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Cronaca

Covid-19, chiedeva il pizzo ad un centro di analisi per conto del clan Giuliano: arrestato O’ micione

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Era l’ottobre 2020, quando Massimo Somma alias ‘O’ micione’ chiedeva il pizzo in piena emergenza Covid-19 ad un centro di analisi, al fine di agevolare il clan Giuliano.

In particolare, l’uomo avrebbe proferito queste parole:

“Con i tamponi state guadagnando un sacco di soldi e domani devo portare i soldi ai ragazzi di Forcella”.

Pertanto, Somma è stato arrestato questa mattina e ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande del Giudice. Tuttavia, il 32enne è stato incastrato dalle dichiarazioni del pentito Salvatore Giuliano, che ha ricostruito la sua attività criminale.

Ecco la deposizione dello stesso Giuliano:

“In seguito ad uno screzio con il clan Contini dovuto a questioni di carattere personale, abbandonò il Borgo per entrare a far parte del clan Giuliano. lo, inizialmente, avevo delle riserve dovute non solo al fatto che aveva rapporti con i Contini ma, soprattutto, perché aveva militato in passato anche nelle fila dei Sibillo, e ciò poteva essere sgradito per i Mazzarella. Il ferimento del rumeno che fece era comunque noto solo a me, ed era finalizzato a dimostrare la sua affidabilità e lealtà. Da quel giorno proposi ai miei cugini di far entrare o’ Micione nel clan, e così accadde. Camminava sempre al nostro fianco, anche perché la sua presenza fisica incute timore, gli demmo una casa a Forcella che era nella disponibilità dei fratelli Morra e dava una mano nelle attività di una piazza di spaccio”.

Poi, prosegue: “E’ stato anche l’autore di quel tentativo di estorsione al laboratorio di analisi di Forcella, voluto dai Contini ed al quale non potemmo sottrarci, di cui ho già riferito in un precedente verbale. O’ Micione è stato sempre stipendiato dal clan Giuliano sino al giorno del mio arresto, ha percepito la mesata anche quando fu arrestato per una rapina di orologi”.

Caserta

San Tammaro (Ce), uomo trovato morto in auto: si era appartato con una donna

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Nella tarda mattinata, in perpendicolare alla Nazionale Appia di San Tammaro (Ce), un uomo, un 64enne dell’agro aversano. è stato trovato privo di vita in circostanze su cui ancora non si è fatta luce.
Non si esclude che l’uomo sia stato colpito da un malore fatale mentre era appartato con una donna, all’interno dell’abitacolo dell’auto.
I carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere indagano sulla vicenda.  Al momento non risultano dettagli, anche perché, dato il contesto, la riservatezza fa da padrona.

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Cronaca

Sorpresi con l’eroina nella soppressata

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Gli agenti, della Squadra Investigativa del Commissariato Garibaldi di Venezia, hanno notato un 36enne dirigersi con la sua autovettura in un garage di via Benefattori dell’Ospedale, dove – accorgendosi della presenza delle forze dell’ordine – ha cercato di chiudere repentinamente la saracinesca.
All’interno del box sono state trovate delle confezioni sottovuoto per un peso totale di 5,2 kg di eroina: un paio di panetti erano stati ricoperti con soppressata calabrese. Nel suo appartamento, in condivisione con un uomo 46enne, sono stati rinvenuti 65mila euro in una busta sul letto, 4mila euro nel cassetto di un comodino, e accanto al letto una macchina professionale conta banconote, una per il sottovuoto e altro materiale per il confezionamento.

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Cronaca

Giugliano e Qualiano, banda della 147 Silver semina il panico

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Questa notte, tra Giugliano e Qualiano, si sono registrati nientepopodimeno ché 5 colpi messi a segno, presumibilmente, dalla stessa banda criminale. Il raid è avvenuto in un orario compreso tra le 3 e le 5 del mattino; sono state bersagliate diverse attività commerciali tra cui: ‘Experience Pizza e Fritti’, in via Giuseppe di Vittorio a Qualiano, e il parco Regina a Casacelle in quel di Giugliano.
Sarebbero almeno in quattro ad aver agito, a bordo di un Alfa Romeo 147 Silver.

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