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“Diego”: il nuovo dipinto di Maradona bambino esposto a Capodimonte

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“Diego” è il nuovo dipinto di Paolo La Motta che a partire da domani, giovedì 18 febbraio, sarà esposto al Museo di Capodimonte.

Ritrae un Maradona diverso, semplice, bambino e forse anche per questo più autentico. E’ il simbolo di tutti i bambini del mondo, di tutti coloro cui l’infanzia è stata negata e di certo non per colpa loro.

Tutta l’opera d’arte è racchiusa nel suo sguardo, diffidente e incredulo, forse un po’ spaventato dinanzi all’immenso futuro che lo attendeva.

Eppure il suo sguardo, i suoi occhi, sono gli stessi di tanti bambini tanto lontani geograficamente eppure così vicini. Tutti con un’esperienza in comune, tutti segnati dalla difficoltà di crescere in quartieri poveri e degradati.

Vivono per strada, abbandonati a sé stessi e in molti, in troppi, si perdono ma c’è anche chi, invece, è stato salvato proprio dalla strada e dal fatto di aver dato un calcio ad un pallone in un determinato istante che gli ha per sempre cambiato la vita.

E’ vero, la vita è anche questione di fortuna ma quello sguardo, quell’opera invoglia i ragazzi a credere che un futuro migliore può esserci per tutti.

Cresciuto a Buenos Aires in un contesto svantaggiato, ha potuto riscattarsi grazie al talento che lo ha reso un mito.

L’opera è stata donata al Museo di Capodimonte dall’Associazione Premio GreenCare della Presidente Benedetta de Falco che l’ha acquistata con fondi propri insieme al socio sostenitore Gianfranco D’Amato. “Diego” diventerà poi parte della collezione permanente del museo.

Il Premio GreenCare ha voluto così sottolineale il ruolo del Real Bosco di Capodimonte, un ruolo che è essenzialmente sociale.

Diego è stato un bambino come tanti, come quelli che giocano al pallone nel Bosco di Capodimonte e che sognano un giorno di diventare campioni. Nato e cresciuto in un posto molto simile ai vicoli di Napoli, cosa poteva fare per strada, se non tirare calci ad un pallone?

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Abusivismo edilizio nel napoletano: scattano denunce e sequestri

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Controlli serrati a Gragnano da parte dei carabinieri della stazione locale, volti a contrastare l’abusivismo edilizio.

Nel corso delle operazioni avvenute presso alcuni cantieri della zona, sono state denunciate tre persone che a via SS per Agerola stavano ristrutturando un immobile per adibirlo a pizzeria, in un’area sottoposta a vigilanza sismica e a vincolo paesaggistico, senza però ottenere i relativi permessi.

Pertanto l’intero immobile è stato sottoposto a sequestro, mentre i carabinieri sono intervenuti analogamente ad Agerola dove hanno denunciato altre tre persone: proprietaria, imprenditore edile e geometra.

In particolare gli agenti hanno accertato che i tre avevano realizzato “in difformità al permesso a costruire”, un fabbricato su due livelli con sottotetto per un’area complessiva di circa 350 metri quadrati. L’intera area è stata sottoposta a sequestro.

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Giulia Tramontano oggi avrebbe compiuto 30 anni, la sorella: “Vorrei spezzare l’incantesimo che ti ha portato via da noi”

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Oggi avrebbe compiuto 30 anni Giulia Tramontano, la donna uccisa con il bambino che portava in grembo il 27 maggio 2023 a Senago dal compagno Alessandro Impagnatiello.

Pertanto la sorella Chiara ha voluto così ricordarla su Instagram:

“Buon compleanno Giulia, vorrei che il vento ti spettinasse i capelli creando infiniti intrecci che ti portano a noi. Vorrei che tu potessi correre su una distesa di grani bianchi e conchiglie mentre il sole lavora per creare la tua meravigliosa ombra”.

Poi continua postando una sua fotografia corredata da un testo e dalla canzone ‘Ovunque sarai’ di Irama:

“Vorrei sentire la tua mano calda poggiarsi sulle mie spalle contratte e spezzate dal dolore, sussurrarmi all’orecchio che hai trovato la tua strada. Vorrei spezzare l’incantesimo che ti ha portato via da noi soffiando sulle tue trenta candeline, come se potessi soffiare via tutto il male. Vorrei per entrambe le pace che solo il tempo può portare e l’amore che continua a vivere oltre i confini del tempo. Buon compleanno”.

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Malaria in Italia, l’epidemiologa: “Temiamo un ritorno”

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È ricomparsa in Puglia, fra le marine di Lecce e Otranto, l’Anopheles sacharovi, zanzara portatrice storica della malaria nel Paese nostrano. Ad attestarlo uno studio realizzato da ricercatori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Puglia e della Basilicata, dell’Istituto superiore di sanità e del servizio veterinario dell’Asl Lecce.
Non accadeva da oltre cinquant’anni.

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