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Caivano

CAIVANO. La politica non può e non deve aspettare il nome altisonante. C’è bisogno di Programmi

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CAIVANO – All’apparenza tutto tace ma in realtà a Caivano, come ho già avuto modo di scrivere, la musica non cambia. I metodi sono sempre gli stessi, i gruppi politici prima di sedersi intorno ad un tavolo per un programma condiviso fanno la conta dei voti sulle punte delle dita. Ma non può essere così. Lo scioglimento non lo consente. A beccar chi prende più voti si può essere catapultati in intrecci e legami particolari. Per non parlare delle clientele che ogni capobastone di partito cerca di mettere in piedi per portarle in dote sul tavolo e testimoniare il proprio peso contrattuale.

Da destra a sinistra tutti si stanno muovendo così. Anche il totonomi del candidato sindaco diventa difficile da pronosticare perché si è ancora fermi al palo, ogni fazione cerca di studiare l’altra come si fa nei primi 60 minuti di gioco in una finale di Champions League.

Mentre la città spera in un rilancio serio fatto da gente che ama il proprio territorio, i tatticismi non fanno altro che dare adito agli interessi personali. Come se Caivano potesse ancora offrire qualcosa da spartire. Ma per chi è abituato a ragionare così è difficile cambiare. E nella difficoltà di mettere insieme persone preparate politicamente, mettendo da parte personalismi e rancori, si teme che ogni coalizione possa trovare un nome terzo di superamento, magari andando a pescare dalla cosiddetta Società civile.

Nulla di più devastante ci può essere sul territorio. Se fino ad oggi, già da diversi anni, Caivano non gode di un sindaco che sia durato l’intero mandato, con una soluzione del genere diventa ancora più improbabile. Movimento 5 Stelle nazionale e i comuni viciniori ne sono la testimonianza. Grillo ad Afragola, pescato all’ultimo giorno prima della presentazione delle liste è durato solo 20 mesi tra tutte le difficoltà incontrate sin dal primo giorno.

La città gialloverde ha bisogno prima di tutto di una persona che abbia avuto, anche un minimo di esperienza all’interno del Consiglio comunale, che abbia o che faccia perennemente politica sul territorio e abbia quanto meno una piccola visione di città in maniera tale da dare un grosso contributo alla stesura del programma di coalizione.

Al momento tutto questo non c’è, un timido approccio, sotto questo punto di vista lo stanno dando quella che oramai, si è capito, sarà la coalizione di Caivano Conta e il Movimento 5 stelle che già da diverse domeniche il proprio gazebo fa capolino sul corso di Caivano. Per il resto zero. Gli altri fanno politica nelle stanze segrete degli accordi, della spartizione delle prebende e degli incarichi.

Tutti aspettano prima l’accordo sul nome, tutti aspettano la sintesi che metta d’accordo tutta la politica, ma su cosa si baseranno, poi, questi famosi accordi? Purtroppo questo tipo di politica si sa, si è visto e si è vissuto, finora ha fallito. Per il bene di Caivano si spera che al di là degli approcci veramente, alla base dei temi portati sui vari tavoli, ci sia l’amore per la propria città.

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Afragola

Caivano, sequestrati 900 litri di olio di oliva

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Ad una ventisettenne, originaria di Afragola, le sono stati sequestrati 900 litri di olio di oliva, in quel di Caivano, con conseguenziale denuncia.
La donna, già nota alle forze dell’ordine, è stata fermata mentre guidava un furgone per le strade caivanesi. I militari hanno scoperto poco meno di 900 litri di olio di oliva, in contenitori di latta verde. Trovato anche un blocco con le stampe di centinaia di etichette falsificate riconducibili ad un noto marchio. Il carico sarà sottoposto ad analisi chimiche.

