

Afragola
AFRAGOLA. Bocciato il Bilancio stabilmente riequilibrato.
AFRAGOLA – Magrissima figura dell’Amministrazione Pannone che dopo aver scelto di dichiarare l’ente normanno un Comune in dissesto finanziario non riesce ad andare avanti con l’iter burocratico propedeutico al risanamento delle casse comunali.
È notizia di questa mattina che il Ministero degli Interni ha bocciato il Bilancio stabilmente riequilibrato, votato in aula consiliare la vigilia del Natale scorso a notte inoltrata. Tra le varie anomalie il Ministero riscontra proprio la difficile genuinità dell’atto in quanto presentato e votato contemporaneamente a quello consuntivo con la conseguente riflessione del Viminale che Pannone & C. non avrebbero mai potuto sapere con certezza se quelle entrate scritte sul riequilibrato fossero attendibili e di sicuro incasso, visto che all’epoca della discussione in aula non si poteva avere la certezza attraverso un consuntivo. Pertanto il bilancio stabilmente riequilibrato può essere considerato a tutti gli effetti esso stesso un consuntivo – visto che è stato presentato a fine anno – e non nei fatti un bilancio preventivo come è richiesto in questo caso.
Infatti il Ministero in una parte del provvedimento, invitando l’ente afragolese a ripresentare un bilancio stabilmente riequilibrato credibile scrive:“Codesto Ente ha provveduto ad approvare l’ipotesi di bilancio 2022/24, ai sensi dell’articolo 259 comma 1 del TUOEL, nel mese di dicembre dell’anno 2022, per cui, tutte le previsioni della parte entrata, così come quelle della parte uscita, non possono non tenere conto di una gestione di fatto espletata, seppure condizionata da quanto disposto dall’art. 250 del TUOEL. Pertanto l’ipotesi di bilancio 2022, ormai si deve presentare più come un consuntivo della gestione realizzata, dove le previsioni di tutte le entrate e le spese, sono effettivamente uguali a quelle accertate ed impegnate. Conseguentemente si invita codesto ente ad effettuare le opportune modifiche all’ipotesi presentata, valutando l’opportunità di approvare una nuova ipotesi ai sensi dell’articolo 259 comma-t-ter-del TUOEL”.
Adesso non bisogna fare altro che attendere cosa farà l’Amministrazione Pannone a riguardo anche se già era nell’aria la considerazione che la fretta della vigilia di Natale non era altro che l’ennesimo escamotage, in pieno stile Nespoli, per poter prendere tempo per la presentazione di un atto su cui non c’erano e non ci sono ancora idee chiare. Vi terremo aggiornati sulla vicenda.
Afragola
Ad AFRAGOLA si pubblicano gare d’appalto che “puzzano” di affidamento diretto

AFRAGOLA – Mentre i giorni passano e l’Amministrazione afragolese lascia intendere che tutto prosegue per il verso giusto – vedi il mutismo sulla bocciatura del Bilancio stabilmente riequilibrato da parte del Ministero degli Interni – dietro questo clima di omertà e di silenzio si bandiscono gare d’appalti nello stesso clima, senza una benché minima pubblicità e quindi folta partecipazione. Non si sta parlando dell’eventino festoso in piazza bensì di appalti milionari che una volta accortisi che gli stessi non potevano essere banditi da ASMEL, pochi giorni fa li hanno riproposti sulla CUC appena approvata in Consiglio comunale e cioè quella dei paesi nolani.
L’appalto, di ben 23 milioni di euro di fondi PNRR per la riqualificazione dell’edilizia pubblica è stato suddiviso per circa 8 milioni di euro per la riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica e circa 15 milioni di euro per lavori di interventi di rigenerazione e riqualificazione di aree ed immobili degradati e potenziamento delle infrastrutture e servizi del Rione Salicelle e fino a qui nulla quaestio.
