Caivano
CAIVANO, Monopoli chiede fondi europei, un sindaco in bilico che non toglie l’attenzione dal bene comune
CAIVANO – Ci sono difficoltà oggettive nella gestione della cosa pubblica a Caivano da parte di quest’amministrazione, visto che è capeggiata da un sindaco che, addirittura, si è messo in testa di fare lo sceriffo e di riportare la legalità in un paese che già parlare di “riportare” qualcosa è una fatica immane, laddove in qualche frangente a Caivano la legalità si fosse mai sfiorata almeno per sbaglio. Tanto è vero che allo stato attuale Caivano si ritrova con dirigenti che boicottano totalmente le richiesta avanzate dal primo cittadino, al punto tale che alcuni dirigenti prendono più in considerazione un articolo di giornale che un’istanza protocollata dal sindaco e quindi da un suo sovrapposto. Consiglieri che, strafregandosene del bene comune e di quello che loro stessi millantano (appoggio esterno ndr), si assentano sistematicamente dai consigli, per non permettere al sindaco di rispettare il proprio mandato elettorale, mantenendo in ostaggio una città, solo perché Monopoli ha rallentato e non di poco l’affarismo di molti.
Nonostante le tante difficoltà però il primo cittadino caivanese non distoglie l’attenzione da quello che è il suo ruolo, cioè amministrare una città tenendo conto solo del bene collettivo e in tal senso, appena saputo che alcuni cittadini sul territorio, suggerivano misure alternative per riqualificare le strutture sportive della sua città, ha dato immediatamente indirizzo politico al dirigente preposto di redigere progetto e chiedere fondi europei destinati alla riqualificazione degli impianti sportivi messi a disposizione dell’Istituto di Credito Sportivo. Sarà a discrezione del dirigente, quale struttura sportiva necessiti di maggior attenzione sul territorio caivanese.
Altra attenzione da parte del sindaco è quella rivolta agli edifici scolastici che subito dopo il terremoto di Ischia dello scorso 21 Agosto ha allertato gran parte dei cittadini caivanesi, consiglieri dissidenti compresi, sul tema stabilità delle strutture che accolgono i figli dei caivanesi per la maggior parte della giornata. A tal proposito e ad onor del vero, il primo cittadino si è attivato immediatamente dando mandato al Responsabile di settore Stefano Lizzi di convocare un tavolo tecnico insieme a tutti i dirigenti scolastici di Caivano affinché si individuassero le varie criticità degli edifici, in modo da poter redigere un progetto che permettesse l’accesso ai fondi pubblici per l’edilizia scolastica emanati attraverso il bando del MIUR in data 16 Agosto 2017 e che vengono attinti dai fondi PON FESR 2014-2020.
In conclusione si può asserire tranquillamente che al di là delle sorti del primo cittadino, una città come Caivano non può rimanere ferma al palo per volontà di chi non ha avuto ciò che ha chiesto per interessi personali. Di conseguenza quello che è nelle capacità di un sindaco, attualmente viene fatto ed espletato tranquillamente, quello che è nelle responsabilità anche dei consiglieri comunali, invece, puntualmente non viene attuato. Quindi dare a Cesare quel che è di Cesare e non sempre le responsabilità sono del primo cittadino, specie se le decisioni devono essere prese democraticamente in un’Assise pubblica.
Afragola
Caivano, sequestrati 900 litri di olio di oliva
Ad una ventisettenne, originaria di Afragola, le sono stati sequestrati 900 litri di olio di oliva, in quel di Caivano, con conseguenziale denuncia.
La donna, già nota alle forze dell’ordine, è stata fermata mentre guidava un furgone per le strade caivanesi. I militari hanno scoperto poco meno di 900 litri di olio di oliva, in contenitori di latta verde. Trovato anche un blocco con le stampe di centinaia di etichette falsificate riconducibili ad un noto marchio. Il carico sarà sottoposto ad analisi chimiche.
