Attualità
Brian May, il chitarrista dei Queen, ricoverato d’urgenza
Brian May, leggendario chitarrista dei Queen, è finito in ospedale a causa di un infarto.
Già famosissimo per il suo gruppo musicale, durante la quarantena da Coronavirus è stato più che mai vicinissimo al suo pubblico, tenendo compagnia ai fan con frequenti video e dirette sui social. Ma è stato proprio tramite questi ultimi che ha annunciato la tragica notizia.
I problemi sono iniziati circa una settimana dopo che gli era stato diagnosticato uno strappo al gluteo. Il dolore era ancora fortissimo così qualcuno ha iniziato a dirgli che non poteva essere un semplice strappo muscolare e si è sottoposto a un’altra risonanza magnetica che gli ha rivelato una compressione al nervo sciatico.
Mentre si trovava in ospedale è arrivato l’attacco cardiaco. Tra i 15 ed i 40 minuti di dolore al petto. L’angiogramma effettuato dopo il malore ha rivelato tre arterie ostruite. May ha spiegato che il suo medico avrebbe consigliato un’operazione ma lui ha preferito un intevento meno invasivo, con l’inserimento di tre stent per liberare le arterie.
L’artista ha rivelato ai suoi fan di essere stato veramente vicino alla morte. In più per lui è stato tutto un forte shock in quanto pienamente convinto di essere una persona sana, con una pressione individiabile e un buon stato di forma fisica. Andava infatti in bici e seguiva una dieta sana.
Scherzando coi fan, su Instagram, Brian May, ha fatto riferimento al famosissimo “Sheer Heart Attack“, l’album il cui titolo si traduce con “Puro attacco di cuore”. Ha così sostenuto di aver sempre pensato che quella fosse un’offesa a chi veramente ha subito un attacco di cuore.
“Puro attacco di cuore. Davvero cardiaco, mi sento così inarticolato. Devo sentirmi, devo sentirmi, devi sentirmi come paralizzato“. Ma questa volta a finire paralizzato, e non per amore come lascia intendere il testo della canzone, è stato lui.
Attualità
JABIL a Marcianise, proteste dei lavoratori e sindacalisti: “Deve restare qui!”
Durante l’assemblea tenutasi all’esterno dei cancelli dello stabilimento casertano della “Jabil”,(società americana che opera nel settore della produzione di componenti elettronici e circuiti elettronici per produttori di apparecchiature originali), sindacalisti e lavoratori hanno protestato contro la decisione dell’azienda di lasciare il sito produttivo di Marcianise. La decisione era stata formalizzata mercoledì 30 aprile dalla multinazionale Usa, nella riunione tenuta al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Dall’assemblea è arrivato un secco “no” alle ipotesi di ricollocazione dei lavoratori in altre aziende, visto il fallimento delle reindustrializzazioni che hanno coinvolto negli ultimi anni grande parte dei dipendenti.
Ma all’orizzonte, l’unica strada percorribile, per salvare il lavoro ai 420 addetti di Jabil, sembra essere proprio quella della ricollocazione.
Attualità
Napoli, una bici bianca in memoria di Lisa Herbrich
È partita ieri la fiaccolata in memoria delle vittime della strada. Il corteo è cominciato dalla Bicycle house, nella Galleria Principe Umberto, e ha raggiunto via Foria, luogo dell’ultimo drammatico incidente, costato la vita alla studentessa tedesca Lisa Herbrich, 27 anni, trasferitasi a Napoli per frequentare un master in Economia all’Università Federico II.
Lisa stava tornando a casa in sella ad una bicicletta a pedalata assistita del #bikesharing su via Foria ed è stata travolta da un camion Asia.
Tra le persone presenti alla fiaccolata, anche le amiche della ragazza scomparsa.
(fonte: la Repubblica)
Attualità
Quirinale, Mattarella alla presentazione dei David di Donatello: “Bisogna salvaguardare la libertà d’espressione dei giovani artisti”
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha preso parte alla cerimonia di presentazione dei candidati ai David di Donatello andata in scena questa mattina al Quirinale.
Ecco le dichiarazioni del Capo dello Stato:
“Grande attenzione va rivolta in particolare all’espressione dei giovani artisti, che devono poter provare, sperimentare, dunque formarsi e crescere. L’ingresso di nuove generazioni produce nuova ricchezza. Esprime libertà, quella libertà da assicurare anche a chi non condivide i nostri gusti, a chi la pensa diversamente. Molte sale cinematografiche continuano a soffrire anche dopo il Covid-19, e non sono poche le città che non dispongono più di sale accessibili. E’ un tema che presenta evidenti risvolti sociali e non può essere considerato solo dal punto di vista degli equilibri commerciali. Le sale sono un luogo di incontro. Con il medesimo impegno per assicurare costante vitalità al tessuto civile vanno preservate le librerie e va posta attenzione a quei settori artistici e dello spettacolo che si propongono a pubblici più limitati, ma esprimono contenuti di alto valore e qualità”.
Poi, aggiunge: “Rivolgo un benvenuto a voi tutti per questo appuntamento così atteso, non soltanto dal mondo del cinema, ma anche da un vasto pubblico di appassionati e di spettatori. Il David di Donatello è la festa del cinema, l’Oscar italiano. La presentazione delle candidature che, per un’intuizione di Gian Luigi Rondi, si svolge al Quirinale – ci consente ogni anno un’occasione di riflessione sul valore dell’industria della cultura cinematografica, sui suoi percorsi creativi, sui suoi orizzonti. Saluto il ministro Sangiuliano e la presidente Detassis. Le riflessioni che ci hanno proposto denotano passione, nei confronti del mondo del cinema. Ringrazio Teresa Mannino, che ci ha accompagnato, anche nella lunga lettura dei candidati, con la sua verve così coinvolgente. E ringrazio Serena Ionta, per le sue belle canzoni legate al mondo del cinema; e, con lei, ringrazio Gennaro Ricciardone”.
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