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Caivano

CAIVANO, Quella rivoluzione non compresa, tutta scritta nel suo libro. Il 23 Marzo la presentazione

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CAIVANO – Come se nulla fosse mai accaduto, come se le parole e la lotta intrapresa dall’ex primo cittadino caivanese Simone Monopoli fossero state dette e fatte per uno sfizio o scopo personale. Oggi tutti cercano di colmare il vuoto temporaneo lasciato dalle sue riserve sulla candidatura. Ognuno, perfino chi si dichiarava suo sostenitore, adesso cerca di organizzarsi in maniera differente, come si è sempre fatto, raccogliendo consensi e stringendo la mano a tutti. Ma allora chi degli ex consiglieri rimasti fino alla fine al suo fianco ha realmente capito di cosa aveva bisogno Caivano, secondo gli ideali e i principi del cardiologo caivanese? A mio avviso nessuno! Chi per uno scopo e chi per interessi, tutti quelli che gli sono rimasti a fianco fino alla fine, lo hanno fatto per mero scopo opportunistico. Tanto la faccia se la stavano già sporcando i quattro dissidenti. A cosa serviva accodarsi ai consiglieri azzurri e passare per i traditori di Caivano!? Meglio fare come si è sempre fatto nell’ultimo paese a nord di Napoli. È sempre meglio che le mani di fango se le sporcano gli altri, i vecchi politicanti sono sempre stati abili ad approfittare del vuoto che ne consegue e così è stato.

Stasera a meno di colpi di scena, quelli che erano gli alleati di Monopoli in Consiglio comunale prenderanno parte ad una riunione che si terrà nella saletta presa in affitto proprio dall’ex sindaco ma senza che l’ex primo cittadino sia stato invitato ufficialmente. Motivo della riunione: Avallare la candidatura a sindaco di Carmine Peluso. Che l’esponente di Idea Nuova si era messo a disposizione per la sua candidatura a sindaco non è notizia nuova, infatti Peluso circa due mesi fa ha comunicato al gruppo le sue reali intenzioni, almeno stando a quanto afferma lui. La cosa strana che però salta subito agli occhi è il perché non si è aspettato che colui che fino a ieri era visto come un leader sciogliesse le riserve e comunicasse la sua volontà a non candidarsi? Perché questa fretta?

Quello che si evidenzia da questo comportamento è il fatto che qualcuno dall’interno del gruppo di Monopoli non vuole che lo stesso si ricandidi, non vuole quella rivoluzione cominciata e bruscamente interrotta ed è per questo che una parte di ex alleati fa la corsa al rimpiazzo. Allora cosa non si è capito di tutto quello che ha fatto Monopoli per Caivano? A chi realmente dà fastidio la rivoluzione cominciata dall’ex sindaco, ai dissidenti di Forza Italia oppure anche a qualche ex fedele? Quindi ci sono altri di politici che hanno le mani nella marmellata dei settori? Anche perché a nessuno oltre Monopoli è venuta l’idea di inserire nei propri programmi una giunta tecnica e l’assunzione di dirigenti con art. 110 con relativa road map.

Ma fortunatamente per Monopoli le cose stanno cambiando, gli elettori hanno dato dimostrazione alle ultime politiche di voler cambiare il sistema politico e hanno dato fiducia a chi meglio ha saputo comunicare il proprio dissenso verso questo sistema corrotto e così sarà anche per le amministrative. La gente darà fiducia a chi veramente si dimostrerà onesto e a chi realmente non ha nulla da spartire con prebende e settori comunali, ma a differenza delle politiche, alle amministrative gli elettori conoscono bene i candidati, sanno di loro vita, morte, miracoli, misfatti e collegamenti. Ecco perché invitiamo tutta la cittadinanza caivanese a leggere il libro di Simone Monopoli dal titolo “27 mesi”. In quel libro sono riportate fatti e misfatti finora inediti, tutto quello che il primo cittadino ha dovuto subire dal “Sistema Caivano” messo su in 40 anni di mala gestio all’interno dei settori comunali.

A differenza dei suoi colleghi però Simone Monopoli crede che una rivoluzione culturale a Caivano sia possibile ed è per questo che ha voluto fortemente informare la cittadinanza –  attraverso questo libro che verrà presentato il 23 Marzo alle ore 19 presso l’Hotel Il Roseto – affinché la gente sia informata e sappia riconoscere uno per uno tutti quelli che domani gli chiederanno un voto. Tutti quelli che hanno avuto la possibilità, grazie all’ex sindaco, di cambiare Caivano e non l’hanno voluto fare, per non cambiare il loro status sociale. Il tutto racchiuso in un libro.

