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Caivano

Caivano: La lirica del Sindaco

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Il sindaco si dimette, e già questo dovrebbe metterci di buon umore.

Il suo nome non ci è mai piaciuto, Monopoli, sinonimo di un gioco che permette ai giocatori di accaparrarsi case, strade, terreni a prezzi stracciati quando l’avversario è in difficoltà. Trattasi di gioco ovviamente, e alla fine si torna amici come prima, anche se “però sei stato un bastardo”, oppure “ero in difficoltà, col cazzo che te li davo gli alberghi”, e alla fine, come racconta una favola, ritorna tutto nella scatola. Alla prossima i giocatori saranno gli stessi, questa volta, però, le parti si invertono, si sa, la fortuna gira, sorride oggi all’uno domani all’altro. La logica è sempre la stessa, la speranza quella di mettersi dinanzi agli avversari. Ma ci vuole impegno, fatica, tempo e spesso si confonde il “dinanzi” con “l’avanti”.

Metterci la faccia, avere le armi giuste e il giusto piglio, contegno politico e programmi forti con cui giocare. Non bastano i voti racimolati con le promesse, che poi ti vengono in ufficio a prenderti a schiaffi o a farlo con  i tuoi collaboratori.

Certa gente, invece, si pone avanti e non si rende conto che, a rigor di logica, quando si attua questa strategia, si deve porgere il deretano e se non si hanno guardaspalle, persone di cui potersi fidare ciecamente, si rischia di cantare come la Callas in Casta Diva.

Per evitarlo Monopoli avrebbe dovuto evitare scontri con la maggioranza, esaltare una democrazia di cui lui è il rappresentante prioritario, mentre si è voluto prendere tutta la posta, accaparrarsi il ruolo del padre padrone, vestire i panni del Ducetto paesano.

È accaduto, allora, che chi doveva guardargli le spalle, si è messo da parte, lasciando agli altri lo sfogo della libidine accumulata in questo lungo anno di astinenza.

L’avversario sapeva che non bisognava  muoversi, lo ha fatto a tratti, tanto per tenersi allenato per la prossima competizione, quando i cittadini avranno dimenticato la brutta esperienza del dissesto, che sarà presa come scusa per le tasse alte, i servizi che non funzionano, le “zoccole” per le strade e la spazzatura sotto casa. Un bel regalo per chi riuscirà ad accaparrarsi la prossima tornata elettorale.

Il sindaco proverà a ottenere un’altra maggioranza, pescando nel pantano di quella finta opposizione della sinistra volatile Caivanese, nel “né carne, né pesce” dei non eletti, di qualche vecchio volpone che lo degnerà di un ghigno malefico prima di accettare fregandosi le mani, facendogli comprendere che il ricatto è d’obbligo in queste situazioni.

Bene per lui evitare quest’ultima onta, ritirarsi nel suo studio medico e continuare a curare i malati come meglio sa fare.

In fondo Caivano ha più bisogno di medici, vista l’aria che si respira, che di politici ottusi e incompetenti.

Noi lo applaudiremo se, lontano da eventuali elezioni, continuasse a elargire le sue competenze gratuitamente a chi  non può permetterselo.

Nell’attesa degli eventi possiamo dare il benvenuto al Sindaco nel mondo della lirica.

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Afragola

Caivano, sequestrati 900 litri di olio di oliva

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Ad una ventisettenne, originaria di Afragola, le sono stati sequestrati 900 litri di olio di oliva, in quel di Caivano, con conseguenziale denuncia.
La donna, già nota alle forze dell’ordine, è stata fermata mentre guidava un furgone per le strade caivanesi. I militari hanno scoperto poco meno di 900 litri di olio di oliva, in contenitori di latta verde. Trovato anche un blocco con le stampe di centinaia di etichette falsificate riconducibili ad un noto marchio. Il carico sarà sottoposto ad analisi chimiche.

