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Cronaca

Camorra, video e foto TikTok per omaggiare il clan Esposito

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BAGNOLI – Si tratta di un vero e proprio tributo il video che su TikTok è spopolato omaggiando il clan Esposito, gruppo egemone nell’area di Bagnoli, e il suo boss Massimiliano Esposito.

I video, che stanno circolando da un paio di giorni, sono accompagnati da innumerevoli commenti e likes di sostenitori del boss e del clan, compresi i suoi figli Christian e Massimiliano Esposito junior, i quali, qualche istante prima di consegnarsi alla polizia, furono ripresi mentre eseguivano il gesto dell’ombrello all’indirizzo del pentito Youssef Aboumuslim

Esposito junior, da appena tre mesi maggiorenne, 18 anni compiuti meno di tre mesi fa, sapeva che ad attenderlo c’era un ordine di carcerazione del Tribunale dei Minori di Napoli. Il provvedimento riguarda un reato di cui è ritenuto responsabile commesso quando era ancora minorenne: in uno scooter intestato alla madre era stata rinvenuta una pistola. Nello scatto, pubblicato come storia su Instagram, lo si vede mentre mostra il dito medio alla telecamera. Accanto, una scritta: “A faccia toj”, ovvero “alla faccia tua”.

A completare il messaggio, una emoticon di un uomo con turbante e barba lunga. Quel disegno, secondo gli inquirenti, ha un significato chiaro: indica Yousseff , ex braccio destro del boss e del figlio.

Cronaca

Napoli, “non pulirmi il parabrezza”: il lavavetri glielo distrugge

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Una donna ha avvertito le forze dell’ordine, dopo essere stata aggredita da un lavavetri, in piazza Sannazzaro in Napoli. I fatti risalgono alla notte tra domenica e lunedì. L’aggredita ha prontamente indicato ai poliziotti, accorsi sul luogo, chi fosse stato l’autore del danneggiamento al parabrezza della sua auto.
L’aggressore non ha “gradito” la presenza della Polizia ed ha iniziato ad inveire contro di loro, si è arrivati ad una vera e propria colluttazione terminata con l’arresto dell’uomo. Nell’auto di servizio, il lavavetri, originario del Marocco già noto alle forze dell’ordine, ha rotto un vetro di un finestrino della volante. Gli si imputano danneggiamento aggravato, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

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Cronaca

Salerno, importavano droga dal Sud America: in manette 15 persone

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Un’indagine, condotta dal ROS e dalla Procura di Salerno, ha portato all’arresto di quindici persone ritenute membri di un’organizzazione criminale internazionale.
Da quanto emerso, il porto di Salerno era diventato il punto nevralgico per l’arrivo di ingenti quantità di droga, soprattutto cocaina e marijuana. Il tutto ruotava intorno a figure legate alle cosche ‘ndrine appartenenti agli Alvaro e i Sinopoli di Reggio Calabria.
Nicola e Francesco Alvaro fungevano da finanziatori dell’importazione dalla quale acquisivano le sostanze psicotrope. Le fare da veci erano Carmine Ferrara, Salvatore Rocco, il calabrese Fortunato Marafioti e il partenopeo Errico D’Ambrosio. Furto, ricettazione e minaccia compongono il quadro indagatorio, accompagnati dall’aggravante dell’associazione mafiosa.

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Cronaca

Da Montreal a Napoli, una tonnellata di marijuana nascosta tra i ceci

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Nel corrente mese, è stato scovata e sequestrata oltre una tonnellata di marijuana, nascosta all’interno di un container partito dallo scalo di Montreal (Canada) con destinazione Salerno. A far da tramite un’azienda di import-export con sede a Poggiomarino, nel napoletano.
Il contenitore mobile è stato seguito, fino a Boscoreale, dai finanzieri del Nucleo Polizia Economica-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, coadiuvati dalla locale Sezione Aerea del Corpo e il Comando Provinciale Guardia di Finanza di Salerno. Il sequestro è scattato dopo alcuni giorni di appostamento. La marijuana era stata celata in confezioni sottovuoto tra i ceci e altri legumi. Il legale della società importatrice è stato messo in arresto.

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