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Caso AUSL Ferrara. Diciamo basta al clima di intimidazione creato ad arte da taluni sindacati dei medici

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«Siamo di fronte ad una situazione a dir poco preoccupante, che non possiamo fare a meno di denunciare alla collettività e ai media.  Un vero e proprio clima da guerriglia, assolutamente ingiustificato e oltre tutto pericoloso per la stabilità dei servizi sanitari, è quello messo in atto negli ultimi tempi in particolare da un sindacato dei medici, che si è lanciato in una campagna di pesanti accuse nei confronti degli infermieri di famiglia e di comunità che operano presso l’Ausl di Ferrara.

Accuse che si traducono in veri e propri strali al curaro, lanciati contro professionisti che “si macchierebbero”, secondo l’assurda ipotesi di questo sindacato, di ingerenze e addirittura di abusi. L’infermiere di famiglia e di comunità è fondamentale per vincere la sfida contro l’invecchiamento della popolazione. Secondo le previsioni, tra il 2020 e il 2066, il numero degli over 75 crescerà di 1,5 milioni, mentre la popolazione totale diminuirà dell’11%.

Questo implica un aumento della domanda di assistenza sanitaria, soprattutto per le malattie croniche che rappresentano l’80% della spesa sanitaria degli italiani. Per affrontare questa situazione, è necessario promuovere politiche di prevenzione, innovazione e sostenibilità del sistema sanitario nazionale, risposta a queste politiche è proprio l’infermiere di comunità. L’infermiere di comunità interviene in modo tempestivo e qualificato per prevenire complicazioni e ospedalizzazioni, gestire le malattie croniche nel rispetto degli ambiti propri di funzione , educare alla corretta igiene e stile di vita, con un beneficio economico stimato in milioni di euro all’anno (si risparmiano ricoveri, antibiotici, ldd, medicazioni, infezioni  ospedaliere e si riducono drasticamente i casi di antibiotico-resistenza).

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up. «Diciamo una volta per tutte basta alle chiacchiere improduttive, basta con le solite levate di scudi che finiscono solo con il minare la serenità del sistema. Diciamo basta con le guerre intestine che non fanno altro che aumentare il disagio degli operatori sanitari.  Se qualcuno ha davvero qualcosa di serio su cui costruire un confronto, naturalmente costruttivo, se qualcuno ha in mano elementi solidi che possono corroborare denunce e prese di posizione, agisca, ma non continui a sparare nel mucchio senza alcuna minima giustificazione.

E’ tempo di dire basta, e senza mezzi termini,  con questa mentalità arcaica “da padre padrone”, e questo modus operandi da parte di quelli chi si arroccano sulle posizioni a difesa del proprio orticello, arrivando a procurare ingiustificato allarme sociale, peraltro perseguibile penalmente. E’ evidente, che la campagna denigratoria della quale parliamo, finisce con lo screditare gli infermieri di comunità, agli occhi dei pazienti. Per come la vediamo noi, quando accadono fatti come questo, esistono tutti i presupposti  affinché intervengano gli ordini professionali infermieristici, anche interagendo con la FNOMCEO, o con gli Ordini professionali dei medici tempo per tempo competenti, per  ripristinare i giusti equilibri e per tutelare la posizione dei nostri operatori sanitari nell’Ausl di Ferrara contro questi attacchi pretestuosi.

Se qualcuno ha le idee confuse su competenze ed autonomia di infermieri, ostetriche ed altre professioni sanitarie sancita dall’articolo 1 della legge 251/2000, ebbene si aggiorni! Raccontino, piuttosto, come è possibile, in una Italia del diritto, che nel comparto della sanità solo i medici e gli altri dirigenti possono svolgere succulenta e remunerativa attività libero professionale, mentre a tutti gli altri dipendenti questa viene preclusa, oppure sensibilmente limitata . Ci si renda conto, una volta per tutte, che esistono delle professioni sanitarie in costante evoluzione, nate per offrire alla collettività competenze specifiche riconosciute dalla legge, frutto di una competenza universitaria e di una esperienza professionale validata dalle conoscenze, in costante aggiornamento. 

Sarebbe fondamentale imparare ad agire e pensare in modo finalmente equilibrato e a non “avvelenare il clima”, in un momento già difficile per il sistema: soprattutto comprendere, una volta per tutte, che, per fortuna, il mondo sanitario è composto da figure professionali estremamente differenti tra loro e con competenze differenti, ma fondamentali, come quelle dei medici.  Troviamo assurdo che, per il bene della collettività, non si colga l’occasione di collaborare, di agire fianco a fianco, seppur ognuno nel rispetto del proprio differente ruolo, perdendo così di vista l’unico vero obiettivo da perseguire, ovvero la tutela della salute dei cittadini», chiosa De Palma.

