Cronaca
Sgrida gli studenti che facevano chiasso, professore massacrato a sangue
Un episodio dalla gravità inaudita, che lascia sconvolti e demoralizzati. Un professore, Enrico Morabito, è stato pestato a sangue sotto casa da un gruppo di uomini tra i 40 ed i 50 anni, probabilmente perché la mattina aveva sgridato una classe che stava facendo chiasso disturbando anche gli altri alunni dell’istituto. A raccontare il fatto è proprio il docente, che presso una scuola media di Casavatore, in provincia di Napoli, sta facendo delle supplenze. Le conseguenze del pestaggio per fortuna non sono gravi, ma chissà cosa sarebbe potuto succedere se qualcuno avesse avuto un coltello, o avesse assestato un colpo in determinate zone del corpo particolarmente sensibili.
“Ancora una volta, oggi, si è verificata un’aggressione a danno di un docente…e mi fa ancora più rabbia e spavento il fatto che tale aggressione sia accaduta a Casavatore e che quel docente sia io. Da anni ho cercato di lavorare nel settore spettacolo ma visto il poco lavoro degli ultimi tempi ho deciso di sfruttare la mia laurea e fare qualche supplenza su Napoli e provincia. Ed ho insegnato in varie scuole per brevi supplenze, ricevendo elogi da docenti, presidi e alunni per il lavoro svolto”.
“Negli ultimi 4 giorni ho svolto una supplenza breve, con scadenza oggi, nella scuola media in zona mia. Pensavo di essere stato fortunato. Non è stato così. Stamane ho richiamato un’intera classe, una prima media, all’ordine, dal momento che facevano chiasso disturbando di continuo la lezione”.
“Oggi pomeriggio, alle ore 16, mi hanno citofonato dei tizi dichiarandosi come miei amici. Conoscevano il codice del mio citofono e persino il mio nome. Scendo. Mi chiedono se io insegnassi alla De Curtis. Dico loro che ho svolto solo una breve supplenza, non sono docente di ruolo e ho chiesto loro chi fossero. Erano in 5. Età fra i 40 e 50 anni. Pieno pomeriggio. Viso scoperto. Non mi hanno dato tempo di fare altre domande che subito mi hanno aggredito verbalmente e fisicamente. Sul portone del palazzo ancora si vedono macchie del mio sangue. Ho chiamato i carabinieri e fatto denuncia. Da loro è stata chiamata un’ambulanza che mi ha portato in ospedale”.
“Per fortuna nulla di estremamente grave. Qualche cura da fare e 7 giorni di riposo. Tanta paura per me e soprattutto per mia mamma. E per fortuna che non erano armati: avrebbero potuto fare di peggio. Ho sempre pensato che la rovina dei figli sono proprio i genitori… ed è così. Ne resto deluso e schifato. Tuttavia voglio addormentarmi con la speranza che domani sia un giorno migliore fatto sempre di legalità e che il marcio che si insidia anche nelle scuole possa svanire presto”.
Cronaca
Torre del Greco, ospedale Maresca: paziente tenta di strangolare infermiera
Altra aggressione ai danni di un operatore sanitario, questa volta all’ospedale Maresca di Torre del Greco presso il quale si è presentata una paziente in preda alle vertigini. Assegnato il codice verde, la donna, mentre attendeva di essere assistita, si è scagliata contro un’infermiera.
L’accaduto è stato denunciato dall’associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate” sul suo canale social: “Intorno alle ore 19 si presenta in pronto soccorso una paziente sulla 40ina che lamenta vertigini, le viene assegnato un codice verde e viene messa in attesa. Durante questa attesa la donna sente da lontano un’altra paziente che si lamenta ed incomincia a fare la “paladina della giustizia” inveendo contro il personale sanitario, augurando la morte e minacciando i presenti.
Come al solito dalle parole si passa ai fatti e la 40enne si avventa contro una infermiera cercando di portarle le mani al collo, la giovane professionista riesce a schivare la furia dell’aggressore, ma comunque riceve un calcio da quest’ultima.
Immediatamente vengono allertati i carabinieri che identificano la signora e procedono con la denuncia. Crediamo che ora le vertigini della donna si siano trasformate in emicrania al pensiero di affrontare un iter penale! CHE SIA FATTA GIUSTIZIA”.
Cronaca
Tragico ritrovamento all’alba, rinvenuto il cadavere di un uomo in un cassonetto: indagini in corso
Tragico ritrovamento avvenuto stamane a Canonica d’Adda, in provincia di Bergamo, dove è stato rinvenuto il cadavere di un uomo nell’isola ecologica di via dell’Artigianato.
Si tratta di un cittadino nordafricano di circa 30 anni, rimasto incastrato all’interno di un cassonetto giallo per la raccolta di abiti usati. Purtroppo egli non è riuscito ad uscire ed è morto soffocato.
Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine e i sanitari del 118, che hanno soltanto potuto constatarne il decesso. Intanto si cerca di risalire all’esatta identità della vittima, e di rintracciare eventualmente i parenti. Indagini in corso.
Cronaca
Paura e fiamme nel carcere minorile: 3 celle coinvolte in un incendio
Il carcere minorile “Beccaria”, a Milano, continua ad essere al centro delle pagine nazionali. L’istituto penitenziario, dopo lo scandalo delle violenze su giovani detenuti, questa volta è stato preso d’assalto dalle fiamme.
L’incendio è partito intorno alle 2 da una cella al secondo piano fino a coinvolgere altre tre celle limitrofe. L’arrivo tempestivo dei Vigili del Fuoco, dopo un intervento di circa 3 ore, ha evitato conseguenze che sarebbero potute essere terribili.
Nessuno dei presenti è rimasto ferito. Si indaga sull’origine dell’incendio.
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