Cronaca
Agrigento, stermina un’intera famiglia e poi punta l’arma contro se stesso per aggiudicarsi l’eredità del padre
AGRIGENTO – Stermina l’intera famiglia al culmine di una lite, prima di rivolgere l’arma contro se stesso. E’ la triste storia della strage verificatasi a Licata, comune in provincia di Agrigento. Un uomo di 48 anni, dal nome Angelo Tardino ha assassinato l’intera sua famiglia. La polizia non è ancora riuscita a farlo confessare e la confusioni sulla dinamica è tanta, l’unica cosa certa sono le vittime, quattro: il fratello, la cognata i due nipoti di 11 e 15 anni, a cui va aggiunto anche l’omicida.
Secondo una prima ricostruzione tutto è iniziato con le prime luci del mattino in contrada Safarello, dove si trova la casa di campagna di Diego, il fratello 45enne di Angelo, che vive nella stessa zona dove sono situati i terreni lasciati in eredità dal padre, tutti coltivati a primizie e al centro della contesa tra i due. Tra i due fratelli sarebbe scoppiata una violenta lite, l’ennesima, per questioni di spartizione delle aree coltivate, con Angelo Tardino che ha tirato fuori la pistola e ha aperto il fuoco, prima per uccidere i suoi familiari e poi per farla finita. L’uomo, trasportato in elisoccorso all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta in “coma irreversibile, piantonato dai carabinieri”, come spiegato dal procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, è deceduto in tarda mattinata a causa delle gravi lesioni.
Cronaca
Neonato trovato morto in culla: genitori disperati
Un neonato, di un solo mese, è stato trovato senza vita dai genitori. La tragedia è avvenuta stamane, nel quartiere San Donato, in quel di Pescara. Il piccolo non rispondeva ad alcuna sollecitazione, al ché sono intervenuti i soccorsi che hanno provato a rianimarlo invano.
Sono in corso tutti gli accertamenti del caso da parte delle forze dell’ordine. Si tratterrebbe, con molta probabilità, della cosiddetta “morte in culla”.
Cronaca
“Castello delle Cerimonie” resta aperto: i Polese pagheranno un canone
Una soluzione pro tempore. I proprietari del Castello delle Cerimonie diventano inquilini del comune di Sant’Antonio Abate. Hanno accettato di pagare una somma per l’affitto della mega struttura confiscata con saloni per cerimonie da 500 ospiti e diventata famosa per “i matrimoni napoletani”.
(fonte: la Repubblica)
Cronaca
Da Napoli a Genova per scappare dall’ex: vessata anche in Liguria
La ex moglie era scappata dai maltrattamenti, trasferendosi in Liguria. L’uomo è arrivato da Napoli fino a Genova per continuare a perseguitarla; avrebbe anche estorto 10mila euro ad un amico della donna.
Per questo, un venditore di cocco, di 53 anni, è stato condannato a sei anni e quattro mesi con rito abbreviato dal giudice Carla Pastorini.
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CAIVANO. Il prete Patriciello scrive una lettera aperta alla Meloni chiedendo di legittimare l’illegalità.
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SANT’ANTIMO. Cartelle pazze della TARI. Peppe Italia accusa Massimo Buonanno. Buonanno si difende chiamandolo “ex, ex, ex, ex”