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Prima la confessione, poi la smentita. E’ giallo sull’omicidio di Ruxandra

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Il pescatore siciliano Damiano Torrente, dopo aver confessato l’omicidio della sua ex ha smentito tutto. Eppure il corpo è stato ritrovato proprio lì dove lui aveva indicato.

La confessione era stata fatta dopo un percorso di fede, in preda ai rimorsi e ai sensi di colpa. Dopo sole 24 ore però ha smentito tutto “Non sono stato io a ucciderla, quando ho confessato ero sotto l’effetto della droga“.

Peccato però che il corpo o meglio le poche ossa rimaste, sono state ritrovate nel luogo che lui aveva indicato: in una scarpata di Monte Pellegrino.

Sono passati cinque anni dalla scomparsa di Ruxandra Vesco, trentenne di origini rumene con la quale il Torrente aveva avuto una storia, di lei non si sapeva nulla dal 2015.

Ha raccontato anche che nel 2019 aveva già confessato una volta l’omicidio della donna e di tutti i suoi parenti alla Squadra Mobile, ma la polizia fece indagini, non trovò il corpo della vittima dove indicato e trovò, invece, in vita i parenti che diceva di aver ucciso così la vicenda fu archiviata in fase d’indagini preliminari” ha detto il suo legale, Alessandro Musso, che lo aveva accompagnato dai carabinieri per consegnarsi.

Tuttavia questa volta il corpo è stato ritrovato e Torrente è anche pregiudicato per il reato di stalking ed è stato scarcerato nel periodo del lockdown.

L’uomo ha rivelato di aver ucciso nel 2015 la donna romena, adottata da una famiglia di Alcamo, che nessuno stava cercando. Ha spiegato di averla strangolata perché l’avrebbe messo in difficoltà con la moglie. Ha fatto poi ritrovare dei resti, che si ritiene siano quelli della vittima ma saranno necessari altri accertamenti per avere conferme.

La sua confessione e la sua smentita restano un mistero così come è un mistero tutto ciò che continua a dire e ritrattare come il giro di prostituzione di cui avrebbe detto di essere prima il “pappone” e poi un semplice cliente o la moglie ed i figli di cui parla ma dei quali nessuno sa nulla.

 

 

 

 

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Gruber-Mentana, divampa la polemica. Lei: “L’incontinenza è una brutta cosa”

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Continua il botta e risposta tra Lilli Gruber ed Enrico Mentana, dopo la polemica innescata dalla stessa conduttrice di ‘Otto e mezzo’ su la7 nel corso della puntata di ieri sera, quando si è così espressa in merito al ritardo causato dalla precedente trasmissione di Enrico Mentana:

“Benvenuti alle 20.46 e non a ‘Otto e mezzo’. L’incontinenza è una brutta cosa”, chiaro il riferimento al collega che aveva chiuso in ritardo il Tg. Pertanto è arrivata la replica del diretto interessato, che stamane ha così risposto su Facebook:

“Dall’uno al nove per cento in mezz’ora. Questa è la curva degli ascolti – del tutto simile a quelle dei giorni precedenti – del TgLa7 di ieri sera, segnato da fatti importanti e in continuo aggiornamento. A quel tg però ha imprevedibilmente fatto seguito un giudizio gravemente sprezzante nei miei confronti da parte di chi conduceva il programma successivo, che pure è ogni sera diretto beneficiario di quella curva ascendente. Un giudizio da cui finora nessuno tra i vertici di La7 ha sentito il bisogno di prendere le distanze. Piccolo episodio, ma molto indicativo. A questo punto le distanze, come è doveroso, le prendo io, dai maleducati e dagli ignavi”.

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Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedoprnografia

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Intensificate anche in Campania le attività investigative di contrasto alle varie forme di sfruttamento sessuale online in danno di minori. Nel corso del 2023 il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica – Polizia Postale Campania, Basilicata e Molise ha analizzato 656 spazi web oscurati dopo essere stati inseriti in blacklist in quanto contenevano materiale pedopornografico.

Nel 2023 sono state arrestate 10 persone e ne sono state denunciate 106 per aver scaricato, condiviso e scambiato immagini e video che ritraevano abusi su minori. Sono state eseguite 95 perquisizioni a carico di altrettanti soggetti indagati per reati di pedopornografia. Dall’analisi dei dati, emerge che la minaccia contro infanzia e adolescenza in rete è aggravata dal coinvolgimento di minori di età compresa tra i 9 e i 13 anni nei casi di adescamento online, nei quali famiglie e vittime sono state costrette a fare i conti con la capacità manipolatoria di adulti consapevoli. Anche per questo, grande rilevanza viene data all’attività di sensibilizzazione e informazione sui temi del cyberbullismo e più in generale sull’uso consapevole della rete svolta dalla Polizia Postale a favore delle comunità scolastiche.

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Media arabi: Hamas avrebbe sospeso i negoziati al Cairo

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Hamas ha «deciso di sospendere i negoziati per una tregua a Gaza». Lo ha dichiarato una fonte di Hamas citata in anonimato dal sito “Al-Araby Al-Jadeed “e spiegando che la decisione è stata presa «dal movimento, dopo essersi consultato con le fazioni della resistenza».
La fonte precisa che «la decisione delle fazioni della resistenza è stata quella di rinviare il ritorno della delegazione al Cairo in attesa dei risultati degli sforzi dei mediatori».
Inoltre ha confermato che la leadership di Hamas ha ricevuto, da parte egiziana, la richiesta di «evitare l’escalation militare e dare un’opportunità agli sforzi per contenere la crisi proseguendo i negoziati per la tregua».

(fonte: Corriere della Sera)

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