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Coronavirus, De Luca: “Ci aspettiamo un picco di contagi nel mese di marzo”

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Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, in un video pubblicato sui social, ha affermato:

Ieri si è determinato punto di svolta per quanto riguarda il contagio per Coronavirus nella nostra Regione, avendo registrato l’arrivo in Campania di centinaia di nostri concittadini dal Nord Italia. 

C’è un prima e un poi. Attualmente abbiamo in Campania in isolamento domiciliare controllato 1318 persone. Tra questi, circa un centinaio, 120, sono positivi al Coronavirus. Cioè abbiamo 120 persone positive, ma asintomatiche e che non hanno grossi problemi. Il 90% di questi non ha, ad oggi, nessun contagio.

Questo significa che abbiamo fatto uno straordinario lavoro di prevenzione. Per ogni persona contagiata abbiamo ricostruito la catena di contatti e contattato in media circa 10 persone, fra queste parenti e colleghi di lavoro, e li abbiamo collocati in isolamento domiciliare per evitare l’espansione del contagio.

Ora, con l’arrivo di centinaia di persone dal Nord, non tutte controllate ovviamente, noi andremo in difficoltà, nel senso che questo lavoro di prevenzione così attento e capillare diventa complicato farlo.

Quindi per il mese di marzo dobbiamo aspettarci un picco di contagi nella nostra regione. Non è un grandissimo problema, ma ovviamente non ci fa piacere.

L’emergenza noi la risolveremo, i problemi li risolveremo. Si tratta solo di decidere se vogliamo risolverlo in due mesi, o vogliamo trascinarci questo problema a lungo.

Faccio appello al senso di responsabilità dei cittadini, a cambiare le proprie abitudini di vita per qualche settimana.

In Campania siamo pronti ad affrontare qualunque emergenza. L’importante è che facciamo funzionare il cervello.

Sono convinto che usciremo dal tunnel, ma chiedo a tutti di darci una mano, per aiutare le centinaia di persone che stanno lavorando all’ultimo respiro. 

Intanto abbiamo preso delle misure: chi è arrivato dal Nord ha l’obbligo di segnalare all’Asl di appartenenza il proprio domicilio e la propria presenza nel nostro territorio.

Capiterà quello che capita per gli altri che sono in isolamento domiciliare. Chi risulterà contagiato, contatterà il medico di famiglia e soltanto se presenterà problemi seri, sarà ricoverato.

Dobbiamo affrontare questo problema con il massimo di efficacia operativa, ma anche con il massimo della tranquillità.

Nel frattempo stiamo preparando la predisposizione di nuovi posti letto in terapia intensiva. Nelle ultime 36 ore abbiamo già attrezzato 50 posti letto di terapia intensiva aggiuntivi. 

Per quanto riguarda i locali ho mandato questa mattina al Governo la richiesta per un provvedimento di chiusura alle 18.

C’è bisogno di una misura netta per bloccare la diffusione del contagio.

Il provvedimento preso dal Governo nazionale, che prevede l’apertura di bar e ristoranti garantendo un metro di distanza, sono cose ingestibili, che non hanno alcun riscontro nella realtà. Sabato notte abbiamo visto centinaia di ragazzi, uno sull’altro, nei luoghi della movida, a Napoli e in tante città della Regione. È evidente che in queste condizioni il contagio è destinato a dilatarsi.

Alle ragazze e ai ragazzi dico di essere responsabili per i vostri genitori, i vostri nonni, potete anche essere portatori sani del virus, ma poi infettate genitori e nonni. Come si fa a non capirlo?

C’è comunque una notizia confortante, che merita apprezzamento. Decine di gestori di baretti a Napoli hanno deciso di chiudere le loro attività di sera. Li ringrazio per il gesto di grande civiltà. 

Per i trasporti e le aziende regionali, abbiamo deciso di mantenere le stesse quantità di corse che avevamo prima. Non abbiamo ritenuto di ridurre il servizio, pur essendoci la chiusura delle scuole, perchè questo ci consente di avere autobus meno affollati. Garantiremo comunque un servizio ulteriore di sanificazione sui bus per evitare contagi possibili. Per quanto riguarda gli autotrasportatori, il decreto del Governo li autorizza ad entrare al Nord e tornare nella nostra regione“.

