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Infermieri diventano sempre di più il baluardo della tutela, salute e della collettività 

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«Infermieri italiani impegnati in prima linea anche nel volontariato: stiamo parlando di professionisti che non smettono mai di sorprendere per la straordinaria dedizione e le competenze con cui sono capaci di gestire la nostra delicata rete assistenziale, legata non solo agli anziani, ai soggetti fragili, ai malati cronici, ai disabili. Eccoli, infatti, i nostri infermieri, da un lato instancabili baluardi, in particolare nell’ambito di quella sanità territoriale da rilanciare in toto, gioco forza, viste le priorità dettate anche dalla Missione 6 del Pnrr, alla luce delle ingenti risorse da non depauperare, ma in grado anche, dall’altra parte, di svolgere un ruolo etico-sociale di fondamentale importanza, a supporto dei soggetti indigenti e meno fortunati.

Con queste premesse, nella dura realtà della periferia milanese, è nato il primo progetto di un ambulatorio infermieristico totalmente gratuito a disposizione di coloro che hanno bisogno di cure, ma non hanno il medico di base, o la tessera sanitaria, e vivono, drammaticamente ai margini della società.  A realizzarlo l’Associazione “Ali di Leonardo” fondata da Maria Gabriella Scrimieri, neanche a dirlo a sua volta infermiera, da sempre impegnata nel volontariato.  A lei va rivolto non solo il nostro plauso, ma soprattutto il suo progetto merita doverose riflessioni sul ruolo che i nostri operatori sanitari sono in grado di svolgere e su quanto la politica dovrebbe e potrebbe fare molto di più per mettere nella condizione i nostri infermieri di esprimere al meglio le proprie capacità al servizio della collettività». Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.

«Apprendiamo che siamo in un appartamento in via Molise, cuore dell’omonimo quartiere periferico di Milano. Qui fanno tutto o quasi gli infermieri volontari: si occupano di malati cronici, persone affette da disturbi psichiatrici, diabetici. Le attività vanno dalla misurazione della pressione sanguigna a quella della glicemia. Il contatto con i professionisti medici, nei casi più seri o comunque di loro competenza, sia chiaro, è sempre costante. Il progetto non è destinato certo a essere un caso isolato: al primo ambulatorio infermieristico di Viale Molise che oggi conta 135 pazienti delle case popolari del quartiere Calvairate, Molise,  Ponti, ne seguirà a breve un secondo. Infatti, a settembre l’associazione Ali di Leonardo conferma che inaugurerà il nuovo ambulatorio nelle case popolari di Ponte Lambro.

Gli infermieri italiani ci sono e non fanno mai mancare il proprio supporto laddove c’è più bisogno di loro. Si fa tanto parlare della necessità che la politica contribuisca con azioni concrete a rilanciare la nostra professione agli occhi dei cittadini, continua De Palma, a cominciare dalle università, passando attraverso una indispensabile valorizzazione economico-contrattuale. Esempi come il progetto” Ali di Leonardo” non lasciano spazio a dubbi: nonostante le dimissioni a raffica, nonostante le fughe all’estero, i nostri infermieri continuano a indossare il camice con grande orgoglio, continuano a svolgere una professione in cui credono fortemente, che amano, che hanno scelto con la forza della consapevolezza. Sono disposti a sacrificare il proprio già limitato tempo, sottraendolo ulteriormente alle proprie famiglie, anche quando si tratta di volontariato, anche quando il proprio impegno è ripagato da un sorriso e nulla più.

C’è da chiedersi, a questo punto, dove sono quelli che pensano di avere la sanità nelle proprie mani. Sì signore, parliamo di quella certa parte di professionisti della salute che negli ultimi giorni, in Emilia Romagna, ha alzato gli scudi e urlato alla lesa maestà, accusando gli infermieri di famiglia addirittura di ingerenze. Di fronte alle intimidazioni, di fronte alle uscite ingiustificate, la migliore risposta è raccontare questa bellissima storia tutta italiana», conclude De Palma.

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‘Fondi Coesione’: il Consiglio di Stato dà ragione alla Campania

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Il Consiglio di Stato ha accertato con una sentenza l’obbligo del Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnnr “di definire il procedimento di stipula dell’Accordo di coesione con la Regione Campania per la destinazione dei fondi”.