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Caivano

CAIVANO. Si continua ad affidare lavori in maniera urgente e diretta a ditte gradite al clan menzionate nel processo delle estorsioni

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CAIVANO – Bellissima notizia quella di oggi, dove, tra poche ore sarà posta la prima pietra, alla presenza dei Ministri Piantedosi e Abodi, del complesso polifunzionale a via Sant’Arcangelo che prevede anche la costruzione di un nuovo stadio con pista d’atletica e un anfiteatro di circa seimila posti a sedere per spettacoli ed eventi. Tutto questo grazie al lavoro svolto dal Commissario Straordinario di Governo Fabio Ciciliano.

Chi, invece, stenta a far decollare la normalità, ma siamo anche consapevoli che il lavoro di controllo sulla macchina comunale è più difficile, è la terna commissariale prefettizia.

I tre commissari, inviati dalla Prefettura, hanno il compito non solo di riportare la legalità e la normalità amministrativa all’interno dell’ente ma anche di rappresentare una linea netta di rottura col modus operandi del passato, specie se quel passato è rappresentato da un’Amministrazione che è stata ingerita dalla criminalità organizzata. Ma a quanto pare tutto questo a via Don Minzoni non è ancora accaduto. Vediamo perché!?

Il 22 Aprile scorso con determina n°457 il Responsabile di Settore Giuseppe Schiattarella affidava in maniera diretta i lavori di manutenzione urgente e straordinaria degli edifici comunali e della caserma dei Carabinieri per una cifra pari a € 37.660,00 con l’impegno di spesa in bilancio di € 42.926.00 alla ditta Artedile srls con sede alla via Ticino, 24/B di Caivano.

Fino a qui nulla quaestio dal punto di vista amministrativo e procedurale. La riflessione matura dal punto di vista etico e morale, dato che la società a cui sono stati affidati i lavori è la stessa che si legge dalle dichiarazioni rilasciate alla magistratura dall’ex Assessore Carmine Peluso che ha deciso di collaborare con la Giustizia all’indomani dell’arresto riguardante il Sistema delle estorsioni messo su dal clan Angelino.

All’interno del verbale delle dichiarazioni si legge testualmente: Falco Armando dalla ditta ARTEDIL (riferendosi alla Artedile srls ndr) ha preso 1000 euro che gli vennero dati presso lo studio “omissis”. In un altro passaggio ancora si legge: “Intendo riferire di molte ditte che hanno lavorato per il Comune di Caivano sotto la mia direzione e del funzionario Vincenzo Zampella. Quest’ultimo si attivava in tal senso ovvero faceva lavorare le ditte che indicavo io. Le ditte a me legate erano la Samar, Barchetti Maria, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls), FV Costruzioni, Gicar, fratelli Peluso, Fiacco Antonio e la MG di Cardito”. In un altro passaggio si legge inoltre: “Falco Armando voleva la mazzetta da Amico Domenico, Della Gatta Domenico, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls) e Celiento.

Ora, siamo consapevoli che tali dichiarazioni sono al vaglio della magistratura e il coinvolgimento di tali ditte devono sempre essere accertate con ulteriori riscontri e indagini, così come siamo consapevoli che tutti gli attori di questo processo sono innocenti fino a prova contraria e che il coinvolgimento o quanto dichiarato dai collaboratori di Giustizia non possono sempre essere fonte di verità ma è anche giusto riflettere sull’opportunità etica di tale affidamento.

Non sarebbe stato il caso, nelle more che si concluda il processo, evitare di creare una continuità amministrativa con la precedente gestione ingerita dalla camorra? Ai posteri l’ardua sentenza.

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Caivano

Caivano, accordi camorra-politica: si pente l’assessore Peluso

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Come riportato da “La Repubblica”, l’ex politico e commercialista ha deciso di collaborare con la giustizia: “Noi decidevamo le ditte, la camorra chiedeva l’estorsione. Io ero il perno, portavo le richieste della cosca alle imprese”, le affermazioni di Carmine Peluso.

Lo scorso ottobre, diciotto persone furono arrestate nell’ambito di un’inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività di governo e dell’amministrazione del comune di Caivano, di particolare rilevanza gli affidamenti degli appalti per i lavori pubblici.
L’organizzazione criminale riusciva ad ottenere notizie riservate, relative all’aggiudicazione degli appalti, da parte di pubblici amministratori.

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