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Caso corruzione, Spinelli dichiara: “Toti mi pressava soprattutto sotto elezioni”

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Entra nel vivo la vicenda relativa al caso corruzione che vede coinvolto il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti, con l’imprenditore ed ex presidente del Livorno Aldo Spinelli, che ci ha tenuto a chiarire la propria posizione. Ecco le sue dichiarazioni:

“Toti mi pressava, mi telefonava in continuazione soprattutto quando si avvicinavano le elezioni, chiedeva aiuto ma si prendeva impegni che sapeva di non poter mantenere”.

Poi, sempre durante l’interrogatorio di garanzia con il Gip Faggioni, l’imprenditore ha aggiunto:

“Ogni volta che c’era un’elezione tutti mi cercavano per chiedermi soldi. Anche Toti lo ha fatto puntualmente. Vorrei precisare che, se controllate quasi tutte le telefonate da lui a me, non viceversa. Diciamo che era molto presente e non mancava di contattarmi”.

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Milano, esonda il fiume Lambro: la situazione

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La pioggia incessante abbattutasi ieri sera su Milano ha causato l’esondazione del fiume Lambro, in seguito alla quale si sono verificati allagamenti e l’interruzione di alcune linee di bus e tram.

Sul posto sono giunti i Vigili del Fuoco, che hanno effettuato una ventina di interventi riuscendo a regolare il traffico completamente in tilt. In particolare, nel quartiere lambito del Lambro strade e piazze sono allagate e sono stati evacuati diversi edifici.

Inoltre i sommozzatori dei Vigili del Fuoco hanno recuperato una signora disabile con il gommone, visto che la sua casa è stata inondata.

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Mattarella manda un messaggio al presidente israeliano Herzog: “L’Italia è impegnata per il diritto di esistere di Israele”

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In occasione della ricorrenza dello Yom haAtzmaut, festa dell’indipendenza dello Stato d’Israele, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio al presidente Isaac Herzog che lo aveva invitato alla cerimonia.

Ecco le parole del Capo dello Stato italiano:

“In questo giorno di giustificato orgoglio del popolo israeliano, assistiamo con grandissima preoccupazione ai drammatici sviluppi nella regione, sempre più segnata da violenza e tensioni. In tale contesto, desidero ribadire l’impegno dell’Italia affinché Israele possa esercitare in pace e sicurezza il proprio diritto inalienabile a esistere”.

In particolare, nel suo messaggio Mattarella ha rinnovato “la ferma condanna per l’atroce attacco terroristico del 7 ottobre 2023 e le espressioni del cordoglio della Repubblica Italiana e mio personale. Resta viva negli italiani tutti la speranza che gli ostaggi ancora nelle mani dei terroristi di Hamas possano essere quanto prima restituiti alla libertà e all’affetto dei propri cari”. 

Poi, aggiunge: “È altresì indispensabile giungere ad un’immediata cessazione delle ostilità nella Striscia di Gaza. Auspichiamo che quanto prima il ciclo della violenza possa essere interrotto, che si riducano le tensioni – anche al livello regionale – e che si apra la strada ad un dialogo che porti ad una soluzione a due Stati, giusta, necessaria, sostenibile, in linea con il diritto internazionale. Una soluzione che è nell’interesse di tutti e per la quale tutti dobbiamo impegnarci”.

Infine rivolgendosi a Herzog, ha così concluso:

“I nostri Paesi sono uniti da un legame profondo, fondato su valori comuni e cresciuto nel tempo grazie ad un’ampia e diversificata collaborazione che ha promosso il benessere dei nostri popoli e una sempre più profonda conoscenza reciproca. È questo un patrimonio comune cui l’Italia annette la massima importanza, meritevole di essere preservato e consolidato. Confidando che la ricorrenza odierna possa offrire spunti di riflessione e di rinnovata dedizione alla pace, formulo all’amico popolo
israeliano le più cordiali felicitazioni e a Lei, signor Presidente, vivissimi auguri di ogni benessere”.

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