La Regione Campania aveva fatto ricorso lo scorso gennaio lamentando il ritardo nella conclusione dell’accordo, stipulato invece con la maggior parte delle altre Regioni e Province autonome.

Il Tar per la Campania accolse il ricorso con sentenza oggi confermata dal Consiglio di Stato. “Si tratta dei fondi già assegnati alla Regione Campania con delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile”.

(fonte: Ansa.it)

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Nicola Caputo candidato alle Europee resta seduto sulla poltrona di Assessore Regionale

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NAPOLI – È già cominciata la campagna elettorale per i candidati al Parlamento Europeo e tra i candidati della Campania si può scorgere il nome di Nicola Caputo tra le file di Stati Uniti d’Europa la lista nata dalla fusione di Renzi ed Emma Bonino.

Nicola Caputo, ad oggi rappresenta i voti del Presidente della Regione De Luca, dato che il Governatore ha deciso di “pesarsi” come si dice in gergo, per una sfida a sfondo regionale, proprio contro il suo partito che, come tutti sanno, è stato l’artefice dei primi bastoni messi tra le ruote alla sua lotta per il terzo mandato.

Quindi De Luca contro il PD di Raffaele Topo, altro elemento di spicco della Campania, preferito dal PD insieme alla Picierno, Decaro e Sandro Ruotolo.

Ieri è stata la giornata del primo annuncio di Nicola Caputo attraverso i social, dove informa i propri fan del cambio strategico della Comunicazione, col quale si è deciso di usare i propri social solo ed esclusivamente per comunicazioni elettorali, accantonando per adesso la comunicazione istituzionale dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania.

“Le istituzioni sono una cosa seria, alta, solenne e vanno rispettate, così come le elezioni sono il momento più alto dell’esercizio della democrazia: per questo ho inteso come deontologicamente corretto interrompere l’attività di comunicazione istituzionale relativa all’Assessorato.

Ho servito le istituzioni sempre – prosegue l’Assessore – con il massimo della passione e della abnegazione, cercando di rendicontare quanto facevo tutti i giorni. L’ho fatto sia da Parlamentare europeo che da assessore regionale (ben 914 Agridiario e 156 AgriWeekReCap) senza mai confondere l’attività istituzionale con quella politica.

Con la stessa trasparenza, senso delle Istituzioni e onestà intellettuale – conclude – ho deciso di non confondere il Nicola Caputo candidato con il Nicola Caputo assessore”.

Queste alcune parole del post pubblicato ieri da Nicola Caputo. L’Assessore parla di deontologia, trasparenza, senso delle istituzioni e onestà intellettuale. Praticamente tutti valori di una perfetta democrazia usati in un solo post. Peccato però che il senso di democrazia vorrebbe che l’Assessore sia messo alla pari dei suoi competitor e non quello di rivestire una carica istituzionale in campagna elettorale, la quale carica, indiscutibilmente determina un vantaggio rispetto ai concorrenti, dato che in questo mese, si potranno continuare a dare risposte “politiche” agli amici e agli amici degli amici come già successo, forse inconsapevolmente, con uno dei suoi staffisti, ma questo ve lo racconteremo in un altro editoriale.

Praticamente l’Assessore Nicola Caputo, sta conducendo la campagna elettorale per le europee stando “seduto a cavallo” – come si dice in gergo politico – e poi parla di democrazia, senso delle istituzioni e trasparenza. Avrebbe fatto davvero questo se si fosse dimesso da Assessore regionale. Tanto é vero che chi comincia a leggere il suo post, nelle prime battute, crede proprio di stare lì a leggere delle sue dimissioni, peccato però che la comunicazione era solo per avvertire che la sua pagina smette di essere istituzionale per diventare promozionale. Peccato per quelli che realmente sperano in un cambio di rotta della politica.

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Sciopero indetto da Vesuviana, C. Flegrea, Cumana ed EAV

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Lunedì 6 maggio 2024, ci sarà uno sciopero di 24 ore proclamato dall’Usb.
Le ragioni di tale sciopero, che paralizzerà parzialmente la viabilità campana, sono da ricondursi ai problemi relativi alla sicurezza e al benessere di lavoratori e cittadini, dalla manutenzione dei treni e degli autobus, all’adeguamento dei contratti.
Durante lo sciopero di Lunedì 6 maggio, saranno ovviamente garantite alcune corse per la Circumvesuviana.

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