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NAPOLI. A Chiaia la Casa dei Papà

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Stamattina in via Santa Luisa de Marillac, nel quartiere Chiaia, è stata inaugurata la Casa dei Papà.

Trecento metri quadri, 5 camere, una area giochi e un letto in più in ogni stanza per i bambini che andranno a fare visita ai loro padri.

Questo spazio di comunità è stato realizzato per dare un alloggio sicuro e un po’ di serenità agli uomini, che a causa della rottura di legami familiari si ritrovano a vivere in condizioni di disagio socio-economico.

Il progetto è stato pensato e messo in piedi due anni fa e realizzato grazie alle donazioni dei privati e al comodato d’uso concesso dalla Figlie della Carità di San Vincenzo dei Paoli.

Hanno già fatto richiesta oltre 100 uomini.

Il presidente dell’Associazione Giovani per San Vincenzo Luigi Carbone ha spiegato: “Si tratta di una soluzione transitoria, che dura fino 18 mesi per dare ai papà la possibilità, nella fase successiva al divorzio o alla separazione, di poter fruire gratuitamente di un luogo di conforto. Non vogliamo sia un parcheggio di anime, ma un centro di promozione sociale. In base a uno studio di qualche anno fa realizzato in collaborazione con la Fondazione Zancan, che è stato lo spunto per dare il via al progetto, a Napoli spetta il primato per numero di padri separati in povertà“.

I primi cinque padri saranno scelti con la regia di una commissione composta dall’avvocato Annalisa Palumbo, e dalle psicologhe Clara Capraro e Martina Missano.

Ci sono tre criteri per essere ammessi:

– volontà di voler continuare la relazione con i figli;

– condizioni attestate di indigenza;

– mancanza di altri bisogni specifici che rimandano a differenti misure sociali di assistenza.

Il team della commissione darà sostegno e supporto agli ospiti per tutto il periodo di permanenza.

L’assessore all’abitare del Comune di Napoli Monica Buonanno ha, inoltre, affermato: “Abbiamo avuto necessità di confrontarci con chi ha individuato soluzioni a Roma, Milano, Parma e successivamente studiato quale fosse la migliore per Napoli“.

Alla presentazione erano presenti e sono intervenuti l’Arcivescovo Emerito di Nola Mons. Beniamino De Palma, il responsabile nazionale della gioventù Mariana Alessandro Guariniello, il presidente nazionale Aic Italia Gabriella Raschi, e Suor Gabriella Panebianco.

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Attualità

Putin: “Possibile tregua in Ucraina per le prossime Olimpiadi”

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Il presidente della Russia, Vladimir Putin, ha confermato di aver parlato con Xi Jinping, l’omologo cinese, circa la possibilità di una tregua in Ucraina in concomitanza delle prossime Olimpiadi.
Anche se il presidente ucraino Voldymyr Zelensky si è mostrato alquanto scettico su questa evenienza.
Il presidente Xi Jinping ha detto che la Cina “sostiene la convocazione di una conferenza di pace internazionale riconosciuta da Russia e Ucraina al momento opportuno con pari partecipazione e discussione equa di tutte le opzioni”.

Russia e Cina s’impegneranno a rafforzare i legami militari, in base alla dichiarazione congiunta firmata a Pechino dai presidenti Vladimir Putin e Xi Jinping.

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Attualità

Filippo Mosca: la Corte di Appello rumena conferma la condanna

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La Corte di Appello, in Romania, ha confermato la condanna a 8 anni e 3 mesi di reclusione nei confronti di Filippo Mosca e Luca Cammalleri.
I due giovani, originari di Caltanissetta, sono rinchiusi nel carcere di Porta Alba, a Costanza, in Romania, da oltre un anno, con l’accusa di traffico internazionale di stupefacenti.

Stessa condanna per una ragazza italiana la cui identità è ignota.

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Dopo 35 anni, torna in vita l’antenato di Google: si chiama ‘Archie’

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Con un’operazione tecnologica all’insegna della nostalgia, degli sviluppatori di The Serial Port hanno fatto tornare in vita quel che fu il primo storico motore di ricerca web ‘Archie’, in pratica l’antenato di Google.
Il sistema Archie fu sviluppato, nel 1989, alla McGill University School of Computer Science (Canada) da Alan Emtage, Bill Heelan e Peter Deutsch: è un sistema che permette di effettuare una ricerca di file su server FTP anonimi.
Con l’avvento di Yahoo e Google, però, finì nel dimenticatoio.

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