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Caivano

CAIVANO. La Terra dei Fuochi e il fumo di Satana

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Il parroco di Pascarola, la frazione di Caivano che ha accolto la conclusione della manifestazione organizzata dalle associazioni locali, prende la parola e viene aggredito dai presenti dopo l’arringa di Patriciello che ancora una volta mette l’accento sulla devastante situazione e ribadisce fortemente l’esistenza della “terra dei fuochi”.

Durante il suo discorso, il parroco del Parco Verde, ripete più volte il suo nome, quasi a voler ribadire che lui è l’unico a poter trattare l’argomento, il nome che devono ascoltare tutti affinché possa restare fissato nella mente degli astanti, da non dimenticare, unto crismale ma non Sacramento.

Dal suo canto Don Salvatore cerca di riportare il problema sul piano della pacata riflessione che dovrebbe riguardare ogni cristiano e, dati alla mano, li snocciola dicendo che è stato verificato che solo una piccola parte del territorio Campano è inquinata.

Si dovrebbe dunque smettere, secondo Don Salvatore, di mettersi a urlare davanti alle telecamere per mero protagonismo, che non serve che a fare gli interessi dei pochi. Cita anche un documento dei Vescovi nel quale chiedono di smetterla di presentare il nostro territorio come “terra dei fuochi” che resta una manipolazione politica per restare al centro dell’attenzione.

A quel punto ci si sarebbe aspettato un intervento del presente Patriciello che avrebbe potuto e dovuto placare gli animi dei suoi fedelissimi, ma il tutto si è concluso evitando, per poco, il linciaggio fisico del Parroco della chiesa di S. Giorgio Martire da parte degli attivisti presenti alla manifestazione.

A questo punto ci chiediamo perché il Vescovo della diocesi di Aversa, a cui fanno capo il prete del Parco Verde e il Sacerdote della frazione di Pascarola, non prenda finalmente in mano una situazione che, almeno a livello mediatico sta sfuggendo di mano e che dovrebbe essere riportata nelle fila della dottrina Cattolica, evitando piazzate che nulla hanno a che fare con la religione e che finiscono per dare gloria agli uomini e discredito a un Dio che sembra avere meno importanza dei rifiuti e dell’inquinamento provocato dalle sue “pecorelle”.

Occorrerebbe riflettere. Occorrerebbe fermarsi a riflettere su cosa stia diventando questa diocesi anche in virtù degli ultimi fatti avvenuti, come quello al parroco di Casolla, un’altra frazione di Caivano, beccato a fare affari con qualche camorrista, del prete di Casapesenna che portava a letto una ragazzina per liberarla dal peccato, e molteplici altri eventi che rappresentano il fumo di satana nella chiesa di Spinillo.

Io da Cattolico mi aspetto una decisione saggia, chi vuole fare l’attivista scelga di lasciare la parrocchia e di dedicarsi alla sua carriera di presentatore televisivo, di aizzatore di folle, o ciò che più gli aggrada.

Oggi più che mai, la Chiesa ha bisogno di Sapienza e non di urlatori di professione che nulla hanno da spartire con la professione della fede.

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Afragola

Caivano, sequestrati 900 litri di olio di oliva

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Ad una ventisettenne, originaria di Afragola, le sono stati sequestrati 900 litri di olio di oliva, in quel di Caivano, con conseguenziale denuncia.
La donna, già nota alle forze dell’ordine, è stata fermata mentre guidava un furgone per le strade caivanesi. I militari hanno scoperto poco meno di 900 litri di olio di oliva, in contenitori di latta verde. Trovato anche un blocco con le stampe di centinaia di etichette falsificate riconducibili ad un noto marchio. Il carico sarà sottoposto ad analisi chimiche.

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Caivano

CAIVANO. Si continua ad affidare lavori in maniera urgente e diretta a ditte gradite al clan menzionate nel processo delle estorsioni

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CAIVANO – Bellissima notizia quella di oggi, dove, tra poche ore sarà posta la prima pietra, alla presenza dei Ministri Piantedosi e Abodi, del complesso polifunzionale a via Sant’Arcangelo che prevede anche la costruzione di un nuovo stadio con pista d’atletica e un anfiteatro di circa seimila posti a sedere per spettacoli ed eventi. Tutto questo grazie al lavoro svolto dal Commissario Straordinario di Governo Fabio Ciciliano.

