Cronaca
Foto con la salma di Maradona: licenziato uno dei responsabili
Il decesso di Diego Armando Maradona ha addolorato e commosso il mondo intero.
Come al solito, però, in queste occasioni c’è qualcuno che va oltre. È il caso dei tre dipendenti dell’Agenzia funebre Pinier, che hanno scattato alcune foto con la salma di Maradona prima di sigillare la bara.
È accaduto durante il trasporto della bara dall’abitazione di Tigre al Palazzo Presidenziale, dove la stessa agenzia ha organizzato la camera ardente all’interno della Casa Rosada.
Secondo le notizie riportate da La Gazzetta dello Sport, l’agenzia Pinier ha reso noto di aver già provveduto al licenziamento di uno dei tre, Diego Molina, per gli altri due è questione di tempo. Si è inoltre scusata ufficialmente con un comunicato:
“Abbiamo preparato il corpo in tre, gestiamo l’impresa con nostro padre. Nel frangente in cui siamo usciti dalla sala per parlare con la polizia e coordinare la traslazione della salma alla Casa Rosada, quei tizi hanno scattato le foto. Sono stati i due minuti da soli. Proviamo vergogna, Diego era tutto per tutti. È stato qualcosa che non avremmo mai pensato potesse accadere“.
L’avvocato di Maradona Matias Morla ha infine tuonato sui social: “Sono colpevoli di un atto oltraggioso e aberrante, la pagheranno cara“.
Cronaca
Napoli, “non pulirmi il parabrezza”: il lavavetri glielo distrugge
Una donna ha avvertito le forze dell’ordine, dopo essere stata aggredita da un lavavetri, in piazza Sannazzaro in Napoli. I fatti risalgono alla notte tra domenica e lunedì. L’aggredita ha prontamente indicato ai poliziotti, accorsi sul luogo, chi fosse stato l’autore del danneggiamento al parabrezza della sua auto.
L’aggressore non ha “gradito” la presenza della Polizia ed ha iniziato ad inveire contro di loro, si è arrivati ad una vera e propria colluttazione terminata con l’arresto dell’uomo. Nell’auto di servizio, il lavavetri, originario del Marocco già noto alle forze dell’ordine, ha rotto un vetro di un finestrino della volante. Gli si imputano danneggiamento aggravato, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.
Cronaca
Salerno, importavano droga dal Sud America: in manette 15 persone
Un’indagine, condotta dal ROS e dalla Procura di Salerno, ha portato all’arresto di quindici persone ritenute membri di un’organizzazione criminale internazionale.
Da quanto emerso, il porto di Salerno era diventato il punto nevralgico per l’arrivo di ingenti quantità di droga, soprattutto cocaina e marijuana. Il tutto ruotava intorno a figure legate alle cosche ‘ndrine appartenenti agli Alvaro e i Sinopoli di Reggio Calabria.
Nicola e Francesco Alvaro fungevano da finanziatori dell’importazione dalla quale acquisivano le sostanze psicotrope. Le fare da veci erano Carmine Ferrara, Salvatore Rocco, il calabrese Fortunato Marafioti e il partenopeo Errico D’Ambrosio. Furto, ricettazione e minaccia compongono il quadro indagatorio, accompagnati dall’aggravante dell’associazione mafiosa.
Cronaca
Da Montreal a Napoli, una tonnellata di marijuana nascosta tra i ceci
Nel corrente mese, è stato scovata e sequestrata oltre una tonnellata di marijuana, nascosta all’interno di un container partito dallo scalo di Montreal (Canada) con destinazione Salerno. A far da tramite un’azienda di import-export con sede a Poggiomarino, nel napoletano.
Il contenitore mobile è stato seguito, fino a Boscoreale, dai finanzieri del Nucleo Polizia Economica-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, coadiuvati dalla locale Sezione Aerea del Corpo e il Comando Provinciale Guardia di Finanza di Salerno. Il sequestro è scattato dopo alcuni giorni di appostamento. La marijuana era stata celata in confezioni sottovuoto tra i ceci e altri legumi. Il legale della società importatrice è stato messo in arresto.
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