Pompei
Pompei: scoperta la stanza degli schiavi
POMPEI – La stanza degli schiavi è la nuova scoperta nel parco archeologico di Pompei. Dagli scavi della villa di Civita Giuliana emerge il nuovo ambiente in eccezionale stato di conservazione: grazie all’affinamento della tecnica dei calchi inventata da Giuseppe Fiorelli nell’Ottocento, sono stati portati alla luce letti e altri oggetti in materiali deperibili, che permettono di acquisire interessanti dati sulle condizioni abitative e di vita nel mondo romano.
«Pompei è la prova che quando l’Italia crede in se stessa e lavora come una squadra raggiunge traguardi straordinari ammirati in tutto il mondo. Pompei è anche un luogo dove si fa ricerca e si sperimentano nuove tecnologie», dice il ministro della Cultura, Dario Franceschini, definendo il parco un modello unico e commentando la nuova scoperta nella villa suburbana a nord di Pompei indagata dal 2017 e che ha già restituito un carro cerimoniale e una stalla con i resti di tre cavalli.
Cronaca
Pompei, dichiara un calo del fatturato per avere fondi Covid: imprenditore nei guai
La Guardia di Finanza di Torre Annunziata ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo, per un totale di € 71.024, nei confronti del titolare di una ditta individuale di Pompei. L’uomo è indagato per indebita percezione di erogazioni pubbliche e per responsabilità amministrativa da reato.
Il soggetto, operante nel settore floristico, al fine di percepire i fondi previsti per il Covid-19, avrebbe falsamente indicato, per via telematica, un calo nel fatturato durante il periodo della pandemia, requisito necessario per ottenere quei fondi.
Cronaca
Pompei, valigia sospetta nei pressi del Santuario
L’area che circonda il Santuario di Pompei è attualmente chiusa in via preventiva, a causa del ritrovamento di una valigia sospetta sulle scale.
In attesa degli artificieri, i carabinieri stanno presidiando la zona.
Attualità
Pizzo ai commercianti: 10 persone in manette
Il GIP del Tribunale di Napoli ha emesso un’ordinanza applicativa di misure cautelari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, eseguita dalla Polizia di Stato, rivolta ad undici persone (nove in carcere, una con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, una agli arresti domiciliari).
I reati a loro ascrivibili sarebbero di associazione di stampo mafioso, estorsione, tentata estorsione, detenzione di armi e spaccio di droga. Le aggravanti riguardano il metodo mafioso al fine di agevolare l’associazione camorristica del clan del Rione Moscarella, attiva nei comuni di Castellamare di Stabia, Sant’Antonio Abate, Pompei e altre zone limitrofe.
C’è un particolare: uno degli indagati, seppur detenuto, avrebbe mantenuto contatti telefonici con i propri complici, così da pianificare e dirigere le attività estorsive.
Ad ora, il provvedimento riguarda la misura cautelare in sede di indagini preliminari, i cui destinatari sono presunti innocenti fino a sentenza definitiva.
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