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Caivano

CAIVANO. Si continua ad affidare lavori in maniera urgente e diretta a ditte gradite al clan menzionate nel processo delle estorsioni

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CAIVANO – Bellissima notizia quella di oggi, dove, tra poche ore sarà posta la prima pietra, alla presenza dei Ministri Piantedosi e Abodi, del complesso polifunzionale a via Sant’Arcangelo che prevede anche la costruzione di un nuovo stadio con pista d’atletica e un anfiteatro di circa seimila posti a sedere per spettacoli ed eventi. Tutto questo grazie al lavoro svolto dal Commissario Straordinario di Governo Fabio Ciciliano.

Chi, invece, stenta a far decollare la normalità, ma siamo anche consapevoli che il lavoro di controllo sulla macchina comunale è più difficile, è la terna commissariale prefettizia.

I tre commissari, inviati dalla Prefettura, hanno il compito non solo di riportare la legalità e la normalità amministrativa all’interno dell’ente ma anche di rappresentare una linea netta di rottura col modus operandi del passato, specie se quel passato è rappresentato da un’Amministrazione che è stata ingerita dalla criminalità organizzata. Ma a quanto pare tutto questo a via Don Minzoni non è ancora accaduto. Vediamo perché!?

Il 22 Aprile scorso con determina n°457 il Responsabile di Settore Giuseppe Schiattarella affidava in maniera diretta i lavori di manutenzione urgente e straordinaria degli edifici comunali e della caserma dei Carabinieri per una cifra pari a € 37.660,00 con l’impegno di spesa in bilancio di € 42.926.00 alla ditta Artedile srls con sede alla via Ticino, 24/B di Caivano.

Fino a qui nulla quaestio dal punto di vista amministrativo e procedurale. La riflessione matura dal punto di vista etico e morale, dato che la società a cui sono stati affidati i lavori è la stessa che si legge dalle dichiarazioni rilasciate alla magistratura dall’ex Assessore Carmine Peluso che ha deciso di collaborare con la Giustizia all’indomani dell’arresto riguardante il Sistema delle estorsioni messo su dal clan Angelino.

All’interno del verbale delle dichiarazioni si legge testualmente: Falco Armando dalla ditta ARTEDIL (riferendosi alla Artedile srls ndr) ha preso 1000 euro che gli vennero dati presso lo studio “omissis”. In un altro passaggio ancora si legge: “Intendo riferire di molte ditte che hanno lavorato per il Comune di Caivano sotto la mia direzione e del funzionario Vincenzo Zampella. Quest’ultimo si attivava in tal senso ovvero faceva lavorare le ditte che indicavo io. Le ditte a me legate erano la Samar, Barchetti Maria, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls), FV Costruzioni, Gicar, fratelli Peluso, Fiacco Antonio e la MG di Cardito”. In un altro passaggio si legge inoltre: “Falco Armando voleva la mazzetta da Amico Domenico, Della Gatta Domenico, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls) e Celiento.

Ora, siamo consapevoli che tali dichiarazioni sono al vaglio della magistratura e il coinvolgimento di tali ditte devono sempre essere accertate con ulteriori riscontri e indagini, così come siamo consapevoli che tutti gli attori di questo processo sono innocenti fino a prova contraria e che il coinvolgimento o quanto dichiarato dai collaboratori di Giustizia non possono sempre essere fonte di verità ma è anche giusto riflettere sull’opportunità etica di tale affidamento.

Non sarebbe stato il caso, nelle more che si concluda il processo, evitare di creare una continuità amministrativa con la precedente gestione ingerita dalla camorra? Ai posteri l’ardua sentenza.

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Caivano

Caivano, accordi camorra-politica: si pente l’assessore Peluso

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Come riportato da “La Repubblica”, l’ex politico e commercialista ha deciso di collaborare con la giustizia: “Noi decidevamo le ditte, la camorra chiedeva l’estorsione. Io ero il perno, portavo le richieste della cosca alle imprese”, le affermazioni di Carmine Peluso.

Lo scorso ottobre, diciotto persone furono arrestate nell’ambito di un’inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività di governo e dell’amministrazione del comune di Caivano, di particolare rilevanza gli affidamenti degli appalti per i lavori pubblici.
L’organizzazione criminale riusciva ad ottenere notizie riservate, relative all’aggiudicazione degli appalti, da parte di pubblici amministratori.

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