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Napoli

NAPOLI, migranti Schifone: “Con apertura allora SPRAR De Magistris svende la città”

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NAPOLI – “L’aria del G7 di Ischia ha fatto male al sindaco de Magistris, che continua a svendere la città di Napoli”. Così Marta Schifone, portavoce del coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale. “Cede, come è successo già con il commissariamento di Bagnoli, assecondando supinamente le richieste di Roma, e propone di aprire sprar (sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati) in cambio di cosa? Del decreto salva-comuni che possa mettere a riparo la sua amministrazione dal default, o dell’aiutino per evitare il crac dell’Anm? Bene. Allora il sindaco ci dica – prosegue Schifone – dove ha intenzione di aprirli questi sprar. In che zona della città. La domanda è retorica: li sistemerà nelle periferie, che continueranno ad essere sempre più abbandonate degradate ed al collasso. Lasciate morire senza alcuna visione di sviluppo. Insomma lavoro e alloggio per i clandestini, mentre ai napoletani il sindaco non ci pensa. Questo è inaccettabile e non arretreremo di un passo, pronti alle barricate contro questa ennesima e scellerata scelta del sindaco” conclude la portavoce del coordinamento cittadino di FdI-An.

Cronaca

San Giovanni a Teduccio, c’è un mandante dietro l’omicidio di Salvatore Coppola

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L’omicidio di Salvatore Coppola, l’ingegnere di San Giovanni a Teduccio, ha un mandante. Questo è ciò che sostiene la Procura di Napoli. Sarebbe stato l’imprenditore 72enne, Gennaro Petrucci, marito del simbolo antiracket Silvana Fucito, ad aver dato 20mila euro a Mario De Simone, il presunto assassino (già arrestato ed oggi detenuto).  Il Petrucci è ora in carcere.
Il movente sarebbe riconducibile alla vendita all’asta di una villa di Portici dove tutt’oggi vivono i Petrucci.
Tutto risale a quando i coniugi Petrucci avevano denunciato la vittima di essere a capo della società aggiudicataria dell’asta, finanziata da Salvatore Abbate, un altro imprenditore.

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Cronaca

L’anziano aggredito dal clochard è stato operato d’urgenza

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È stato operato d’urgenza, nel corso della notte, all’ospedale Cardarelli di Napoli, l’anziano che ieri è stato aggredito da un 25enne, forse un senzatetto, all’esterno del bar gestito dal figlio e che ha riportato, cadendo, una emorragia cerebrale.
 L’ intervento è stato necessario per cercare di ridurre l’ematoma.
Le condizioni del novantunenne restano gravi.

(fonte: Ansa.it)

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Cronaca

Napoli, truffe agli anziani: smantellata centrale operativa

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In quell’appartamento al quarto piano, in vico Parrettari, c’è poca luce. I palazzi sono incollati spalla a spalla e anche quelli sull’altro lato della strada possono essere sfiorati allungando le braccia.
Collegati da fili di biancheria ingiallita dallo smog, balconi nati dal nulla sfidano la gravità facendo l’occhiolino all’abusivismo nel quartiere Mercato.
E ancora in quell’appartamento, ancora al quarto piano, avvocati e carabinieri sono al telefono con una donna. Suo figlio ha causato un incidente stradale e servono soldi per scagionarlo.
Altri carabinieri sono alla porta, sentono quelle voci maschili seguire uno storyboard consolidato.
In uniforme e in abiti civili, a dispetto di quei “colleghi” al telefono, veri carabinieri della stazione di Borgoloreto e del nucleo operativo Stella.
Hanno bisogno di una scusa per entrare e sfruttano la carta dell’inganno. Imbrogliano i truffatori in un carosello di bugie e si fingono vicini di casa, indispettiti per la puzza di marijuana. Protestano ad alta voce e quando la porta si apre scatta il blitz: in manette finiranno Saverio Ianniello, Domenico De Martino e Roberto Messina. Nell’abitazione un piccolo call center dedicato alle truffe agli anziani. Sequestrati 10 cellulari, oltre 1600 euro in contante, un piccolo quaderno di appunti con i dettagli delle truffe in corso, 4 sim integre e una spezzata, lanciata dalla finestra poco dopo il blitz.
Sotto sequestro anche un grammo di marijuana.
I 3 sono stati sottoposti ai domiciliari, risponderanno di tentata truffa.
La vittima in linea, hanno ricostruito i militari, era una 72enne di un piccolo paesino della provincia messinese.

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