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Cronaca

Secondigliano, detenuto tenta la fuga distruggendo la cella con una branda poi aggredisce quattro agenti

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SECONDIGLIANO – Sfonda la cella con una branda. E’ successo a Secondigliano, nella città di Napoli. Un uomo ha distrutto il muro della cella in cui era rinchiuso con l’utilizzo di una branga. A seguito del rumore dello schianto sono accorsi quattro poliziotti penitenziari che sono stati aggrediti dal carcerato. Non senza difficolta sono riusciti a fermare l’uomo. successivamente sono accorse anche le guardie mediche che hanno seguito alle cure necessarie: sono 6 i giorni di prognosi per ciascuna delle guardie.

Il detenuto, un italiano di 44 anni, aveva già tentato la fuga più volte e altrettante aveva assunto atteggiamenti violenti “tant’è che già la locale direzione penitenziaria ne aveva richiesto ai competenti uffici del Dap l’allontanamento per motivi di ordine e sicurezza”, scrive il sindacato in una lettera ai vertici dell’amministrazione penitenziaria.

Caserta

Incidente fatale nel Casertano, addio al 18enne Maurizio

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A seguito di uno scontro tra auto e moto, il 18enne Maurizio Giugno ha perso la vita.
Il giovane, originario di Sant’Angelo di Alife, alla guida della sua moto sulla Strada Provinciale 330, nel territorio di Pratella (Caserta), ha impattato contro un’auto.
Le cause sono ancora da accertare. Nonostante il pronto intervento del 118, per il giovane c’è stato poco da fare a causa della gravità delle ferite riportate.

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Benevento

Benevento, muore 13enne dopo febbre alta

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Un ragazzo di 13 anni è morto, nel pomeriggio di ieri, al Pronto Soccorso dell’ospedale San Pio, in quel di Benevento.
Il tredicenne ha accusato una febbre molto alta ed un malore. È stato necessario far intervenire il personale del 118, ne è seguita una corsa disperata in ospedale, ma poco dopo l’arrivo al pronto soccorso il suo cuore ha cessato di battere.

L’esame autoptico farà chiarezza sulla tragedia.

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Cronaca

Dramma in Valtellina, donna precipita da un’aerofune: morta sul colpo

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Un vero e proprio dramma quello avvenuto nella tarda mattina odierna a Bema, sulle Alpi Orobie in Valtellina, dove una donna marocchina di 41 anni ha perso la vita.

Secondo una prima ricostruzione la donna stava provando l’esperienza di Fly Emotion, con la quale è possibile sorvolare la Valle del Bitto sorretti da un’imbracatura sospesa ad un cavo d’acciaio teso tra il paese valtellinese di Albaredo per San Marco e il borgo alpino di Bema.

Ad un certo punto è scivolata nel vuoto, quasi come se qualcosa l’avesse spaventata e fatto togliere involontariamente l’imbracatura forse troppo larga, rotolando nei boschi sottostanti e morendo sul colpo. Inutili i soccorsi del 118, che hanno soltanto potuto constatarne il decesso.

Intanto indagano i carabinieri, mentre la Procura di Sondrio ha disposto il sequestro dell’impianto, dei capi d’abbigliamento indossati dalla vittima e dell’imbracatura. La vittima era sposata e senza figli. Ecco il commento dell’AD di Fly Emotion, Matteo Sanguineti:

“Siamo sconvolti e increduli. In 13 anni, da quando nel 2011 l’impianto è stato inaugurato, non è mai successo niente di vagamente paragonabile, nell’impianto hanno volato oltre 200 mila persone, molti dei quali turisti in vacanza in Valtellina. Il mio primo pensiero va alla vittima e ai suoi familiari, a cui esprimo il più profondo cordoglio. Siamo a disposizione dell’autorità giudiziaria e noi per primi cercheremo di capire cosa possa essere successo”.    

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