Chi, invece, stenta a far decollare la normalità, ma siamo anche consapevoli che il lavoro di controllo sulla macchina comunale è più difficile, è la terna commissariale prefettizia.

I tre commissari, inviati dalla Prefettura, hanno il compito non solo di riportare la legalità e la normalità amministrativa all’interno dell’ente ma anche di rappresentare una linea netta di rottura col modus operandi del passato, specie se quel passato è rappresentato da un’Amministrazione che è stata ingerita dalla criminalità organizzata. Ma a quanto pare tutto questo a via Don Minzoni non è ancora accaduto. Vediamo perché!?

Il 22 Aprile scorso con determina n°457 il Responsabile di Settore Giuseppe Schiattarella affidava in maniera diretta i lavori di manutenzione urgente e straordinaria degli edifici comunali e della caserma dei Carabinieri per una cifra pari a € 37.660,00 con l’impegno di spesa in bilancio di € 42.926.00 alla ditta Artedile srls con sede alla via Ticino, 24/B di Caivano.

Fino a qui nulla quaestio dal punto di vista amministrativo e procedurale. La riflessione matura dal punto di vista etico e morale, dato che la società a cui sono stati affidati i lavori è la stessa che si legge dalle dichiarazioni rilasciate alla magistratura dall’ex Assessore Carmine Peluso che ha deciso di collaborare con la Giustizia all’indomani dell’arresto riguardante il Sistema delle estorsioni messo su dal clan Angelino.

All’interno del verbale delle dichiarazioni si legge testualmente: Falco Armando dalla ditta ARTEDIL (riferendosi alla Artedile srls ndr) ha preso 1000 euro che gli vennero dati presso lo studio “omissis”. In un altro passaggio ancora si legge: “Intendo riferire di molte ditte che hanno lavorato per il Comune di Caivano sotto la mia direzione e del funzionario Vincenzo Zampella. Quest’ultimo si attivava in tal senso ovvero faceva lavorare le ditte che indicavo io. Le ditte a me legate erano la Samar, Barchetti Maria, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls), FV Costruzioni, Gicar, fratelli Peluso, Fiacco Antonio e la MG di Cardito”. In un altro passaggio si legge inoltre: “Falco Armando voleva la mazzetta da Amico Domenico, Della Gatta Domenico, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls) e Celiento.

Ora, siamo consapevoli che tali dichiarazioni sono al vaglio della magistratura e il coinvolgimento di tali ditte devono sempre essere accertate con ulteriori riscontri e indagini, così come siamo consapevoli che tutti gli attori di questo processo sono innocenti fino a prova contraria e che il coinvolgimento o quanto dichiarato dai collaboratori di Giustizia non possono sempre essere fonte di verità ma è anche giusto riflettere sull’opportunità etica di tale affidamento.

Non sarebbe stato il caso, nelle more che si concluda il processo, evitare di creare una continuità amministrativa con la precedente gestione ingerita dalla camorra? Ai posteri l’ardua sentenza.

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Caivano

Caivano, accordi camorra-politica: si pente l’assessore Peluso

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Come riportato da “La Repubblica”, l’ex politico e commercialista ha deciso di collaborare con la giustizia: “Noi decidevamo le ditte, la camorra chiedeva l’estorsione. Io ero il perno, portavo le richieste della cosca alle imprese”, le affermazioni di Carmine Peluso.

Lo scorso ottobre, diciotto persone furono arrestate nell’ambito di un’inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività di governo e dell’amministrazione del comune di Caivano, di particolare rilevanza gli affidamenti degli appalti per i lavori pubblici.
L’organizzazione criminale riusciva ad ottenere notizie riservate, relative all’aggiudicazione degli appalti, da parte di pubblici amministratori.

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