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Cronaca

Luigi Leonardi intervista Ciro Scarciello, alla Duchesca ha vinto la camorra

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NAPOLI – Ieri mattina, è stata la giornata della spesa solidale nella salumeria di Ciro Scarciello, il testimone oculare della sparatoria avvenuta il 4 Gennaio in Via Annunziata a Napoli e che ha visto coinvolta una bambina di 10 anni ferita da un proiettile alla gamba mentre, insieme a suo padre visitava le bancarelle dell’Epifania.

La giornata della spesa solidale è stata fortemente voluta dal testimone di giustizia, attualmente sotto scorta, Luigi Leonardi che dal momento in cui Ciro Scarciello, fortuitamente, si è trovato davanti alle telecamere di “Chi l’ha visto” e espresso tutta la sua indignazione, improvvisamente si è ritrovato solo senza che nessun cliente entrasse più nella sua salumeria neanche per comprare un pezzo di pane, ha deciso di non lasciare più solo il salumiere testimone oculare ed organizzare qualcosa che donasse dignità ad un uomo che la sola colpa di non essere omertoso.

La risposta delle persone perbene di Napoli e zone limitrofe non si è fatta attendere, infatti ieri, la salumeria era colma di persone che svuotavano gli scaffali e davanti al bancone, rincuoravano Ciro con gesti e parole di solidarietà, ma soprattutto con inviti a non mollare.

Intanto Ciro Scarciello, davanti alle nostre telecamere, ha dichiarato di voler andare via, di dover andare via, quel locale resterà chiuso e tutto questo nel silenzio delle istituzioni, quella gente accorsa lì stamattina non può starci tutti i giorni e Ciro non ha voglia, né ha le possibilità per lottare da solo ed è per questo che la camorra vince sempre ed anche questa volta ha già vinto.

Casoria

Casoria, inseguimento nella notte: arrestato pusher 21enne

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Questa notte a Casoria, i carabinieri, della Sezione Radiomobile della Locale Compagnia, hanno arrestato per resistenza e detenzione di droga a fini di spaccio un 21enne del posto incensurato.
I militari hanno notato il giovane a bordo di uno scooter in compagnia di un’altra persona, mentre percorrevano via Pietro Nenni. Il 21enne non si ferma all’alt e nasce l’inseguimento che dura diversi chilometri, fino a quando il centauro non si arrende. Il complice fugge ma il 21enne viene bloccato. Nel borsello che porta con sé, i militari trovano e sequestrano 16 dosi hashish, 7 dosi di marijuana, 1 involucro della stessa sostanza per un peso di 6 grammi e 5 dosi di cocaina. Sequestrati anche 100 euro ritenuti provento dell’attività illecita e 2 telefoni cellulari verosimilmente utilizzati per lo spaccio “itinerante”.

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Cronaca

Napoli, “non pulirmi il parabrezza”: il lavavetri glielo distrugge

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Una donna ha avvertito le forze dell’ordine, dopo essere stata aggredita da un lavavetri, in piazza Sannazzaro in Napoli. I fatti risalgono alla notte tra domenica e lunedì. L’aggredita ha prontamente indicato ai poliziotti, accorsi sul luogo, chi fosse stato l’autore del danneggiamento al parabrezza della sua auto.
L’aggressore non ha “gradito” la presenza della Polizia ed ha iniziato ad inveire contro di loro, si è arrivati ad una vera e propria colluttazione terminata con l’arresto dell’uomo. Nell’auto di servizio, il lavavetri, originario del Marocco già noto alle forze dell’ordine, ha rotto un vetro di un finestrino della volante. Gli si imputano danneggiamento aggravato, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

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Cronaca

Salerno, importavano droga dal Sud America: in manette 15 persone

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Un’indagine, condotta dal ROS e dalla Procura di Salerno, ha portato all’arresto di quindici persone ritenute membri di un’organizzazione criminale internazionale.
Da quanto emerso, il porto di Salerno era diventato il punto nevralgico per l’arrivo di ingenti quantità di droga, soprattutto cocaina e marijuana. Il tutto ruotava intorno a figure legate alle cosche ‘ndrine appartenenti agli Alvaro e i Sinopoli di Reggio Calabria.
Nicola e Francesco Alvaro fungevano da finanziatori dell’importazione dalla quale acquisivano le sostanze psicotrope. Le fare da veci erano Carmine Ferrara, Salvatore Rocco, il calabrese Fortunato Marafioti e il partenopeo Errico D’Ambrosio. Furto, ricettazione e minaccia compongono il quadro indagatorio, accompagnati dall’aggravante dell’associazione mafiosa.

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