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CAIVANO, Commissione d’Accesso. Emione apre a tutte le forze sane e biasima gli strumentalizzatori

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CAIVANO – Dopo l’insediamento della Commissione d’Accesso arrivano le prime dichiarazioni dei politici caivanesi. Per primo ad esprimersi attraverso il suo profilo social, è stato il Segretario del PD di Caivano Antonio Angelino che non ha perso tempo per accusare colui che è ritenuto l’avversario da battere alle prossime elezioni. Persino un argomento così delicato come l’arrivo della triade prefettizia non riesce a far analizzare le cose in maniera oculata al segretario democratico. Qualsiasi argomento è giusto per ribadire che Monopoli è l’artefice di tutto ,persino del maltempo di oggi (28 Dicembre ndr). Queste le sue dichiarazioni: “Ieri sera ho ricevuto una chiamata che mi anticipava questa bruttissima notizia. Quasi non ho chiuso occhio. Non c’è mortificazione peggiore per uno che, come me, ama il suo territorio più di ogni altra cosa. Purtroppo le conseguenze della scellerata amministrazione Monopoli stanno venendo a galla una dopo l’altra. Dopo il fallimento, il dissesto finanziario ora anche l’insediamento della commissione d’accesso. Dal canto mio, darò pieno sostegno all’operato della commissione alla quale chiederò il massimo impegno per far luce sul malgoverno che ha intaccato pesantemente la vita quotidiana di noi tutti cittadini producendo il disastro economico – finanziario, politico – amministrativo e socio – culturale in cui Caivano è affondata. Spero davvero che, una volta e per tutte, si faccia chiarezza, spazzando via prassi e consuetudini che hanno devastato e martoriato il nostro territorio e tutta la nostra comunità”. 

Si spera vivamente che il segretario Angelino non creda davvero che la Commissione sia arrivata per punire l’unico amministratore che la sta invocando da diversi mesi – e che in un certo qual modo l’ha attirata -, dimenticando o omettendo di proposito che anche il malgoverno del partito che oggi rappresenta possa aver influito e non di poco all’arrivo della commissione prefettizia. Poi, come sempre, sarà il tempo a dire e ad informare i cittadini chi siano le entità politiche coinvolte in eventuali illeciti. Sicuramente, quello del segretario, è un comportamento da condannare, una dichiarazione poco consona al ruolo che ricopre e al momento storico che attraversa la città di Caivano. Fortunatamente non tutti gli addetti ai lavori la pensano come Antonio Angelino, infatti del nostro stesso avviso è il leader di “Liberi Cittadini” Francesco Emione – prossimo sicuro candidato sindaco di una coalizione di moderati appartenenti a quella tanto auspicata società civile scevra da qualsiasi legame partitico – che sempre attraverso il proprio profilo Facebook denuncia il suo punto di vista totalmente opposto a quello demagogico del segretario del PD e che comunque dovrebbe far riflettere lo stesso Angelino sulla differenza che passa tra il pensiero di un giovane passionale e un vero leader di coalizione. Queste le dichiarazioni di Francesco Emione: “Non capisco tante polemiche. Non capisco le accuse, i veleni. Si vede che a Caivano nessuno ha imparato la lezione.

E’ necessario cambiare pagina. E’ necessaria una svolta. E lo si sapeva già, oltre l’arrivo o meno della commissione al Municipio. Ne approfitto per augurare buon lavoro ai commissari che dovranno mettere le mani nelle carte. La legalità va sempre messa al primo posto. E se emergeranno degli errori, è giusto che siano gli organi competenti a individuare la giusta soluzione nei confronti di chi ha sbagliato. La politica ha un altro compito. Giusto controllare. Indispensabile denunciare quando si hanno di fronte situazioni illegali. Ma il principale compito della politica resta la risoluzione dei problemi. Confrontarsi sullo sviluppo.

Le condizioni di Caivano sono visibili a tutti. Non hanno bisogno di commenti, di accuse, di veleni, di strumentalizzazioni o di rincorsa alla responsabilità degli altri. La politica che ha governato Caivano fino ad oggi ha sbagliato. Sentiamoci tutti responsabili di questo sfascio e cerchiamo di capire che è necessario cambiare radicalmente la rotta. Abbiamo il dovere di sederci attorno a un tavolo e ragionare sugli errori commessi. L’esperienza deve servire a migliorare la politica, la futura amministrazione e la città. Ben vengano le verifiche. Chi non ha nulla da temere può solo essere felice quando si innescano controlli o azioni a garanzia della legalità e del rispetto delle regole. Il problema non è questo. Il problema è politico. Tutto politico.

Approfittiamo di questa campagna elettorale. Componiamo liste omogenee e meritocratiche. Valorizziamo l’esperienza, la competenza e la meritocrazia. Valorizziamo la professionalità. Senza litigare. Senza accuse. Senza veleni. I cittadini sono stanchi. E anche io non sopporto più la polemica che punta solo a demolire. Confrontiamoci sui programmi e mettiamo Caivano al centro di ogni ragionamento. La mia proposta la ribadisco oggi più che mai. Chiunque vincerà le elezioni avrà il dovere di mettere maggioranza e minoranza attorno allo stesso tavolo per aprire una fase nuova. Dove si programma, si risana e si parla di sviluppo. Di cose da realizzare. E se c’è una difficoltà, non si polemizza ma si aiuta l’amministrazione. Il nuovo sindaco dovrà essere il sindaco di tutti e l’amministrazione dovrà essere la giunta di tutti. Solo così la Caivano in cinque anni cambierà volto. Solo così Caivano potrà incamminarsi sulla strada dello sviluppo. Basta chiacchiere. E’ il momento di fare”.