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Afragola

Caivano, sequestrati 900 litri di olio di oliva

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Ad una ventisettenne, originaria di Afragola, le sono stati sequestrati 900 litri di olio di oliva, in quel di Caivano, con conseguenziale denuncia.
La donna, già nota alle forze dell’ordine, è stata fermata mentre guidava un furgone per le strade caivanesi. I militari hanno scoperto poco meno di 900 litri di olio di oliva, in contenitori di latta verde. Trovato anche un blocco con le stampe di centinaia di etichette falsificate riconducibili ad un noto marchio. Il carico sarà sottoposto ad analisi chimiche.

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Caivano

CAIVANO. Si continua ad affidare lavori in maniera urgente e diretta a ditte gradite al clan menzionate nel processo delle estorsioni

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CAIVANO – Bellissima notizia quella di oggi, dove, tra poche ore sarà posta la prima pietra, alla presenza dei Ministri Piantedosi e Abodi, del complesso polifunzionale a via Sant’Arcangelo che prevede anche la costruzione di un nuovo stadio con pista d’atletica e un anfiteatro di circa seimila posti a sedere per spettacoli ed eventi. Tutto questo grazie al lavoro svolto dal Commissario Straordinario di Governo Fabio Ciciliano.

Chi, invece, stenta a far decollare la normalità, ma siamo anche consapevoli che il lavoro di controllo sulla macchina comunale è più difficile, è la terna commissariale prefettizia.

I tre commissari, inviati dalla Prefettura, hanno il compito non solo di riportare la legalità e la normalità amministrativa all’interno dell’ente ma anche di rappresentare una linea netta di rottura col modus operandi del passato, specie se quel passato è rappresentato da un’Amministrazione che è stata ingerita dalla criminalità organizzata. Ma a quanto pare tutto questo a via Don Minzoni non è ancora accaduto. Vediamo perché!?

Il 22 Aprile scorso con determina n°457 il Responsabile di Settore Giuseppe Schiattarella affidava in maniera diretta i lavori di manutenzione urgente e straordinaria degli edifici comunali e della caserma dei Carabinieri per una cifra pari a € 37.660,00 con l’impegno di spesa in bilancio di € 42.926.00 alla ditta Artedile srls con sede alla via Ticino, 24/B di Caivano.

Fino a qui nulla quaestio dal punto di vista amministrativo e procedurale. La riflessione matura dal punto di vista etico e morale, dato che la società a cui sono stati affidati i lavori è la stessa che si legge dalle dichiarazioni rilasciate alla magistratura dall’ex Assessore Carmine Peluso che ha deciso di collaborare con la Giustizia all’indomani dell’arresto riguardante il Sistema delle estorsioni messo su dal clan Angelino.

All’interno del verbale delle dichiarazioni si legge testualmente: Falco Armando dalla ditta ARTEDIL (riferendosi alla Artedile srls ndr) ha preso 1000 euro che gli vennero dati presso lo studio “omissis”. In un altro passaggio ancora si legge: “Intendo riferire di molte ditte che hanno lavorato per il Comune di Caivano sotto la mia direzione e del funzionario Vincenzo Zampella. Quest’ultimo si attivava in tal senso ovvero faceva lavorare le ditte che indicavo io. Le ditte a me legate erano la Samar, Barchetti Maria, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls), FV Costruzioni, Gicar, fratelli Peluso, Fiacco Antonio e la MG di Cardito”. In un altro passaggio si legge inoltre: “Falco Armando voleva la mazzetta da Amico Domenico, Della Gatta Domenico, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls) e Celiento.

Ora, siamo consapevoli che tali dichiarazioni sono al vaglio della magistratura e il coinvolgimento di tali ditte devono sempre essere accertate con ulteriori riscontri e indagini, così come siamo consapevoli che tutti gli attori di questo processo sono innocenti fino a prova contraria e che il coinvolgimento o quanto dichiarato dai collaboratori di Giustizia non possono sempre essere fonte di verità ma è anche giusto riflettere sull’opportunità etica di tale affidamento.

Non sarebbe stato il caso, nelle more che si concluda il processo, evitare di creare una continuità amministrativa con la precedente gestione ingerita dalla camorra? Ai posteri l’ardua sentenza.

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Caivano

Caivano, accordi camorra-politica: si pente l’assessore Peluso

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Come riportato da “La Repubblica”, l’ex politico e commercialista ha deciso di collaborare con la giustizia: “Noi decidevamo le ditte, la camorra chiedeva l’estorsione. Io ero il perno, portavo le richieste della cosca alle imprese”, le affermazioni di Carmine Peluso.

Lo scorso ottobre, diciotto persone furono arrestate nell’ambito di un’inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività di governo e dell’amministrazione del comune di Caivano, di particolare rilevanza gli affidamenti degli appalti per i lavori pubblici.
L’organizzazione criminale riusciva ad ottenere notizie riservate, relative all’aggiudicazione degli appalti, da parte di pubblici amministratori.

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