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Napoli. Nuovo crollo nel cimitero di Poggioreale ecco cosa decide il Comune

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Per puro caso non ero lì al momento del crollo. Doveva esserci mio figlio, ma fortunatamente non era ancora arrivato. E’ un miracolo“. Tilde guarda l’ala crollata della congrega Gesù Risorto 1 del cimitero di Poggioreale e a stento trattiene l’emozione. E’ il secondo crollo nella città dei morti dall’inizio dell’anno. Il primo, datato 5 gennaio 2022, era stato causato da un’infiltrazione nel cantiere sotterraneo della metropolitana. Sembra, però, che il cedimento del 17 ottobre non c’entri nulla con la Linea 1.

Una posizione che non convince i cittadini: “Perché dovremmo fidarci degli stessi tecnici che il 12 settembre hanno dato il via libera alla riapertura del cimitero, sostenendo che non c’erano altri pericoli? – si chiede Pina Caccavale del Comitato del crollo del 5 gennaio – E’ molto strano che crollino due congreghe a pochi mesi di distanza, le stesse congreghe che sono rimaste in piedi per secoli, resistendo alle guerre e al terremoto“.  Tilde, che da quelle parti lavora quasi tutti i giorni da 22 anni, afferma: “C’erano infiltrazioni e spesso i pavimenti erano bagnati. Dopo la chiusura per la pandemia erano crollate alcune nicchie”. Eppure, l’assessore Santagada assicura che “…agli uffici tecnici non sono arrivate segnalazioni sulla sicurezza di quell’edificio”. 

In questo momento, l’intero cimitero è chiuso e l’area crollata è sotto sequestro della Magistratura. Sono in corso i sopralluoghi sulle cappelle circostanti e se non dovessero emergere nuovi rilievi, il Comune conta di riaprire per sabato 22 ottobre. Resta aperto, per entrambi i crolli, il tema del recupero delle salme. “Per quanto riguarda il primo cedimento, il 26 ottobre Metropolitana dovrebbe piazzare le due gru necessarie per la rimozione delle macerie e per cominciare il recupero acrobatico delle salme. Per il crollo del 17 ottobre, invece, completata la fase di stabilizzazione e l’installazione di una piattaforma, i pompieri porteranno in loco i loro mezzi per il recupero delle sei bare sospese nel vuoto”

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JABIL a Marcianise, proteste dei lavoratori e sindacalisti: “Deve restare qui!”

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Durante l’assemblea tenutasi all’esterno dei cancelli dello stabilimento casertano della “Jabil”,(società americana che opera nel settore della produzione di componenti elettronici e circuiti elettronici per produttori di apparecchiature originali), sindacalisti e lavoratori hanno protestato contro la decisione dell’azienda di lasciare il sito produttivo di Marcianise. La decisione era stata formalizzata mercoledì 30 aprile dalla multinazionale Usa, nella riunione tenuta al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Dall’assemblea è arrivato un secco “no” alle ipotesi di ricollocazione dei lavoratori in altre aziende, visto il fallimento delle reindustrializzazioni che hanno coinvolto negli ultimi anni grande parte dei dipendenti.
Ma all’orizzonte, l’unica strada percorribile, per salvare il lavoro ai 420 addetti di Jabil, sembra essere proprio quella della ricollocazione.

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Napoli, una bici bianca in memoria di Lisa Herbrich

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È partita ieri la fiaccolata in memoria delle vittime della strada. Il corteo è cominciato dalla Bicycle house, nella Galleria Principe Umberto, e ha raggiunto via Foria, luogo dell’ultimo drammatico incidente, costato la vita alla studentessa tedesca Lisa Herbrich, 27 anni, trasferitasi a Napoli per frequentare un master in Economia all’Università Federico II.
Lisa stava tornando a casa in sella ad una bicicletta a pedalata assistita del #bikesharing su via Foria ed è stata travolta da un camion Asia.
Tra le persone presenti alla fiaccolata, anche le amiche della ragazza scomparsa.

(fonte: la Repubblica)

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Quirinale, Mattarella alla presentazione dei David di Donatello: “Bisogna salvaguardare la libertà d’espressione dei giovani artisti”

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha preso parte alla cerimonia di presentazione dei candidati ai David di Donatello andata in scena questa mattina al Quirinale.

Ecco le dichiarazioni del Capo dello Stato:

“Grande attenzione va rivolta in particolare all’espressione dei giovani artisti, che devono poter provare, sperimentare, dunque formarsi e crescere. L’ingresso di nuove generazioni produce nuova ricchezza. Esprime libertà, quella libertà da assicurare anche a chi non condivide i nostri gusti, a chi la pensa diversamente. Molte sale cinematografiche continuano a soffrire anche dopo il Covid-19, e non sono poche le città che non dispongono più di sale accessibili. E’ un tema che presenta evidenti risvolti sociali e non può essere considerato solo dal punto di vista degli equilibri commerciali. Le sale sono un luogo di incontro. Con il medesimo impegno per assicurare costante vitalità al tessuto civile vanno preservate le librerie e va posta attenzione a quei settori artistici e dello spettacolo che si propongono a pubblici più limitati, ma esprimono contenuti di alto valore e qualità”. 

Poi, aggiunge: “Rivolgo un benvenuto a voi tutti per questo appuntamento così atteso, non soltanto dal mondo del cinema, ma anche da un vasto pubblico di appassionati e di spettatori. Il David di Donatello è la festa del cinema, l’Oscar italiano. La presentazione delle candidature che, per un’intuizione di Gian Luigi Rondi, si svolge al Quirinale – ci consente ogni anno un’occasione di riflessione sul valore dell’industria della cultura cinematografica, sui suoi percorsi creativi, sui suoi orizzonti. Saluto il ministro Sangiuliano e la presidente Detassis. Le riflessioni che ci hanno proposto denotano passione, nei confronti del mondo del cinema. Ringrazio Teresa Mannino, che ci ha accompagnato, anche nella lunga lettura dei candidati, con la sua verve così coinvolgente. E ringrazio Serena Ionta, per le sue belle canzoni legate al mondo del cinema; e, con lei, ringrazio Gennaro Ricciardone”.

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