Non a caso il leader di “Liberi Cittadini” ha un approccio totalmente diverso, più pacato, democratico. Un approccio da vero leader moderato. Con la sua apertura a tutte le forze sane del paese e la sua visione di opposizione la dice lunga sulle ambizioni dell’architetto caivanese e la dice lunga anche sulla diversità di concezione di leadership che ha rispetto al segretario del PD. Forse questa diversità di ragionare può anche far capire il motivo per il quale all’interno del PD ci siano varie fazioni con visione diverse, mentre all’interno della civica di Emione già si lavora spediti verso un unico obiettivo: governare Caivano e cambiare le sorti del paese, partendo, perché no, proprio dalle risoluzioni che proporrà la Commissione d’Accesso.

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Afragola

Caivano, sequestrati 900 litri di olio di oliva

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Ad una ventisettenne, originaria di Afragola, le sono stati sequestrati 900 litri di olio di oliva, in quel di Caivano, con conseguenziale denuncia.
La donna, già nota alle forze dell’ordine, è stata fermata mentre guidava un furgone per le strade caivanesi. I militari hanno scoperto poco meno di 900 litri di olio di oliva, in contenitori di latta verde. Trovato anche un blocco con le stampe di centinaia di etichette falsificate riconducibili ad un noto marchio. Il carico sarà sottoposto ad analisi chimiche.

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Caivano

CAIVANO. Si continua ad affidare lavori in maniera urgente e diretta a ditte gradite al clan menzionate nel processo delle estorsioni

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CAIVANO – Bellissima notizia quella di oggi, dove, tra poche ore sarà posta la prima pietra, alla presenza dei Ministri Piantedosi e Abodi, del complesso polifunzionale a via Sant’Arcangelo che prevede anche la costruzione di un nuovo stadio con pista d’atletica e un anfiteatro di circa seimila posti a sedere per spettacoli ed eventi. Tutto questo grazie al lavoro svolto dal Commissario Straordinario di Governo Fabio Ciciliano.

Chi, invece, stenta a far decollare la normalità, ma siamo anche consapevoli che il lavoro di controllo sulla macchina comunale è più difficile, è la terna commissariale prefettizia.

I tre commissari, inviati dalla Prefettura, hanno il compito non solo di riportare la legalità e la normalità amministrativa all’interno dell’ente ma anche di rappresentare una linea netta di rottura col modus operandi del passato, specie se quel passato è rappresentato da un’Amministrazione che è stata ingerita dalla criminalità organizzata. Ma a quanto pare tutto questo a via Don Minzoni non è ancora accaduto. Vediamo perché!?

Il 22 Aprile scorso con determina n°457 il Responsabile di Settore Giuseppe Schiattarella affidava in maniera diretta i lavori di manutenzione urgente e straordinaria degli edifici comunali e della caserma dei Carabinieri per una cifra pari a € 37.660,00 con l’impegno di spesa in bilancio di € 42.926.00 alla ditta Artedile srls con sede alla via Ticino, 24/B di Caivano.

Fino a qui nulla quaestio dal punto di vista amministrativo e procedurale. La riflessione matura dal punto di vista etico e morale, dato che la società a cui sono stati affidati i lavori è la stessa che si legge dalle dichiarazioni rilasciate alla magistratura dall’ex Assessore Carmine Peluso che ha deciso di collaborare con la Giustizia all’indomani dell’arresto riguardante il Sistema delle estorsioni messo su dal clan Angelino.

All’interno del verbale delle dichiarazioni si legge testualmente: Falco Armando dalla ditta ARTEDIL (riferendosi alla Artedile srls ndr) ha preso 1000 euro che gli vennero dati presso lo studio “omissis”. In un altro passaggio ancora si legge: “Intendo riferire di molte ditte che hanno lavorato per il Comune di Caivano sotto la mia direzione e del funzionario Vincenzo Zampella. Quest’ultimo si attivava in tal senso ovvero faceva lavorare le ditte che indicavo io. Le ditte a me legate erano la Samar, Barchetti Maria, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls), FV Costruzioni, Gicar, fratelli Peluso, Fiacco Antonio e la MG di Cardito”. In un altro passaggio si legge inoltre: “Falco Armando voleva la mazzetta da Amico Domenico, Della Gatta Domenico, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls) e Celiento.

Ora, siamo consapevoli che tali dichiarazioni sono al vaglio della magistratura e il coinvolgimento di tali ditte devono sempre essere accertate con ulteriori riscontri e indagini, così come siamo consapevoli che tutti gli attori di questo processo sono innocenti fino a prova contraria e che il coinvolgimento o quanto dichiarato dai collaboratori di Giustizia non possono sempre essere fonte di verità ma è anche giusto riflettere sull’opportunità etica di tale affidamento.

Non sarebbe stato il caso, nelle more che si concluda il processo, evitare di creare una continuità amministrativa con la precedente gestione ingerita dalla camorra? Ai posteri l’ardua sentenza.

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Caivano

Caivano, accordi camorra-politica: si pente l’assessore Peluso

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Come riportato da “La Repubblica”, l’ex politico e commercialista ha deciso di collaborare con la giustizia: “Noi decidevamo le ditte, la camorra chiedeva l’estorsione. Io ero il perno, portavo le richieste della cosca alle imprese”, le affermazioni di Carmine Peluso.

Lo scorso ottobre, diciotto persone furono arrestate nell’ambito di un’inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività di governo e dell’amministrazione del comune di Caivano, di particolare rilevanza gli affidamenti degli appalti per i lavori pubblici.
L’organizzazione criminale riusciva ad ottenere notizie riservate, relative all’aggiudicazione degli appalti, da parte di pubblici amministratori.

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