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Caivano

CAIVANO: Chi approva il dissesto oggi, sapeva del buco al bilancio anche quando intascava i soldi delle commissioni.

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La notizia di ieri e riportata anche dal nostro portale, che Mercoledì in consiglio, molto probabilmente, i consiglieri comunali non approveranno la rendicontazione del commissario ad acta al bilancio e quindi sarà dichiarato dissesto finanziario ha scosso l’intera comunità caivanese che nel dietologo-cardiologo aveva riposto estrema fiducia e quelli che non avevano fiducia avevano riposto almeno una speranza.

Per comprendere meglio quanto siano state meschine le operazioni fatte a riguardo da quest’amministrazione bisogna andare indietro nel tempo fino all’anno scorso quando all’insediamento del neosindaco Monopoli, lo stesso, alle nomine fatte per la giunta, si riservava la delega al bilancio, approvando e facendo approvare all’unanime il bilancio provvisorio, nessun caivanese e neanche noi, possiamo credere che il nuovo sindaco-assessore al bilancio non era al corrente o non si fosse fatto bene i conti, tanto da non accorgersi di una voragine al bilancio di 9 milioni e mezzo di euro. Alla sprovvedutezza del primo cittadino che col suo modo di fare espone l’intera cittadinanza a future vessazioni, si aggiunge anche l’atavica fame di denaro di tutti i consiglieri comunali, maggioranza ed opposizione, nessuno escluso, che il 18 Febbraio 2016, in pieno clima di dissesto, si spartiscono la bellezza di € 35.000, frutto di “lavoro” espletato all’interno delle commissioni consiliari.

A vincere il primato degli incassatori d’assalto è stato il consigliere Alfonso Castelli, che ignaro della situazione al bilancio o ingordo di denaro, intasca € 1608,00, un consigliere che tutto si può dire all’infuori del fatto che mette il suo impegno al servizio della comunità, lo dimostrano i suoi cambi di casacca repentini atti solo a pretendere qualche commissione in più, questo è il motivo (ufficioso) che lo ha visto saltare da Forza Italia al Partito Socialista.

Se solo si pensi che qualche cittadino sognatore di Caivano ha anche avuto l’ardire di chiedere a queste persone, appena descritte, di tagliarsi gli emolumenti in favore di bambini meno abbienti, ma crediamo, visti gli andamenti, che questi onesti cittadini siano ritornati con i piedi per terra, nella giungla chiamata Caivano.

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Afragola

Caivano, sequestrati 900 litri di olio di oliva

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Ad una ventisettenne, originaria di Afragola, le sono stati sequestrati 900 litri di olio di oliva, in quel di Caivano, con conseguenziale denuncia.
La donna, già nota alle forze dell’ordine, è stata fermata mentre guidava un furgone per le strade caivanesi. I militari hanno scoperto poco meno di 900 litri di olio di oliva, in contenitori di latta verde. Trovato anche un blocco con le stampe di centinaia di etichette falsificate riconducibili ad un noto marchio. Il carico sarà sottoposto ad analisi chimiche.

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Caivano

CAIVANO. Si continua ad affidare lavori in maniera urgente e diretta a ditte gradite al clan menzionate nel processo delle estorsioni

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CAIVANO – Bellissima notizia quella di oggi, dove, tra poche ore sarà posta la prima pietra, alla presenza dei Ministri Piantedosi e Abodi, del complesso polifunzionale a via Sant’Arcangelo che prevede anche la costruzione di un nuovo stadio con pista d’atletica e un anfiteatro di circa seimila posti a sedere per spettacoli ed eventi. Tutto questo grazie al lavoro svolto dal Commissario Straordinario di Governo Fabio Ciciliano.

Chi, invece, stenta a far decollare la normalità, ma siamo anche consapevoli che il lavoro di controllo sulla macchina comunale è più difficile, è la terna commissariale prefettizia.

I tre commissari, inviati dalla Prefettura, hanno il compito non solo di riportare la legalità e la normalità amministrativa all’interno dell’ente ma anche di rappresentare una linea netta di rottura col modus operandi del passato, specie se quel passato è rappresentato da un’Amministrazione che è stata ingerita dalla criminalità organizzata. Ma a quanto pare tutto questo a via Don Minzoni non è ancora accaduto. Vediamo perché!?

Il 22 Aprile scorso con determina n°457 il Responsabile di Settore Giuseppe Schiattarella affidava in maniera diretta i lavori di manutenzione urgente e straordinaria degli edifici comunali e della caserma dei Carabinieri per una cifra pari a € 37.660,00 con l’impegno di spesa in bilancio di € 42.926.00 alla ditta Artedile srls con sede alla via Ticino, 24/B di Caivano.

Fino a qui nulla quaestio dal punto di vista amministrativo e procedurale. La riflessione matura dal punto di vista etico e morale, dato che la società a cui sono stati affidati i lavori è la stessa che si legge dalle dichiarazioni rilasciate alla magistratura dall’ex Assessore Carmine Peluso che ha deciso di collaborare con la Giustizia all’indomani dell’arresto riguardante il Sistema delle estorsioni messo su dal clan Angelino.

All’interno del verbale delle dichiarazioni si legge testualmente: Falco Armando dalla ditta ARTEDIL (riferendosi alla Artedile srls ndr) ha preso 1000 euro che gli vennero dati presso lo studio “omissis”. In un altro passaggio ancora si legge: “Intendo riferire di molte ditte che hanno lavorato per il Comune di Caivano sotto la mia direzione e del funzionario Vincenzo Zampella. Quest’ultimo si attivava in tal senso ovvero faceva lavorare le ditte che indicavo io. Le ditte a me legate erano la Samar, Barchetti Maria, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls), FV Costruzioni, Gicar, fratelli Peluso, Fiacco Antonio e la MG di Cardito”. In un altro passaggio si legge inoltre: “Falco Armando voleva la mazzetta da Amico Domenico, Della Gatta Domenico, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls) e Celiento.

Ora, siamo consapevoli che tali dichiarazioni sono al vaglio della magistratura e il coinvolgimento di tali ditte devono sempre essere accertate con ulteriori riscontri e indagini, così come siamo consapevoli che tutti gli attori di questo processo sono innocenti fino a prova contraria e che il coinvolgimento o quanto dichiarato dai collaboratori di Giustizia non possono sempre essere fonte di verità ma è anche giusto riflettere sull’opportunità etica di tale affidamento.

Non sarebbe stato il caso, nelle more che si concluda il processo, evitare di creare una continuità amministrativa con la precedente gestione ingerita dalla camorra? Ai posteri l’ardua sentenza.

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Caivano

Caivano, accordi camorra-politica: si pente l’assessore Peluso

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Come riportato da “La Repubblica”, l’ex politico e commercialista ha deciso di collaborare con la giustizia: “Noi decidevamo le ditte, la camorra chiedeva l’estorsione. Io ero il perno, portavo le richieste della cosca alle imprese”, le affermazioni di Carmine Peluso.

Lo scorso ottobre, diciotto persone furono arrestate nell’ambito di un’inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività di governo e dell’amministrazione del comune di Caivano, di particolare rilevanza gli affidamenti degli appalti per i lavori pubblici.
L’organizzazione criminale riusciva ad ottenere notizie riservate, relative all’aggiudicazione degli appalti, da parte di pubblici amministratori.

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