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Afragola

AFRAGOLA. La vineria di Corso Garibaldi riceve un’altra visita della Polizia Locale. Altro esito negativo del controllo.

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AFRAGOLA – Non cessa la diatriba ad Afragola tra la famiglia Trimarchi e l’attività commerciale sotto casa. Stamattina verso le ore 13:00 la rinomata vineria ha ricevuto l’ennesima visita della Polizia Locale, accorsi dietro segnalazione “anonima” a loro dire. Nel nome “dell’assenza delle istituzioni” gli agenti della Polizia Locale afragolese non solo non sanno che alle telefonate anonime, per legge, non va più dato seguito ma con il loro atteggiamento, dato che i controlli sono svolti sempre per le stesse motivazioni, ottenendo anche sempre lo stesso esito, possono rischiare anche una denuncia per “stalking amministrativo”.

Ebbene si, anche gli agenti sono degli esseri umani e anche loro possono abusare del proprio ruolo. L’ennesima visita delle forze dell’ordine di stamane ha sortito lo stesso effetto: “NEGATIVO”. La vineria tanto discussa resta inscalfibile. Le “carte sono apposto” come amano sentir dire a queste latitudini. A questo punto non ci resta che addurre tale comportamento di chi fa queste segnalazioni frutto di chi, ultimamente, per motivi personali o per interessi amicali non disdegna di farsi vedere tranquillamente colloquiare per strada con chi gli è rimasto un solo obiettivo: far chiudere quella vineria!

Ci riusciranno? A questo punto, visto l’accanimento, per afragola e gli afragolesi si spera proprio di no. Si creerebbe un precedente pericolosissimo per la città e per l’intera comunità, relegandola per sempre all’immagine di una città dormitorio che avantaggia la criminalità organizzata col suo silenzio, con la sua desertificazione e con le sue luci spente.

Purtroppo la situazione è degenerata fino al punto da far scappare il morto. Ma quando si è avuta la genesi di questa guerra che finora vede una sola combattente, ossia la famiglia del povero Trimarchi che molto spesso, ammonendo i vari commentatori social con diversi epiteti, si lascia andare anche ad affermazioni fuorvianti, false e capziose, come quella in cui ha asserito di aver vinto tutti i contenziosi aperti con la vineria? É giusto informare i lettori, sempre per onore della verità, che ad oggi un solo contenzioso è stato sentenziato, in primo grado, non ancora passato ingiudicato ed è quella relativa alla querela sporta dal commerciante in merito ad un evento poco gratificante dal punto di vista dell’immagine del povero suicida.

Il povero Trimarchi, sicuramente afflitto anche da altri problemi, sui social mai menzionati ma da lui esposti nel suo post di addio, in una serata, forse stressante, decise di riempire dei secchi di urina di cani – nell’abitazione sono presenti diversi cani poiché la figlia, forse, li alleva in maniera “amatoriale” – oli esausti e altri liquidi nauseabondi, e li riversa dal primo piano sui tavoli della vineria sottostante addosso ai clienti dell’attività mentre questi, ignari, erano intenti a consumare il proprio aperitivo. La giudice che ha emesso sentenza ha assolto il Trimarchi e la moglie ma solo perché ha ritenuto il reato di lieve – tenue – entità ma nella redazione della sentenza si legge a chiare lettere che: “i coniugi Trimarchi vengono riconosciuti come responsabili del reato per il quale sono stati denunciati”.

Ora non spetta a noi fare i giudici o tirare somme. É evidente che la situazione sia degenerata al punto tale da indurre il Trimarchi a farla finita, forse per gli stessi motivi che lo hanno spinto a buttare giù, addosso a poveri innocenti, urina di cani ma da qui ad accanirsi su un esercente commerciale che l’unico peccato che ha è quello di gestire un’attività che aggrega ragazzi liberi e spensierati che forse alzando un po’ la voce possano arrecare disturbo a chi vorrebbe vivere alla stregua dei valsusini ce ne vuole. Se poi ci si mette anche qualcuno che forse, in un’altra vita, avrebbe voluto essere considerato il Max Weber di Casuobboco, allora è normale che una questione, seppur tragica dal punto di vista del finale, stenta a finire con il pericolo che possa accadere qualche altro triste o imbarazzante evento.

