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Salute

Covid, Verdoliva: “Necessario garantire un’offerta assistenziale adeguata a sostenere l’aumentare di casi Covid-19”

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NAPOLI – Nelle ultime settimane si sta assistendo infatti ad un considerevole incremento dei casi di positività al Covid-19 e del numero dei pazienti che necessitano di ricovero ospedaliero. A fronte di tutto questo l’Unità di Crisi Regionale ha segnato ancora una volta l’urgenza di continuare ad adeguare, unitamente al potenziamento dei posti letto di terapia intensiva da dedicare ai pazienti Covid, il processo di riconversione di posti letto di degenza ordinaria in posti letto Covid, anche ripristinando soluzioni già adottate nei mesi precedenti con riferimento a presidi ospedalieri interamente dedicati. “È necessario garantire un’offerta assistenziale adeguata a sostenere l’aumento di casi di Covid-19 – spiega il direttore generale Ciro Verdoliva -. Una decisione che non avremmo voluto dover prendere, ma che ora si rende imprescindibile“.

Entro lunedì 3 gennaio, dunque, al presidio ospedaliero Santa Maria del Loreto Nuovo di Napoli (c.d. Loreto mare) saranno riattivati 50 posti letto di degenza ordinaria Covid-19 che si aggiungono ai posti letto dedicai al Covid-19 e già attivi al P.O. Ospedale del mare (24 p.l. di terapia intensiva presso le strutture modulari e 47 p.l. degenza ordinaria area day surgery). La direzione generale dell’ASL Napoli 1 Centro ha anche disposto – per garantire continuità di cura ai pazienti affetti da patologie che non posso essere sospese o rinviate – il trasferimento temporaneo delle Unità Operative di Ematologia e Oncologia al presidio ospedaliero San Giovanni Bosco. Per garantire la necessaria assistenza dei pazienti Covid vengono temporaneamente sospese tutte le attività assistenziali dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Generale del San Giovanni Bosco con la redistribuzione del personale presso le degenze ordinarie Covid dei presidi ospedalieri Santa Maria di Loreto Nuovo (c.d. Loreto mare) e Ospedale del Mare.

Cronaca

Primo caso di febbre “dengue” in Basilicata

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È una scenografa brasiliana, che si trova a Potenza per motivi di lavoro, la prima persona affetta dalla febbre “dengue” in Basilicata. La donna, di 45 anni, da quanto si è appreso, è in buone condizioni di salute ed è ricoverata nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale San Carlo, nel capoluogo lucano.

(fonte: la Repubblica)

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Cronaca

Monaldi di Napoli: 16enne riacquista l’udito dopo intervento all’avanguardia

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L’ ospedale Monaldi di Napoli è da sempre centro di riferimento regionale per gli impianti cocleari e per l’attività implantologica all’avanguardia. Ebbene, è stato raggiunto un altro eccezionale risultato: un sedicenne, affetto dalla sindrome di Franceschetti, condizione rara che colpisce lo sviluppo craniofacciale, ha recuperato l’udito grazie all’impianto di una protesi “OSIA” di ultima generazione.
L’intervento è stato effettuato presso l’Unità Operativa Complessa di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli, diretta dal professore Giuseppe Tortoriello ed è stato eseguito dai dottori Giuseppe Barba e Rosa Grassia. 

(fonte: Il Mattino)

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Attualità

Malaria in Italia, l’epidemiologa: “Temiamo un ritorno”

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È ricomparsa in Puglia, fra le marine di Lecce e Otranto, l’Anopheles sacharovi, zanzara portatrice storica della malaria nel Paese nostrano. Ad attestarlo uno studio realizzato da ricercatori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Puglia e della Basilicata, dell’Istituto superiore di sanità e del servizio veterinario dell’Asl Lecce.
Non accadeva da oltre cinquant’anni.

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