Afragola
[EDITORIALE] AFRAGOLA. Ecco perché l’assessore Baia si deve dimettere
AFRAGOLA – Non devo descriverlo io e ne tanto meno mi sento autorevole a descrivere il livello della classe dirigente di Forza Italia nel Comune di Afragola. Per essi parlano i fatti. La gente non è stupida e come riesce a scorgere gli interessi dei politici attraverso i fatti, così riesce a giudicare una testata giornalistica autorevole da quelle a pagamento. Ma veniamo ai fatti.
I fatti sono che a pubblicare il comunicato dove si prendono le distanze dal primo cittadino e dal suo modo di fare politica e prendere decisioni è stato solo ed esclusivamente il consigliere metropolitano Antonio Caiazzo – ricordiamo ai nostri lettori che il consigliere Caiazzo è consigliere metropolitano grazie all’appoggio del gruppo “A viso Aperto” e lo è ancora, perché non volle votare contro al bilancio presentato dall’ex sindaco Tuccillo, lo stesso bilancio che oggi fa registrare dieci milioni di passivo – Per questi e altri motivi al sottoscritto è venuto il dubbio che tale comunicato, non condiviso dal resto del gruppo, fosse solo una fuga in avanti tentata dallo stesso Caiazzo e per tale motivo mi sono preso la briga, come un bravo giornalista deve fare, di chiamare l’assessore Baia, colui che non ha votato due degli otto punti della delibera, per saperne di più. Le dichiarazioni dell’assessore sono state riportate fedelmente in quest’articolo.
Logicamente, e questo me l’aspettavo, dopo la pubblicazione dell’articolo, si sono susseguite una serie di chiamate all’indirizzo dell’assessore prima e al mio dopo da parte dell’assessore Baia, dove voleva precisare che le sue non erano prese di distanze dal sindaco ma bensì da quei due punti. Fatto capire l’italiano che ha scritto il consigliere Caiazzo all’assessore, e non nascondo, se così non è, la voglia di farlo capire al consigliere azzurro stesso. L’assessore Baia non poté fare altro che darmi ragione e chiudere la telefonata, salvo poi pubblicare, forse dietro pressioni del collega, il Comunicato sul suo profilo Facebook. E siccome il sottoscritto è amante della verità, a differenza di chi viene pagato da editori consiglieri comunali e accusa il sottoscritto di pubblicare a pagamento, farò insieme ai miei elettori lo stesso ragionamento fatto al telefono con l’assessore Baia e da lui condiviso.
Nel Comunicato di Caiazzo ci sono scritte testuali parole: “C’è dunque un problema di merito ma c’è anche una questione di metodo politico che il sindaco, dal quale ci vediamo costretti a prendere le distanze, sta portando avanti e che non possiamo accettare”.
Da quello che si evince i consiglieri di Forza Italia e quindi l’assessore Baia prendono le distanze dal sindaco per una questione di metodo politico che il sindaco sta portando avanti e che essi non possono accettare. Allora la domanda è: anche quando ha scelto Baia – visto che anche le deleghe sono una prerogativa del sindaco – ha avuto un metodo politico non accettabile? Quindi se prendere le distanze dal sindaco solo quando il suo metodo non collima con i propri interessi allora vuol dire praticare quella politica spicciola che non è per niente credibile. Se invece i metodi del sindaco non piacciono a prescindere e quindi per questo bisogna essere coerenti, allora vuol dire che anche la scelta di Baia faccia parte di quei metodi poco condivisibili da cui prendere le distanze.
Poi c’è una cosa che taglia la testa al toro. Se è vero che l’assessore Baia con la sua condivisione del Comunicato abbia smentito le sue dichiarazioni a Minformo – ma non è questo il metodo per smentire e questo lo dico a coloro che si sentono giornalisti – è troppo comodo prendere le distanze dal sindaco e rimanere attaccato col deretano su una delle poltrone più importanti di Palazzo Moriani. Allora a questo punto la parola passa all’assessore Baia, ci faccia capire chiaramente – visto che non voglio assolutamente sbugiardare l’assessore con prove in mio possesso, non sono questi i metodi giornalistici che mi hanno contraddistinto in questi anni poiché ho sempre dato libero sfogo ai fatti – da che parte sta!
Caro assessore Baia, sarò lieto di invitarla in una puntata di Simposio a dire davanti alle telecamere di Minformo, se prende o no le distanze dal sindaco Grillo per i suoi metodi politici e se la risposta è si, subito dopo, così come dichiarato al telefono, rassegnare le sue dimissioni poiché totalmente incompatibile e incoerente col ruolo che ricopre.
Afragola
Afragola, operaio finisce in un’impastatrice del cantiere: addio a Raffaele
Un operaio originario di Afragola, Raffaele Boemio, dipendente di una ditta di Nola, ha perso la vita – nel pomeriggio di giovedì – a seguito di una caduta in un’impastatrice del cemento in un cantiere per la fibra ottica a Cancello ed Arnone (Ce).
Ad ora, è ignota la causa. La salma della vittima, 62enne, è stata sequestrata per l’autopsia.
Indagini in corso da parte dei carabinieri.
Afragola
AFRAGOLA – Rapina shock al centro commerciale ‘Le Porte di Napoli’
Ad Afragola, nel centro commerciale Le Porte di Napoli, è – da poco – avvenuta una rapina.
Ad intervenire, in via Santa Maria, sono stati i carabinieri di Casoria.
Da una primissima ricostruzione, da verificare, sembra che due persone armate, verosimilmente di pistola, avrebbero messo a segno un colpo in una gioielleria ubicata all’interno del centro commerciale, portando via con sè diversi gioielli e orologi, per poi darsi a gambe levate.
Le indagini sono in corso. Non ci sarebbero feriti, né sarebbero stati esplosi colpi da arma da fuoco.
Afragola
Afragola, uomo sequestrato e picchiato da due uomini del clan
La Procura di Napoli ha emesso due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di due persone. I provvedimenti sono stati eseguiti dalla Squadra Mobile di Napoli e il Commissariato di Polizia di Afragola. Le due persone sono ritenute indiziate dei reati di sequestro di persona, detenzione e porto di armi, lesioni e rapina, con l’aggravante dal metodo mafioso.
I fatti sarebbero avvenuti ad Afragola e Somma Vesuviana, con un modus operandi del tutto brutale: la vittima sarebbe stata sequestrata per più di un’ora e picchiata in maniera reiterata.
Il movente è al momento ignoto.
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