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AFRAGOLA. Sindaco Pannone, buona la prima. Cimitero tornato ai fasti di un tempo

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AFRAGOLA – Il Cimitero di Afragola vede la luce in fondo al tunnel grazie al Sindaco Antonio Pannone. Il camposanto afragolese finora è stato sempre oggetto di lamentele da parte dei cittadini poiché riversava in uno stato pietoso a partire dall’erba alta e luoghi impraticabili ai limiti dell’inagibilità.

Ė bastato poco alla fascia tricolore per tirare a lustro il cimitero ed accontentare i cittadini sia dal punto di vista logistico che quello dei trasporti. Infatti il Sindaco Pannone dopo aver revocato l’ordinanza dirigenziale che vietava l’uso di croci a batterie, ha istituito il servizio delle navette che accopagnano i cittadini direttamente al cimitero e viceversa a casa propria. Un servizio che mancava da anni sul territorio e che il Sindaco Antonio Pannone con solerzia e tanta voglia ha saputo ripristinare.

Ottimo il bilancio anche della prima giornata di affluenza per la festività di ognissanti. Si è gestiti molto bene l’afflusso e il deflusso dei cittadini rispettando tutte le normative anticovid e sono state ripristinate le normali condizioni di decoro e igiene, addirittura abbellendo il tutto con allestimo floreale.

Insomma, in attesa del varo della giunta, il Prof. Pannone sale in cattedra e comincia a dimostrare il proprio valore fin da subito, la volontà di discontinuità col passato e l’interesse personale di stabilire le vere gerarchie.

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Ad AFRAGOLA si pubblicano gare d’appalto che “puzzano” di affidamento diretto

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AFRAGOLA – Mentre i giorni passano e l’Amministrazione afragolese lascia intendere che tutto prosegue per il verso giusto – vedi il mutismo sulla bocciatura del Bilancio stabilmente riequilibrato da parte del Ministero degli Interni – dietro questo clima di omertà e di silenzio si bandiscono gare d’appalti nello stesso clima, senza una benché minima pubblicità e quindi folta partecipazione. Non si sta parlando dell’eventino festoso in piazza bensì di appalti milionari che una volta accortisi che gli stessi non potevano essere banditi da ASMEL, pochi giorni fa li hanno riproposti sulla CUC appena approvata in Consiglio comunale e cioè quella dei paesi nolani.

L’appalto, di ben 23 milioni di euro di fondi PNRR per la riqualificazione dell’edilizia pubblica è stato suddiviso per circa 8 milioni di euro per la riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica e circa 15 milioni di euro per lavori di interventi di rigenerazione e riqualificazione di aree ed immobili degradati e potenziamento delle infrastrutture e servizi del Rione Salicelle e fino a qui nulla quaestio.

La cosa strana è però che ad oggi – è pur vero che mancano ancora sette giorni alla chiusura del bando – la gara sia stata pubblicata per soli 15gg con il conseguente fattore che ad oggi risulta una sola partecipante per ogni suddivisione. Allora le domande nascono spontanee: cosa sta facendo perdere appeal alla città di Afragola? Perché pubblicare appalti per decine di milioni di euro e tenerli sulla piattaforma solo quindici giorni con il rischio che lo stesso bando possa essere considerato una gara di cartello? A chi giova tutto questo? Ma poi! Visto che si tratta di bandi di gara integrati, ossia il partecipante in sede di presentazione della propria offerta deve sottoporre alla commissione aggiudicataria anche un progetto valido di attuazione e non si tratta di un preliminare bensì di un progetto quasi esecutivo, e anche qui sorge un altro quesito: a chi conviene sprecare tutto questo lavoro, pagando anche un progettista laddove non fosse in seno all’azienda, con il rischio di non dover vincere l’appalto? Ma soprattutto, come mai è convenuto fare tutto questo lavoro nel dubbio alla sola partecipante? Ai posteri l’ardua sentenza!

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AFRAGOLA. Bocciato il Bilancio stabilmente riequilibrato.