Caivano
CAIVANO. Si continua ad affidare lavori in maniera urgente e diretta a ditte gradite al clan menzionate nel processo delle estorsioni
CAIVANO – Bellissima notizia quella di oggi, dove, tra poche ore sarà posta la prima pietra, alla presenza dei Ministri Piantedosi e Abodi, del complesso polifunzionale a via Sant’Arcangelo che prevede anche la costruzione di un nuovo stadio con pista d’atletica e un anfiteatro di circa seimila posti a sedere per spettacoli ed eventi. Tutto questo grazie al lavoro svolto dal Commissario Straordinario di Governo Fabio Ciciliano.
Chi, invece, stenta a far decollare la normalità, ma siamo anche consapevoli che il lavoro di controllo sulla macchina comunale è più difficile, è la terna commissariale prefettizia.
I tre commissari, inviati dalla Prefettura, hanno il compito non solo di riportare la legalità e la normalità amministrativa all’interno dell’ente ma anche di rappresentare una linea netta di rottura col modus operandi del passato, specie se quel passato è rappresentato da un’Amministrazione che è stata ingerita dalla criminalità organizzata. Ma a quanto pare tutto questo a via Don Minzoni non è ancora accaduto. Vediamo perché!?
Il 22 Aprile scorso con determina n°457 il Responsabile di Settore Giuseppe Schiattarella affidava in maniera diretta i lavori di manutenzione urgente e straordinaria degli edifici comunali e della caserma dei Carabinieri per una cifra pari a € 37.660,00 con l’impegno di spesa in bilancio di € 42.926.00 alla ditta Artedile srls con sede alla via Ticino, 24/B di Caivano.
Fino a qui nulla quaestio dal punto di vista amministrativo e procedurale. La riflessione matura dal punto di vista etico e morale, dato che la società a cui sono stati affidati i lavori è la stessa che si legge dalle dichiarazioni rilasciate alla magistratura dall’ex Assessore Carmine Peluso che ha deciso di collaborare con la Giustizia all’indomani dell’arresto riguardante il Sistema delle estorsioni messo su dal clan Angelino.
All’interno del verbale delle dichiarazioni si legge testualmente: “Falco Armando dalla ditta ARTEDIL (riferendosi alla Artedile srls ndr) ha preso 1000 euro che gli vennero dati presso lo studio “omissis”. In un altro passaggio ancora si legge: “Intendo riferire di molte ditte che hanno lavorato per il Comune di Caivano sotto la mia direzione e del funzionario Vincenzo Zampella. Quest’ultimo si attivava in tal senso ovvero faceva lavorare le ditte che indicavo io. Le ditte a me legate erano la Samar, Barchetti Maria, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls), FV Costruzioni, Gicar, fratelli Peluso, Fiacco Antonio e la MG di Cardito”. In un altro passaggio si legge inoltre: “Falco Armando voleva la mazzetta da Amico Domenico, Della Gatta Domenico, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls) e Celiento.
Ora, siamo consapevoli che tali dichiarazioni sono al vaglio della magistratura e il coinvolgimento di tali ditte devono sempre essere accertate con ulteriori riscontri e indagini, così come siamo consapevoli che tutti gli attori di questo processo sono innocenti fino a prova contraria e che il coinvolgimento o quanto dichiarato dai collaboratori di Giustizia non possono sempre essere fonte di verità ma è anche giusto riflettere sull’opportunità etica di tale affidamento.
Non sarebbe stato il caso, nelle more che si concluda il processo, evitare di creare una continuità amministrativa con la precedente gestione ingerita dalla camorra? Ai posteri l’ardua sentenza.
Caivano
Caivano, accordi camorra-politica: si pente l’assessore Peluso
Come riportato da “La Repubblica”, l’ex politico e commercialista ha deciso di collaborare con la giustizia: “Noi decidevamo le ditte, la camorra chiedeva l’estorsione. Io ero il perno, portavo le richieste della cosca alle imprese”, le affermazioni di Carmine Peluso.
Lo scorso ottobre, diciotto persone furono arrestate nell’ambito di un’inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività di governo e dell’amministrazione del comune di Caivano, di particolare rilevanza gli affidamenti degli appalti per i lavori pubblici.
L’organizzazione criminale riusciva ad ottenere notizie riservate, relative all’aggiudicazione degli appalti, da parte di pubblici amministratori.
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