Alla fine è vero che chi vorrà dormire la notte, fermo restando che può dormire tranquillamente oltre le proprie fisime, lo potrà fare ma bisogna stare attenti anche a non morire dentro. Riflettete, voi che potete…

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Afragola

Perchè proprio a me

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Afragola– Grande partecipazione da parte delle famiglie del territorio afragolese e non solo, ieri presso la Parrocchia San Giorgio Martire di Afragola. Il Parroco: don Massimo Vellutino con due psicologi esperti in campo familiare ed educativo: Mariano Iavarone e Amalia Rodontini con tanta empatia, fulcro dell’incontro di ieri, hanno lanciato un appello a tutti i genitori: diventare protagonisti attivi nella salvaguardia e nell’educazione dei ragazzi. Un Patto Educativo per “prendere in carico”, anzi “prendersi cura”, di ogni singola persona e contesto, mobilitando intorno ad esse competenze ma soprattutto un’infinita umanità. Perciò il patto non potrà che essere persona per persona, famiglia per famiglia, quartiere per quartiere, municipalità per municipalità. Con una capacità di affrontare i numerosi aspetti del disagio di ogni singolo minore “a rischio” con uno sguardo integrato e approfondito.

L’incontro di ieri è stato un grande test di sussidiarietà e democrazia partecipativa. Fondamentale è la regia, di cui deve farsi carico l’ente pubblico, il Comune, con uno sforzo di dialogo e ascolto che precede qualsiasi impiego di risorse. Tutti gli attori coinvolti hanno poi una parte chiara di corresponsabilità e devono essere corresponsabili sia nei diritti sia nei doveri. La regia è essenziale, ci si raccordi, ci si parli, ci si intenda su obiettivi e visione.

Radici forti…ali leggere! Rappresentano la base solida, la stabilità e la connessione con la famiglia e la comunità. Sono le radici che permettono di rimanere ancorati alla realtà, e di sentirsi parte di un gruppo, ma allo stesso tempo la leggerezza delle ali per mantenere l’autonomia, la libertà di espressione, la capacità di prendere decisioni e di volare verso il futuro. Le ali rappresentano l’indipendenza, la possibilità di esplorare nuove esperienze e di raggiungere i propri obiettivi. 

Il patto educativo formalizza l’impegno di tutte le parti (scuola, famiglia e alunno) a collaborare per la crescita armoniosa del bambino basandosi su una visione condivisa dell’educazione, con l’obiettivo di creare un ambiente di apprendimento positivo e sostenibile. 

Le “radici forti e ali leggere” rappresenta l’equilibrio ideale tra la stabilità e l’autonomia, per favorire la crescita armoniosa e lo sviluppo di individui resilienti e capaci di affrontare il futuro con fiducia.

Genitori non isoliamoci, ritorniamo ad essere uniti perchè il confronto e la collaborazione sono gli unici mezzi a nostra disposizione per aiutare i nostri ragazzi in questo mondo troppo veloce, globalizzato e contorto.

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Afragola

Afragola, uomo freddato in un negozio, Francesco Silvestro (FI): “La risposta dello Stato deve essere ferma!”

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“Quanto accaduto ad Afragola è un fatto gravissimo che conferma una realtà da tempo segnalata: la pressione criminale nella zona è fuori controllo. La risposta dello Stato deve essere ferma, coordinata e visibile, come lo è stata a Caivano. Nessun territorio e nessuna comunità va lasciata sola.”
Lo dichiara il Senatore di Forza Italia, Francesco Silvestro, in merito all’agguato mortale nei confronti di un 45enne avvenuto nella serata di ieri ad Afragola, che aggiunge: “Faccio i miei complimenti al prefetto di Napoli, Michele di Bari, per il suo tempestivo intervento e per la decisione di intensificare i controlli delle forze dell’ordine. E’ importante – prosegue il Senatore – che il Governo garantisca per Afragola la stessa attenzione, lo stesso rigore e lo stesso impianto operativo che sono stati messi in campo a Caivano. Non si può tollerare che la criminalità organizzata si riorganizzi spostandosi di pochi chilometri. Lo Stato deve dimostrare di esserci, con atti concreti e presenza continua.”

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Afragola

Afragola, Martina Carbonaro: la Presidente della Commissione Femminicidio incontrerà i genitori della vittima

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Oggi alle 15.30 nella sede del Comune di Afragola la Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere Martina Semenzato, incontrerà i familiari di Martina Carbonaro.

All’incontro saranno presenti il Prefetto di Napoli Michele di Bari e il Sindaco di Afragola Antonio Pannone.

“È un dovere morale essere vicina a questa famiglia – afferma Semenzato – Tutti i femminicidi sono uguali per dolore e drammaticità, ma alcuni colpiscono per la giovane età della vittima e dell’assassino e per l’efferatezza del gesto. Abbiamo bisogno di una torsione culturale forte e quantomai di quel patto di corresponsabilità che nasce in famiglia, viene raccolto dalla scuola e dalla società civile e messo a terra naturalmente dalla politica. La Commissione che presiedo lavora già in maniera trasversale sui temi del femminicidio e della violenza di genere e di questo – conclude – ringrazio i commissari e le commissarie di maggioranza e opposizione”.



(fonte: Ansa)

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