Cronaca
CASAVATORE: arrestati tre uomini vicini al clan Ferone
Casavatore – Erano in negozio, ma non stavano acquistando niente. Una presenza che durante un giro di perlustrazione, aveva insospettito i carabinieri della locale Stazione.
Sono tre uomini, già noti alle forze dell’ordini, ritenuti dagli inquirenti vicini al clan “Ferone”. Il clan camorristico è operante per il controllo degli affari illeciti nella cittadina confinante con la periferia a nord di Napoli.
Così i militari avviano accurate indagini, scoprendo che più volte durante il giorno, i tre si erano presentati dal commerciante, intimandogli di consegnare subito, o al massimo entro la stessa giornata, tremila euro. I tre avevano ‘spiegato’ al commerciante, che solo il versamento di quella cifra di denaro, gli avrebbe consentito di poter continuare a lavorare ‘con tranquillità’.
I carabinieri hanno dato esecuzione a un decreto di fermo del pm, emesso dalla Procura di Napoli Nord, per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un negoziante di Casavatore. Sono Antonio Ferone di 28 anni, Elpidio Patricelli di 26 e Raffaele Caiazza di 51. Il giudice delle indagini preliminari ha applicato ai tre la misura della custodia cautelare in carcere.
Cronaca
Napoli, “non pulirmi il parabrezza”: il lavavetri glielo distrugge
Una donna ha avvertito le forze dell’ordine, dopo essere stata aggredita da un lavavetri, in piazza Sannazzaro in Napoli. I fatti risalgono alla notte tra domenica e lunedì. L’aggredita ha prontamente indicato ai poliziotti, accorsi sul luogo, chi fosse stato l’autore del danneggiamento al parabrezza della sua auto.
L’aggressore non ha “gradito” la presenza della Polizia ed ha iniziato ad inveire contro di loro, si è arrivati ad una vera e propria colluttazione terminata con l’arresto dell’uomo. Nell’auto di servizio, il lavavetri, originario del Marocco già noto alle forze dell’ordine, ha rotto un vetro di un finestrino della volante. Gli si imputano danneggiamento aggravato, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.
Cronaca
Salerno, importavano droga dal Sud America: in manette 15 persone
Un’indagine, condotta dal ROS e dalla Procura di Salerno, ha portato all’arresto di quindici persone ritenute membri di un’organizzazione criminale internazionale.
Da quanto emerso, il porto di Salerno era diventato il punto nevralgico per l’arrivo di ingenti quantità di droga, soprattutto cocaina e marijuana. Il tutto ruotava intorno a figure legate alle cosche ‘ndrine appartenenti agli Alvaro e i Sinopoli di Reggio Calabria.
Nicola e Francesco Alvaro fungevano da finanziatori dell’importazione dalla quale acquisivano le sostanze psicotrope. Le fare da veci erano Carmine Ferrara, Salvatore Rocco, il calabrese Fortunato Marafioti e il partenopeo Errico D’Ambrosio. Furto, ricettazione e minaccia compongono il quadro indagatorio, accompagnati dall’aggravante dell’associazione mafiosa.
Cronaca
Da Montreal a Napoli, una tonnellata di marijuana nascosta tra i ceci
Nel corrente mese, è stato scovata e sequestrata oltre una tonnellata di marijuana, nascosta all’interno di un container partito dallo scalo di Montreal (Canada) con destinazione Salerno. A far da tramite un’azienda di import-export con sede a Poggiomarino, nel napoletano.
Il contenitore mobile è stato seguito, fino a Boscoreale, dai finanzieri del Nucleo Polizia Economica-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, coadiuvati dalla locale Sezione Aerea del Corpo e il Comando Provinciale Guardia di Finanza di Salerno. Il sequestro è scattato dopo alcuni giorni di appostamento. La marijuana era stata celata in confezioni sottovuoto tra i ceci e altri legumi. Il legale della società importatrice è stato messo in arresto.
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