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Politica

PORTICO di CASERTA: Oliviero dispensa le deleghe ma è l’insospettabile a manovrare i fili

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PORTICO DI CASERTA – E’ notizia di ieri sera quella nella quale emergono i nomi che comporranno l’esecutivo di Oliviero: Anna Gravina alle Politiche sociali e Fondi Europei nonché vicesindaco; Francesco Iodice -nipote di Ferdinando Iodice ex consigliere comunale- ai Lavori Pubblici, Cimitero, finanziamenti comunitari e nazionali, viabilità e manutenzione; Giovanni Caputo alle Attività Produttive, fiere, mercato, zona industriale e agricoltura; Giusy Merola alle Politiche giovanili, pari opportunità, cultura, spettacolo e tradizioni. Mentre le deleghe di Edilizia, Urbanistica, Personale, Bilancio e Tributi se li è tenuti per sé il neo sindaco.

A tenere banco sul territorio portichese però non è la politica ordinaria, non è il tappeto bello nella camera da pranzo ma la polvere che c’è sotto. Infatti, stando ad indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che ieri pomeriggio prima che il sindaco emanasse i nominativi sopra riportati, ci fosse stata una vera e propria “processione”, un andirivieni di consiglieri, politici ed ex politici presso gli uffici del famoso imprenditore insospettabile che, come anticipato da Minformo, ha fatto da ago della bilancia ed è stato determinante per la vittoria elettorale di Giuseppe Oliviero. Qui la domanda nasce spontanea, se le indiscrezioni di Minformo non fossero state vere, come qualcuno ha cercato di far intendere, allora che ci facevano tutti i politici di Portico negli uffici dell’insospettabile? Ma cerchiamo di fare qualche riflessione.

Se c’è qualcuno che si annovera tra gli ex politici rancorosi e che abbia fatto da tramite per quest’accordo last-minute è giusto che sappia che in realtà è solo servito al sistema e che non avrà mai i numeri per poter dettar linea politica alcuna, visto che in certi ambiti il peso lo conserva sempre il portavoti, tant’è vero che ieri prima delle nomine, l’accordo da raggiungere nelle segrete stanze dell’imprenditore ex politico, era proprio la delega da dare a Giovanni Caputo, al quale si mormora abbia proprio giovato del lavoro alacre e “sommerso” dell’insospettabile ed è proprio quest’ultimo che adesso avrà il potere di trattativa col primo cittadino, che è bene ricordarlo, in piena campagna elettorale attaccava proprio quei famosi conflitti d’interessi causati da imprenditori e costruttori. Stando ai fatti però il margine di trattativa è risultato stretto all’imprenditore che si aspettava un risultato ben più ampio rispetto ai 277 voti racimolati e quindi, con questi numeri, non si può negoziare un posto da vicesindaco, anche se l’idea primordiale sarebbe stata quella, allora si cerca di tirare per un piatto più succulento, ma anche qui la delega ai Lavori Pubblici, spetta, giustamente a chi ha meritato di più ed avrà comunque sempre più peso politico e allora la mediazione arriva proprio nel settore che più sta a cuore ai due imprenditori, attività produttive e Zona Industriale con la benedizione di Oliviero e un calcio nel deretano alla lotta al conflitto di interessi, visto che il neo nominato assessore espleta le proprie funzioni nella Campagnuolo Infissi azienda che opera proprio all’interno della Zona P.I.P. di Portico di Caserta.

Se proprio volessimo fare un confronto tra l’ex sindaco Massaro e l’attuale Oliviero a pochi giorni di distanza dalle elezioni amministrative, già si può tracciare una linea importante, tirata su un elemento non di poco conto: l’ex sindaco Massaro appena insediato, senza alcuna trattativa, seppur tenendo conto del manuale Cencelli, assegnò tutte le deleghe tenendo per sé solo quella dell’Urbanistica. Mentre Oliviero si è conservato le più importanti deleghe, dove si registra il maggior flusso di denaro pubblico. Siamo sicuri che questo è solo un caso, ma un caso che deve far molto riflettere i cittadini portichesi.