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AFRAGOLA – Magrissima figura dell’Amministrazione Pannone che dopo aver scelto di dichiarare l’ente normanno un Comune in dissesto finanziario non riesce ad andare avanti con l’iter burocratico propedeutico al risanamento delle casse comunali.

È notizia di questa mattina che il Ministero degli Interni ha bocciato il Bilancio stabilmente riequilibrato, votato in aula consiliare la vigilia del Natale scorso a notte inoltrata. Tra le varie anomalie il Ministero riscontra proprio la difficile genuinità dell’atto in quanto presentato e votato contemporaneamente a quello consuntivo con la conseguente riflessione del Viminale che Pannone & C. non avrebbero mai potuto sapere con certezza se quelle entrate scritte sul riequilibrato fossero attendibili e di sicuro incasso, visto che all’epoca della discussione in aula non si poteva avere la certezza attraverso un consuntivo. Pertanto il bilancio stabilmente riequilibrato può essere considerato a tutti gli effetti esso stesso un consuntivo – visto che è stato presentato a fine anno – e non nei fatti un bilancio preventivo come è richiesto in questo caso.

Infatti il Ministero in una parte del provvedimento, invitando l’ente afragolese a ripresentare un bilancio stabilmente riequilibrato credibile scrive:“Codesto Ente ha provveduto ad approvare l’ipotesi di bilancio 2022/24, ai sensi dell’articolo 259 comma 1 del TUOEL, nel mese di dicembre dell’anno 2022, per cui, tutte le previsioni della parte entrata, così come quelle della parte uscita, non possono non tenere conto di una gestione di fatto espletata, seppure condizionata da quanto disposto dall’art. 250 del TUOEL. Pertanto l’ipotesi di bilancio 2022, ormai si deve presentare più come un consuntivo della gestione realizzata, dove le previsioni di tutte le entrate e le spese, sono effettivamente uguali a quelle accertate ed impegnate. Conseguentemente si invita codesto ente ad effettuare le opportune modifiche all’ipotesi presentata, valutando l’opportunità di approvare una nuova ipotesi ai sensi dell’articolo 259 comma-t-ter-del TUOEL”.

Adesso non bisogna fare altro che attendere cosa farà l’Amministrazione Pannone a riguardo anche se già era nell’aria la considerazione che la fretta della vigilia di Natale non era altro che l’ennesimo escamotage, in pieno stile Nespoli, per poter prendere tempo per la presentazione di un atto su cui non c’erano e non ci sono ancora idee chiare. Vi terremo aggiornati sulla vicenda.

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Azienda Consortile. Il Sistema Politiche Sociali cambia i nomi ma non il metodo. Appalti ad amici di Consiglieri

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AFRAGOLA – Sapevo che ci potesse essere la possibilità che il Sistema delle Politiche Sociali ad Afragola si tutelasse questa volta con i nuovi bandi pubblici e infatti, dai primi affidamenti fatti nelle gare in cui si sono aperte le buste delle offerte, sono usciti nomi diversi dai soliti noti finiti nei documenti della magistratura ma non avrei mai immaginato che il Sistema non avrebbe smentito se stesso.

Anche se i nomi dei vincitori delle ultime gare indette dall’Azienda Speciale consortile delle Politiche sociali con Comune capofila Afragola non sono gli stessi dei precedenti servizi affidati non vuol dire che i nuovi non destano sospetti. Ma andiamo ad analizzarli uno ad uno.

Prime due gare affidate e chi se li aggiudica? Sempre la stessa cooperativa solo che in ATI (Associazione temporanea di impresa) differenti: la gestione dell’Asilo Nido di Afragola è stata affidata all’ATI Pianeti Diversi con cooperativa Marinella, mentre l’ADI (Assistenza domiciliare integrata) viene affidata all’ATI Pianeti Diversi con L’Impronta.

