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Caivano

Monopoli e gli ideali perduti, i dirigenti che sperperano rimangono al loro posto.

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bibliotecamonopoliEra proprio il nostro “beneamato” sindaco, ai tempi di quando era un semplice consigliere all’opposizione a battere i pugni sul tavolo in consiglio chiedendo le dimissioni dei dirigenti che causavano ammanchi di denaro ai propri settori. Questo principio, il buon Monopoli l’ha disperso tra i meandri della burocrazia asfittica di quei funzionari che fungono da collante tra lui e i suoi “portavoti”, poiché non solo il nostro sindaco non ci fa sapere da dove deriva il buco di 9 milioni e mezzo al bilancio, ma non si hanno neanche notizie di denunce fatte alla corte dei conti o alla magistratura a carico dei dirigenti/funzionari responsabili e dulcius in fundo, il sindaco Monopoli continua a mantenere al suo posto il funzionario con carichi da dirigente del IV settore Vito Coppola che nonostante non abbia un curriculum idoneo per ricoprire il ruolo di dirigente all’ambiente, per colpa del suo operato, i cittadini caivanesi si vedranno depauperare altri 2 milioni e centomila euro di soldi pubblici dalle casse comunali.

Nonostante le proteste sollevate da alcuni cittadini sulla scelta di servirsi di una commissione giudicatrice piuttosto di delegare ad una centrale di committenza l’appalto di 26 milioni di euro per la raccolta dei rifiuti, il dirigente Vito Coppola non ha fatto i conti con un suo acerrimo nemico: il tempo.

Non sono bastati tre mesi al dirigente bibliotecario per formare la commissione giudicatrice e di conseguenza per poter assicurare il servizio continuo ai cittadini si vede costretto(?) a prorogare l’appalto alla Buttol srl di 90gg. causando una perdita per le casse del comune di circa 1,1 milioni di euro.

Non sono bastati altri 90gg. al dirigente Coppola e alla commissione giudicatrice, che nel frattempo si è formata, a scegliere tra i tre partecipanti chi doveva aggiudicarsi l’appalto milionario e così il funzionario si vede ancora costretto(?) a rinnovare l’appalto alla Buttol srl con un’altra proroga di 60 gg. , sempre da verificare se legittima.

Avvalendoci del pensiero del Monopoli consigliere, visto che il dirigente del IV settore ha causato, direttamente o indirettamente, un grave ammanco dalle casse comunali, sarebbe eticamente morale e giusto chiedere le sue dimissioni.

 

Afragola

Caivano, sequestrati 900 litri di olio di oliva

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Ad una ventisettenne, originaria di Afragola, le sono stati sequestrati 900 litri di olio di oliva, in quel di Caivano, con conseguenziale denuncia.
La donna, già nota alle forze dell’ordine, è stata fermata mentre guidava un furgone per le strade caivanesi. I militari hanno scoperto poco meno di 900 litri di olio di oliva, in contenitori di latta verde. Trovato anche un blocco con le stampe di centinaia di etichette falsificate riconducibili ad un noto marchio. Il carico sarà sottoposto ad analisi chimiche.

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Caivano

CAIVANO. Si continua ad affidare lavori in maniera urgente e diretta a ditte gradite al clan menzionate nel processo delle estorsioni

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CAIVANO – Bellissima notizia quella di oggi, dove, tra poche ore sarà posta la prima pietra, alla presenza dei Ministri Piantedosi e Abodi, del complesso polifunzionale a via Sant’Arcangelo che prevede anche la costruzione di un nuovo stadio con pista d’atletica e un anfiteatro di circa seimila posti a sedere per spettacoli ed eventi. Tutto questo grazie al lavoro svolto dal Commissario Straordinario di Governo Fabio Ciciliano.

Chi, invece, stenta a far decollare la normalità, ma siamo anche consapevoli che il lavoro di controllo sulla macchina comunale è più difficile, è la terna commissariale prefettizia.

I tre commissari, inviati dalla Prefettura, hanno il compito non solo di riportare la legalità e la normalità amministrativa all’interno dell’ente ma anche di rappresentare una linea netta di rottura col modus operandi del passato, specie se quel passato è rappresentato da un’Amministrazione che è stata ingerita dalla criminalità organizzata. Ma a quanto pare tutto questo a via Don Minzoni non è ancora accaduto. Vediamo perché!?

Il 22 Aprile scorso con determina n°457 il Responsabile di Settore Giuseppe Schiattarella affidava in maniera diretta i lavori di manutenzione urgente e straordinaria degli edifici comunali e della caserma dei Carabinieri per una cifra pari a € 37.660,00 con l’impegno di spesa in bilancio di € 42.926.00 alla ditta Artedile srls con sede alla via Ticino, 24/B di Caivano.

Fino a qui nulla quaestio dal punto di vista amministrativo e procedurale. La riflessione matura dal punto di vista etico e morale, dato che la società a cui sono stati affidati i lavori è la stessa che si legge dalle dichiarazioni rilasciate alla magistratura dall’ex Assessore Carmine Peluso che ha deciso di collaborare con la Giustizia all’indomani dell’arresto riguardante il Sistema delle estorsioni messo su dal clan Angelino.

All’interno del verbale delle dichiarazioni si legge testualmente: Falco Armando dalla ditta ARTEDIL (riferendosi alla Artedile srls ndr) ha preso 1000 euro che gli vennero dati presso lo studio “omissis”. In un altro passaggio ancora si legge: “Intendo riferire di molte ditte che hanno lavorato per il Comune di Caivano sotto la mia direzione e del funzionario Vincenzo Zampella. Quest’ultimo si attivava in tal senso ovvero faceva lavorare le ditte che indicavo io. Le ditte a me legate erano la Samar, Barchetti Maria, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls), FV Costruzioni, Gicar, fratelli Peluso, Fiacco Antonio e la MG di Cardito”. In un altro passaggio si legge inoltre: “Falco Armando voleva la mazzetta da Amico Domenico, Della Gatta Domenico, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls) e Celiento.

Ora, siamo consapevoli che tali dichiarazioni sono al vaglio della magistratura e il coinvolgimento di tali ditte devono sempre essere accertate con ulteriori riscontri e indagini, così come siamo consapevoli che tutti gli attori di questo processo sono innocenti fino a prova contraria e che il coinvolgimento o quanto dichiarato dai collaboratori di Giustizia non possono sempre essere fonte di verità ma è anche giusto riflettere sull’opportunità etica di tale affidamento.

Non sarebbe stato il caso, nelle more che si concluda il processo, evitare di creare una continuità amministrativa con la precedente gestione ingerita dalla camorra? Ai posteri l’ardua sentenza.

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Caivano

Caivano, accordi camorra-politica: si pente l’assessore Peluso

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Come riportato da “La Repubblica”, l’ex politico e commercialista ha deciso di collaborare con la giustizia: “Noi decidevamo le ditte, la camorra chiedeva l’estorsione. Io ero il perno, portavo le richieste della cosca alle imprese”, le affermazioni di Carmine Peluso.

Lo scorso ottobre, diciotto persone furono arrestate nell’ambito di un’inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività di governo e dell’amministrazione del comune di Caivano, di particolare rilevanza gli affidamenti degli appalti per i lavori pubblici.
L’organizzazione criminale riusciva ad ottenere notizie riservate, relative all’aggiudicazione degli appalti, da parte di pubblici amministratori.

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