 

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Editoriale

SANT’ANTIMO. I supporters di Buonanno hanno messo in moto la macchina del fango che potrà rivelarsi per loro un vero boomerang

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SANT’ANTIMO – Si avvicina la data che stabilirà i nastri di partenza ufficiali della campagna elettorale. Le nomenclature sono quasi fatte e con esse anche la conta delle probabili preferenze e chi è oggettivamente in svantaggio secondo i pronostici ha già messo in moto la macchina del fango tesa ad operare come arma di distrazione di massa che vorrebbe far cadere le attenzioni di organi sovracomunali lontane dalle sue candidature.

È quello che sta succedendo sui marciapiedi santantimesi in questi giorni, dove i supporters di Massimo Buonanno, hanno cominciato a sguinzagliare i cappucci e le marionette per instillare nell’opinione pubblica santantimese l’idea che tra le file di Nicola Marzocchella si annidano candidature posticce e/o vicine ad ambienti malavitosi.

Praticamente, se questi fossero convinti delle dicerie diffuse agli angoli dei bar cittadini, risulterebbe innegabile che stanno a guardare la pagliuzza nell’occhio dei loro competitor senza vedere la trave che c’è nei loro occhi e in quelli dei loro colleghi di coalizione.

Infatti dai santini che stanno girando già sui social, si individuano almeno tre o quattro candidature tra le file della coalizione Buonanno che potrebbero creare seri fumus all’indomani di una probabile vittoria dell’ex Sindaco.

Tra parenti di primo grado e affini di pregiudicati – perfino detenuti al 41bis ritenuti affiliati al clan dei casalesi – e personaggi borderline del territorio si può dire che la coalizione di Buonanno probabilmente sarà quella che ne offrirà un numero consistente. Così come c’è da precisare che tutte questi candidati sono persone oneste con onorabilità illibata e libere di potersi candidare poiché non presentano carichi pendenti negativi ma che hanno un solo difetto, se così lo si può chiamare, quello di appartenere a qualche personaggio poco raccomandabile in città e le parentele si sa non sono né ricercate né tanto meno scelte ma possono creare fumus importanti ai fini di un probabile nuovo scioglimento per ingerenze della criminalità organizzata.

Quindi se la macchina del fango messa in moto dagli accoliti di Buonanno fosse stata messa in moto inconsapevolmente è giusto che anche loro sappiano che questa strategia potrebbe diventare un vero e proprio boomerang. Se al contrario, invece, la strategia fosse stata messa in campo con la consapevolezza di alcune parentele dei loro candidati, è legittimo pensare che forse è stata messa in atto per deviare le attenzioni verso la coalzione del loro diretto competitor. Una cosa è certa! Un comune già sciolto per infiltrazioni camorristiche non può permettersi un altro scioglimento per colpa del principio della vittoria a tutti i costi.

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Politica

Puglia, SILVESTRO (FI): “da Emiliano grave mancanza senso istituzioni su Antimafia”

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“La decisione del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, di non accettare la convocazione della Commissione parlamentare antimafia rappresenta una grave mancanza per il senso delle istituzioni e per l’importante lavoro svolto dalla Commissione su atti delicati e legittimi”. Lo dichiara il senatore di Forza Italia Francesco Silvestro, presidente della Commissione parlamentare per le Questioni Regionali. “La partecipazione attiva delle autorità e dei rappresentanti istituzionali è fondamentale per garantire un efficace contrasto alla criminalità organizzata. Il rifiuto del presidente Emiliano di partecipare alla Commissione antimafia non solo compromette la credibilità delle istituzioni, ma mette anche in discussione l’impegno nel contrastare fenomeni criminali che minacciano la sicurezza e il benessere dei cittadini. La partecipazione alla Commissione antimafia non è soltanto un obbligo istituzionale, ma anche un dovere morale e civico che ogni rappresentante pubblico deve assolvere per contribuire alla difesa della legalità e alla tutela dei diritti dei cittadini”, conclude Silvestro

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Politica

Governo, in arrivo il “Bonus Befana”

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“Erogheremo a gennaio 2025 un’indennità di 100 euro a favore dei lavoratori dipendenti, con reddito complessivo non superiore a 28.000 euro, con congiunto e almeno un figlio a carico, oppure per le famiglie monogenitoriali con un unico figlio a carico”, queste le parole del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, nella giornata di ieri che ha preceduto l’approvazione, avvenuta oggi, del dl di riforma delle politiche di coesione e del decreto legge della revisione del regime Irpef e Ires.

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