Sorvolando per adesso la cooperativa Pianeti Diversi – vedremo dopo come mai questa cooperativa si affaccia su quest’Ambito – gli altri due nomi ci suonano molto familiari. Infatti la cooperativa Marinella così come L’Impronta in tempo di COVID e fino a quando la Responsabile delle Poltiche Sociali era la Dott.ssa Alessandra Iroso – anch’ella finita nelle informative della DDA, nella mia opera letteraria (Criminalfare le politiche sociali delle mafie acquistabile qui) e raggiunta da un avviso di garanzia – sono state affidatarie rispettivamente di un progetto che riguardava un affidamento diretto sotto soglia, che oserei definire fantasma, legato al bullismo e cyberbullismo per una modica cifra di € 35mila e due progetti sempre con affidamento diretto sotto soglia: uno per il servizio ADI – tra l’altro questo illegittimo perché doppione di un servizio già svolto dall’Ambito – per una modica cifra di € 38mila e un altro affidamento, stavolta “in deroga al Codice di Appalti” – descrizione presente nella determinazione – per la gestione di € 315mila di buoni spesa per emergenza alimentare ad una percentuale pari al 5% del costo della piattaforma.

Da quanto illustrato finora, un dato è certo! I due servizi affidati tramite bando di gara negli ultimi giorni sono stati affidati a delle vecchie conoscenze del Comune di Afragola e la cosa esilarante è che al netto del terzo affidamento illustrato dove si scrive “in deroga al Codice degli Appalti” – come a dire la legge esiste ma a noi nun ce po’ fregà de meno – e che negli altri due appalti, in determinazione spicca la scritta: “dato atto che la cooperativa ‘Marinella’ o L’Impronta’ – a seconda del servizio – faceva pervenire una proposta progettuale[…]Si propone di determinare di procedere alla presa d’atto della proposta progettuale etc“. E così si affidava l’appalto. Con il Metodo Sistema Politiche Sociali Afragolesi.

Ovviamente, studiando anche i portfolio e fatturati di entrambe le cooperative si può pensare che tali operatori economici possono non possedere i requisiti idonei per aggiudicarsi la gestione di un Asilo Nido o del Servizio ADI ed è qui che scende in campo la classe dirigenziale che sfruttando il proprio know how non solo si mette alla ricerca di validi avvalimenti ma anche di una forte copertura politica ed è qui che ci si avvale della cooperativa Pianeti Diversi.

Ma come arriva al Comune di Afragola Pianeti Diversi? Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo: all’interno dell’Azienda Speciale delle Politiche Sociali si debbano registrare delle assunzioni di alcuni funzionari – assistenti sociali – e tra questi spiccherebbe il nome di una tal Gelsomina Di Micco, compagna di un grande elettore del Consigliere Giuseppe Affinito e che guarda caso negli anni scorsi ha lavorato proprio alle dipendenze della Cooperativa Pianeti Diversi e da quello che ci perviene in redazione pare che l’imprenditore e il consigliere leghista si siano anche incontrati pochi giorni fa in un rinomato bar di Casoria al confine con Afragola.

Tutto questo ha fatto storcere il naso a Fratelli d’Italia che nel fatto che le Politiche Sociali fossero una delega conservata dal Sindaco Pannone sperava nell’assenza di interferenze circa gli affidamenti. Quindi non si escludono, nei prossimi giorni, importanti risvolti in maggioranza.

Insomma cambiano i nomi, ma non il metodo e soprattutto non cambia il senso di impunità che mostra chi ha messo e continua a controllare tutto questo e ripeto: la cosa ancor più sconcertante è che tra le commissioni aggiudicatarie e tra i RUP si registrano nomi che poche settimane fa sono stati raggiunti da avvisi di garanzia.

Un altro dettaglio che lascia molti dubbi è un passaggio fatto dal Consigliere Gennaro Giustino in Consiglio Comunale quando parlando della diversa visione che lui ha della politica rispetto a quest’Amministrazione porta l’esempio esclamando che quest’Amministrazione viaggia su “Pianeti Diversi”. Che cosa avrà voluto dire con questa metafora il leader di A viso Aperto? Era solo una semplice metafora o il Consigliere Giustino sospettava già chi avrebbe vinto i due appalti? Questa cosa sarebbe bene che il capo dell’opposizione la chiarisse nelle sedi opportune. Allora noi non vogliamo pensare alla malafede di chi muove i fili a Palazzo Moriani ma almeno lasciateci il beneficio del dubbio.

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