo di Montreal (Canada) con destinazione Salerno. A far da tramite un’azienda di import-export con sede a Poggiomarino, nel napoletano.
Il contenitore mobile è stato seguito, fino a Boscoreale, dai finanzieri del Nucleo Polizia Economica-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, coadiuvati dalla locale Sezione Aerea del Corpo e il Comando Provinciale Guardia di Finanza di Salerno. Il sequestro è scattato dopo alcuni giorni di appostamento. La marijuana era stata celata in confezioni sottovuoto tra i ceci e altri legumi. Il legale della società importatrice è stato messo in arresto.

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