La cosa strana è però che ad oggi – è pur vero che mancano ancora sette giorni alla chiusura del bando – la gara sia stata pubblicata per soli 15gg con il conseguente fattore che ad oggi risulta una sola partecipante per ogni suddivisione. Allora le domande nascono spontanee: cosa sta facendo perdere appeal alla città di Afragola? Perché pubblicare appalti per decine di milioni di euro e tenerli sulla piattaforma solo quindici giorni con il rischio che lo stesso bando possa essere considerato una gara di cartello? A chi giova tutto questo? Ma poi! Visto che si tratta di bandi di gara integrati, ossia il partecipante in sede di presentazione della propria offerta deve sottoporre alla commissione aggiudicataria anche un progetto valido di attuazione e non si tratta di un preliminare bensì di un progetto quasi esecutivo, e anche qui sorge un altro quesito: a chi conviene sprecare tutto questo lavoro, pagando anche un progettista laddove non fosse in seno all’azienda, con il rischio di non dover vincere l’appalto? Ma soprattutto, come mai è convenuto fare tutto questo lavoro nel dubbio alla sola partecipante? Ai posteri l’ardua sentenza!
Afragola
Azienda Consortile. Il Sistema Politiche Sociali cambia i nomi ma non il metodo. Appalti ad amici di Consiglieri

AFRAGOLA – Sapevo che ci potesse essere la possibilità che il Sistema delle Politiche Sociali ad Afragola si tutelasse questa volta con i nuovi bandi pubblici e infatti, dai primi affidamenti fatti nelle gare in cui si sono aperte le buste delle offerte, sono usciti nomi diversi dai soliti noti finiti nei documenti della magistratura ma non avrei mai immaginato che il Sistema non avrebbe smentito se stesso.
Anche se i nomi dei vincitori delle ultime gare indette dall’Azienda Speciale consortile delle Politiche sociali con Comune capofila Afragola non sono gli stessi dei precedenti servizi affidati non vuol dire che i nuovi non destano sospetti. Ma andiamo ad analizzarli uno ad uno.
Prime due gare affidate e chi se li aggiudica? Sempre la stessa cooperativa solo che in ATI (Associazione temporanea di impresa) differenti: la gestione dell’Asilo Nido di Afragola è stata affidata all’ATI Pianeti Diversi con cooperativa Marinella, mentre l’ADI (Assistenza domiciliare integrata) viene affidata all’ATI Pianeti Diversi con L’Impronta.
Sorvolando per adesso la cooperativa Pianeti Diversi – vedremo dopo come mai questa cooperativa si affaccia su quest’Ambito – gli altri due nomi ci suonano molto familiari. Infatti la cooperativa Marinella così come L’Impronta in tempo di COVID e fino a quando la Responsabile delle Poltiche Sociali era la Dott.ssa Alessandra Iroso – anch’ella finita nelle informative della DDA, nella mia opera letteraria (Criminalfare le politiche sociali delle mafie acquistabile qui) e raggiunta da un avviso di garanzia – sono state affidatarie rispettivamente di un progetto che riguardava un affidamento diretto sotto soglia, che oserei definire fantasma, legato al bullismo e cyberbullismo per una modica cifra di € 35mila e due progetti sempre con affidamento diretto sotto soglia: uno per il servizio ADI – tra l’altro questo illegittimo perché doppione di un servizio già svolto dall’Ambito – per una modica cifra di € 38mila e un altro affidamento, stavolta “in deroga al Codice di Appalti” – descrizione presente nella determinazione – per la gestione di € 315mila di buoni spesa per emergenza alimentare ad una percentuale pari al 5% del costo della piattaforma.
Da quanto illustrato finora, un dato è certo! I due servizi affidati tramite bando di gara negli ultimi giorni sono stati affidati a delle vecchie conoscenze del Comune di Afragola e la cosa esilarante è che al netto del terzo affidamento illustrato dove si scrive “in deroga al Codice degli Appalti” – come a dire la legge esiste ma a noi nun ce po’ fregà de meno – e che negli altri due appalti, in determinazione spicca la scritta: “dato atto che la cooperativa ‘Marinella’ o L’Impronta’ – a seconda del servizio – faceva pervenire una proposta progettuale[…]Si propone di determinare di procedere alla presa d’atto della proposta progettuale etc“. E così si affidava l’appalto. Con il Metodo Sistema Politiche Sociali Afragolesi.