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‘Fondi Coesione’: il Consiglio di Stato dà ragione alla Campania

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Il Consiglio di Stato ha accertato con una sentenza l’obbligo del Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnnr “di definire il procedimento di stipula dell’Accordo di coesione con la Regione Campania per la destinazione dei fondi”.

La Regione Campania aveva fatto ricorso lo scorso gennaio lamentando il ritardo nella conclusione dell’accordo, stipulato invece con la maggior parte delle altre Regioni e Province autonome.

Il Tar per la Campania accolse il ricorso con sentenza oggi confermata dal Consiglio di Stato. “Si tratta dei fondi già assegnati alla Regione Campania con delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile”.

(fonte: Ansa.it)

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Nicola Caputo candidato alle Europee resta seduto sulla poltrona di Assessore Regionale

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NAPOLI – È già cominciata la campagna elettorale per i candidati al Parlamento Europeo e tra i candidati della Campania si può scorgere il nome di Nicola Caputo tra le file di Stati Uniti d’Europa la lista nata dalla fusione di Renzi ed Emma Bonino.

Nicola Caputo, ad oggi rappresenta i voti del Presidente della Regione De Luca, dato che il Governatore ha deciso di “pesarsi” come si dice in gergo, per una sfida a sfondo regionale, proprio contro il suo partito che, come tutti sanno, è stato l’artefice dei primi bastoni messi tra le ruote alla sua lotta per il terzo mandato.

Quindi De Luca contro il PD di Raffaele Topo, altro elemento di spicco della Campania, preferito dal PD insieme alla Picierno, Decaro e Sandro Ruotolo.

Ieri è stata la giornata del primo annuncio di Nicola Caputo attraverso i social, dove informa i propri fan del cambio strategico della Comunicazione, col quale si è deciso di usare i propri social solo ed esclusivamente per comunicazioni elettorali, accantonando per adesso la comunicazione istituzionale dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania.

“Le istituzioni sono una cosa seria, alta, solenne e vanno rispettate, così come le elezioni sono il momento più alto dell’esercizio della democrazia: per questo ho inteso come deontologicamente corretto interrompere l’attività di comunicazione istituzionale relativa all’Assessorato.

Ho servito le istituzioni sempre – prosegue l’Assessore – con il massimo della passione e della abnegazione, cercando di rendicontare quanto facevo tutti i giorni. L’ho fatto sia da Parlamentare europeo che da assessore regionale (ben 914 Agridiario e 156 AgriWeekReCap) senza mai confondere l’attività istituzionale con quella politica.

Con la stessa trasparenza, senso delle Istituzioni e onestà intellettuale – conclude – ho deciso di non confondere il Nicola Caputo candidato con il Nicola Caputo assessore”.

Queste alcune parole del post pubblicato ieri da Nicola Caputo. L’Assessore parla di deontologia, trasparenza, senso delle istituzioni e onestà intellettuale. Praticamente tutti valori di una perfetta democrazia usati in un solo post. Peccato però che il senso di democrazia vorrebbe che l’Assessore sia messo alla pari dei suoi competitor e non quello di rivestire una carica istituzionale in campagna elettorale, la quale carica, indiscutibilmente determina un vantaggio rispetto ai concorrenti, dato che in questo mese, si potranno continuare a dare risposte “politiche” agli amici e agli amici degli amici come già successo, forse inconsapevolmente, con uno dei suoi staffisti, ma questo ve lo racconteremo in un altro editoriale.

Praticamente l’Assessore Nicola Caputo, sta conducendo la campagna elettorale per le europee stando “seduto a cavallo” – come si dice in gergo politico – e poi parla di democrazia, senso delle istituzioni e trasparenza. Avrebbe fatto davvero questo se si fosse dimesso da Assessore regionale. Tanto é vero che chi comincia a leggere il suo post, nelle prime battute, crede proprio di stare lì a leggere delle sue dimissioni, peccato però che la comunicazione era solo per avvertire che la sua pagina smette di essere istituzionale per diventare promozionale. Peccato per quelli che realmente sperano in un cambio di rotta della politica.

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Sciopero indetto da Vesuviana, C. Flegrea, Cumana ed EAV

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Lunedì 6 maggio 2024, ci sarà uno sciopero di 24 ore proclamato dall’Usb.
Le ragioni di tale sciopero, che paralizzerà parzialmente la viabilità campana, sono da ricondursi ai problemi relativi alla sicurezza e al benessere di lavoratori e cittadini, dalla manutenzione dei treni e degli autobus, all’adeguamento dei contratti.
Durante lo sciopero di Lunedì 6 maggio, saranno ovviamente garantite alcune corse per la Circumvesuviana.

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