Politica
Maresca in visita al rione Don Guanella: “Basta spot e passerelle, si faccia sentire la presenza reale dello Stato”
COMUNICATO STAMPA
«Sono segnali sconfortanti, che purtroppo ci riportano con i piedi per terra e ci dicono che c’è ancora tanto da lavorare». Così Catello Maresca, consigliere comunale di opposizione, a margine della visita di questo pomeriggio al Rione Don Guanella, dove ha incontrato il parroco don Aniello Manganiello.
«Non mi riferisco solo al lavoro straordinario di forze dell’ordine e magistratura – continua – ma anche a quello che dovrebbero fare le istituzioni. Don Aniello mi diceva, ad esempio, che il Comune da quasi 2 anni non paga le rette dei ragazzi in convitto. Questi sono segnali sbagliati che non devono e non possono capitare in realtà come il Don Guanella che hanno bisogno della vicinanza quotidiana delle istituzioni. Io oggi sono stato nel rione per dare questo tipo di segnale. ma penso che debbano venire anche il sindaco e gli assessori, perché questi territori non possono essere lasciati da soli».
E sul duplice omicidio di lunedì aggiunge: «Le modalità (in pieno giorno tra la folla) in cui cui è avvenuto danno conto anche di un’idea che si possa fare tutto ormai, restando impuniti e senza temere di essere controllati e scoperti». Infine sulla recente visita a Napoli del ministro Lamorgese Maresca dice: «Di certo è un segnale positivo l’arrivo di un ministro dell’interno che elabora un documento programmatico, ma a quell’azione doveva seguire qualcosa di concreto, perché è chiaro che oggi abbiamo bisogno della presenza dello Stato, di risposte immediate che non siano la militarizzazione, ma il controllo del territorio con la sicurezza che viene percepita perché esiste una divisa ed esistono delle operazioni di polizia che quotidianamente contrastino una situazione che da qui a Fuorigrotta è esplosiva».
«Mi farebbe piacere – conclude Maresca – vedere un’operazione come quella che, qualche anno fa, fu messa in piedi nella provincia di Caserta portando a dei risultati. Le risposte vere sono queste. Spot e passerelle lasciano il tempo che trovano».
Editoriale
SANT’ANTIMO. I supporters di Buonanno hanno messo in moto la macchina del fango che potrà rivelarsi per loro un vero boomerang
SANT’ANTIMO – Si avvicina la data che stabilirà i nastri di partenza ufficiali della campagna elettorale. Le nomenclature sono quasi fatte e con esse anche la conta delle probabili preferenze e chi è oggettivamente in svantaggio secondo i pronostici ha già messo in moto la macchina del fango tesa ad operare come arma di distrazione di massa che vorrebbe far cadere le attenzioni di organi sovracomunali lontane dalle sue candidature.
È quello che sta succedendo sui marciapiedi santantimesi in questi giorni, dove i supporters di Massimo Buonanno, hanno cominciato a sguinzagliare i cappucci e le marionette per instillare nell’opinione pubblica santantimese l’idea che tra le file di Nicola Marzocchella si annidano candidature posticce e/o vicine ad ambienti malavitosi.
Praticamente, se questi fossero convinti delle dicerie diffuse agli angoli dei bar cittadini, risulterebbe innegabile che stanno a guardare la pagliuzza nell’occhio dei loro competitor senza vedere la trave che c’è nei loro occhi e in quelli dei loro colleghi di coalizione.
Infatti dai santini che stanno girando già sui social, si individuano almeno tre o quattro candidature tra le file della coalizione Buonanno che potrebbero creare seri fumus all’indomani di una probabile vittoria dell’ex Sindaco.
Tra parenti di primo grado e affini di pregiudicati – perfino detenuti al 41bis ritenuti affiliati al clan dei casalesi – e personaggi borderline del territorio si può dire che la coalizione di Buonanno probabilmente sarà quella che ne offrirà un numero consistente. Così come c’è da precisare che tutte questi candidati sono persone oneste con onorabilità illibata e libere di potersi candidare poiché non presentano carichi pendenti negativi ma che hanno un solo difetto, se così lo si può chiamare, quello di appartenere a qualche personaggio poco raccomandabile in città e le parentele si sa non sono né ricercate né tanto meno scelte ma possono creare fumus importanti ai fini di un probabile nuovo scioglimento per ingerenze della criminalità organizzata.
Quindi se la macchina del fango messa in moto dagli accoliti di Buonanno fosse stata messa in moto inconsapevolmente è giusto che anche loro sappiano che questa strategia potrebbe diventare un vero e proprio boomerang. Se al contrario, invece, la strategia fosse stata messa in campo con la consapevolezza di alcune parentele dei loro candidati, è legittimo pensare che forse è stata messa in atto per deviare le attenzioni verso la coalzione del loro diretto competitor. Una cosa è certa! Un comune già sciolto per infiltrazioni camorristiche non può permettersi un altro scioglimento per colpa del principio della vittoria a tutti i costi.
Politica
Puglia, SILVESTRO (FI): “da Emiliano grave mancanza senso istituzioni su Antimafia”
“La decisione del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, di non accettare la convocazione della Commissione parlamentare antimafia rappresenta una grave mancanza per il senso delle istituzioni e per l’importante lavoro svolto dalla Commissione su atti delicati e legittimi”. Lo dichiara il senatore di Forza Italia Francesco Silvestro, presidente della Commissione parlamentare per le Questioni Regionali. “La partecipazione attiva delle autorità e dei rappresentanti istituzionali è fondamentale per garantire un efficace contrasto alla criminalità organizzata. Il rifiuto del presidente Emiliano di partecipare alla Commissione antimafia non solo compromette la credibilità delle istituzioni, ma mette anche in discussione l’impegno nel contrastare fenomeni criminali che minacciano la sicurezza e il benessere dei cittadini. La partecipazione alla Commissione antimafia non è soltanto un obbligo istituzionale, ma anche un dovere morale e civico che ogni rappresentante pubblico deve assolvere per contribuire alla difesa della legalità e alla tutela dei diritti dei cittadini”, conclude Silvestro
Politica
Governo, in arrivo il “Bonus Befana”
“Erogheremo a gennaio 2025 un’indennità di 100 euro a favore dei lavoratori dipendenti, con reddito complessivo non superiore a 28.000 euro, con congiunto e almeno un figlio a carico, oppure per le famiglie monogenitoriali con un unico figlio a carico”, queste le parole del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, nella giornata di ieri che ha preceduto l’approvazione, avvenuta oggi, del dl di riforma delle politiche di coesione e del decreto legge della revisione del regime Irpef e Ires.
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