Ovviamente, studiando anche i portfolio e fatturati di entrambe le cooperative si può pensare che tali operatori economici possono non possedere i requisiti idonei per aggiudicarsi la gestione di un Asilo Nido o del Servizio ADI ed è qui che scende in campo la classe dirigenziale che sfruttando il proprio know how non solo si mette alla ricerca di validi avvalimenti ma anche di una forte copertura politica ed è qui che ci si avvale della cooperativa Pianeti Diversi.
Ma come arriva al Comune di Afragola Pianeti Diversi? Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo: all’interno dell’Azienda Speciale delle Politiche Sociali si debbano registrare delle assunzioni di alcuni funzionari – assistenti sociali – e tra questi spiccherebbe il nome di una tal Gelsomina Di Micco, compagna di un grande elettore del Consigliere Giuseppe Affinito e che guarda caso negli anni scorsi ha lavorato proprio alle dipendenze della Cooperativa Pianeti Diversi e da quello che ci perviene in redazione pare che l’imprenditore e il consigliere leghista si siano anche incontrati pochi giorni fa in un rinomato bar di Casoria al confine con Afragola.
Tutto questo ha fatto storcere il naso a Fratelli d’Italia che nel fatto che le Politiche Sociali fossero una delega conservata dal Sindaco Pannone sperava nell’assenza di interferenze circa gli affidamenti. Quindi non si escludono, nei prossimi giorni, importanti risvolti in maggioranza.
Insomma cambiano i nomi, ma non il metodo e soprattutto non cambia il senso di impunità che mostra chi ha messo e continua a controllare tutto questo e ripeto: la cosa ancor più sconcertante è che tra le commissioni aggiudicatarie e tra i RUP si registrano nomi che poche settimane fa sono stati raggiunti da avvisi di garanzia.
Un altro dettaglio che lascia molti dubbi è un passaggio fatto dal Consigliere Gennaro Giustino in Consiglio Comunale quando parlando della diversa visione che lui ha della politica rispetto a quest’Amministrazione porta l’esempio esclamando che quest’Amministrazione viaggia su “Pianeti Diversi”. Che cosa avrà voluto dire con questa metafora il leader di A viso Aperto? Era solo una semplice metafora o il Consigliere Giustino sospettava già chi avrebbe vinto i due appalti? Questa cosa sarebbe bene che il capo dell’opposizione la chiarisse nelle sedi opportune. Allora noi non vogliamo pensare alla malafede di chi muove i fili a Palazzo Moriani ma almeno lasciateci il beneficio del dubbio.
Afragola
AFRAGOLA. Giustino denuncia il “Sistema” ma le ombre sono presenti anche su altri 25 milioni di euro.

AFRAGOLA – È di stamattina il post del leader di opposizione Gennaro Giustino dove denuncia le stranezze e le ombre che si celano dietro il Piano Industriale e il conseguente affidamento che ci sarà sul bando di gara ad evidenza pubblica per il servizio di igiene urbana. La denuncia che fa il capo di “A viso Aperto” parte da un appalto di sei mesi vinto e affidato ad una ditta senza aver completato l’iter ponendo le firme sul contratto, per continuare su una proroga fino alla scelta del nuovo aggiudicatario, passando attraverso un passaggio di competenze e cantiere ad altra ditta. Il tutto senza uno stralcio di determinazione, documento o contratto che autorizzi la sopracitata ditta ad effettuare il servizio di raccolta rifiuti, finendo col sospettare che dietro al nuovo bando di gara che definisce “monstre” e che si aggira su una cifra di cento milioni di euro in nove anni ci sia la longa manus dell’ex senatore Enzo Nespoli già imputato in un procedimento penale avente proprio ad oggetto la gara dei rifiuti e il Piano Industriale.
Ma il Sistema denunciato da Gennaro Giustino non è solo presente nel settore Ecologia, il nome dell’ex Senatore spunta anche nei documenti della DDA per quanto riguarda le Politiche Sociali come riportato nella mia opera letteraria “Criminalfare le politiche sociali delle mafie” disponibile su Amazon (clicca qui per acquistare)
Infatti nel libro si legge: “i dipendenti del Comune di Afragola Alessandra Iroso e Francesco Affinito risultano essere eterodiretti dall’ex Senatore Enzo Nespoli, anche lui comparso nelle varie indagini legate al mondo del terzo settore. Infatti dalle varie indagini è emerso che la Iroso e l’Affinito compivano atti contrari ai doveri d’ufficio riferibili ai rispettivi ruoli esercitati nel procedimento amministrativo e finalizzati a turbare la gara bandita dal Comune di Afragola, capofila dell’Ambito n°19, per l’affidamento integrativo al nido denominato “spazio bambine e bambini” aggiudicato al RTI Eco – Quadrifoglio 2012, per il cui compimento ricevevano dalla “Lady Welfare” Sofia Flauto quale determinatrice e beneficiaria, doni di utilità di varia natura, infatti a Francesco Affinito venivano recapitati oggetti preziosi e per la Iroso l’assunzione di personale, da lei indicato, alle dipendenze delle Società Cooperative Eco e Quadrifoglio 2012″.
I sospetti registrati dalla magistratura nel 2021 sono vivi ancora oggi, infatti oltre alla gara monstre sui rifiuti Il Comune di Afragola negli ultimi giorni ha bandito ben 23 milioni di euro di fondi PNRR per la riqualificazione dell’edilizia pubblica suddivisi per circa 8 milioni di euro per la riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica e circa 15 milioni di euro per lavori di interventi di rigenerazione e riqualificazione di aree ed immobili degradati e potenziamento delle infrastrutture e servizi del Rione Salicelle.
Inoltre per conto dell’Azienda Consortile delle Politiche Sociali vengono banditi altri due milioni di euro suddivisi in sei bandi di gara, spaziando dall’Assistenza domiciliare, quella per anziani, centro per le famiglie, centro per i disabili e due asili nido, quello di Afragola e quello di Caivano.
Insomma nulla è stato tralasciato oltre questo mandato. Laddove le prossime elezioni il centrodestra, dominato sempre dalla figura indiscussa del deus ex machina, dovesse perdere le elezioni, allo schieramento che verrà nulla resterà da lottizzare. Per farla breve, non resteranno manco le briciole.
Infatti più che sospetti sono delle vere e proprie riflessioni che invito a fare ai miei lettori.
Premesso quanto scritto e stabilito dalla magistratura, quindi riportato anche sul mio libro e dato che dalle prime aperture delle buste di alcune gare sopracitate già assegnate si sono confermati i risultati di alcune nostre previsioni visto che sono state premiate alcune aziende molto vicine ad amici di amici del dominus indiscusso, non ci meraviglieremo se i prossimi affidamenti verranno fatti con lo stesso criterio. Ma la cosa che più sconvolge è che all’interno delle commissioni che assegnano la vittoria di queste gare e tra i RUP delle stesse si registrano nomi di funzionari e dirigenti comunali che attualmente risultano indagati per turbativa di incanti pubblici o falso ideologico. E non solo. In alcune gare bandite dall’Azienda Consortile hanno partecipato anche cooperative sociali i cui nomi sono presenti nella mia opera letteraria e quindi nell’informativa della DDA ma per lentezza burocratica non sono state ancora raggiunte da nessuna interdittiva antimafia e siccome i nomi si conoscono molto bene vuol dire che attenderemo con ansia l’esito di quelle gare. Tra le varie gare spiccano quella dell’Asilo Nido di Afragola a cui ha partecipato proprio la Cooperativa Sociale Quadrifoglio 2012 in ATI con Crescere Insieme, mentre in quella sulla gestione del Servizio del Centro Sociale per disabili ha partecipato la “Lady Welfare” Sofia Flauto con la sua cooperativa sociale “ECO”.
Allora se non è Sistema questo ditemi in che modo possa essere chiamato! Sistema a cui tra l’altro si lascia ancora l’arbitrio di essere messo in atto, sotto gli occhi attenti della magistratura e per colpa di una giustizia lenta e farraginosa.
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