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BRUSCIANO. Esposito: “Nessun nesso criminalità e dimissioni. Il Sindaco ha sempre calpestato la legalità”

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BRUSCIANO – Tiene ancora banco in città la polemica legata alle dimissioni di quattordici consiglieri su sedici. Da un lato abbiamo un sindaco sfiduciato che ha schierato l’artiglieria pesante dei quotidiani regionali e dei soloni montando un caso di anticamorra e dall’altro lato abbiamo quattordici consiglieri che parlano di un sindaco dispotico e di un uomo solo al comando con cui era difficile dialogare. I fatti, per chi mastica un po’ di politica sono sotto gli occhi di tutti.

Il sindaco Giuseppe Montanile viene sfiduciato il 5 Marzo scorso, la sera prima i quattordici consiglieri si erano recati dal notaio dopo l’ufficialità del Decreto Ministeriale che vedeva il giorno delle elezioni inserito in una finestra temporale che va dal 15 Settembre al 15 Ottobre. Segno evidente per cui i consiglieri dimissionari hanno pensato bene che ci fosse stato il tempo necessario per portare i bruscianesi alle urne per le prossime elezioni amministrative. In caso contrario, visto che non ci sarebbe stato tempo utile, gli stessi avrebbero preferito andare avanti sopportando le angherie del primo cittadino. D’altronde è l’affermazione di tanti addetti ai lavori quella che dice: “meglio un pessimo Sindaco che un buon Commissario Prefettizio”.

Logicamente, questi sono discorsi e riflessioni squisitamente politici. Lungi da tutti recriminare o criticare ciò che ha denunciato o sta denunciando l’ex primo cittadino per quanto riguarda la criminalità insita sul territorio. Per migliorare la vita sociale sul territorio però bisogna che la verità sia ristabilita, non bisogna mai esasperare le posizioni, ne dall’una e né dall’altra parte.

Secondo i dimissionari l’iter amministrativo di Giuseppe Montanile è sotto gli occhi di tutti: commissioni consiliari permanenti mai nominate e mai votate in Consiglio. Ben tredici punti del Programma presentato alle scorse elezioni completamente disattesi di cui undici progetti di riqualificazione del territorio persi nei meandri della lentezza e dell’inerzia della macchina burocratica. La ricerca spasmodica di trovare gli equilibri giusti nella lottizzazione delle cariche politiche, le dimissioni di due vicesindaco e i continui rimpasti di giunta ne sono la testimonianza ma per saperne di più abbiamo contattato l’ex Consigliere Carmine Antonio Esposito, ex Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Napoli, che davanti ai nostri microfoni dichiara: “‘I cittadini cui sono affidati funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore” statuisce l’art. 54 c.2 della Costituzione.’ A questo principio ho ispirato la mia vita, e resto sbalordito quando qualcuno tenta di spiegare la crisi comunale a Brusciano con finalità diverse da quelle da me perseguite.

In consiglio Comunale ho sempre criticato, sul piano politico le decisione del Sindaco assunte con metodo antidemocratico ed auto celebrativo oltreché insensibile ai bisogni delle fasce deboli della cittadinanza. A chiacchiere elogiava la legalità che poi calpestava nei fatti nell’azione amministrativa e ne riporto alcuni più significativi episodi:

La mancata costituzione delle commissioni consiliari permanenti, obbligatoriamente previste, più volte sollecitate dai banchi dell’opposizione non hanno mai visto la luce poiché l’ex Sindaco voleva applicare una sorta di Manuale Cencelli anche alle commissioni. In quel caso la mia opposizione fu dura e determinata. Ogni componente della commissione porta in rappresentanza il voto di tutti gli appartenenti del proprio gruppo così come prevede la legge. L’ex primo cittadino non contento volle anche chiedere un parere alla Prefettura, risposta che arrivò prontamente ma che fu chiusa nel cassetto per circa quindici giorni, sol perché sostanzialmente conforme al criterio da me enunciato e che non fu mai portata a conoscenza del Consiglio Comunale restando chiusa nella segretezza del Sindaco. Quando il sottoscritto per puro caso scoprì dell’esistenza della missiva prefettizia, gli venne risposto che da lì a poco sarebbero state costituite le commissioni. Le stesse non sono mai state costituite e questo è un fatto gravissimo dal punto di vista amministrativo.

L’omessa risposta alle interrogazioni da me presentate è un altro vulnus alla pretesa legalità. Il sindaco ha l’obbligo di rispondere nel termine di 30 giorni; esistono interrogazioni che da oltre un anno giacciono senza risposta.

A questo proposito, il sindaco, nell’ultimo consiglio comunale, al disappunto manifestato da un consigliere comunale, affermò che Egli rispondeva a tutte le interrogazioni. Io immediatamente gli evidenziai che la Sua affermazione era oggettivamente “falsa” e lì nessuna replica tranne il silenzio segui la mia contestazione.

Le mie richieste di adozione di necessarie iniziative di sostegno e/o agevolazioni tributarie a vantaggio dei nuclei familiari in grave stato di bisogno, a causa della crisi economica e della pandemia di COVID-19 in ragione del dovere di solidarietà sociale di cui pur si ergeva a paladino, Non ha mai ritenuto di tradurle in atti concreti.

Inutilmente chiesi che il Comune si facesse promotore di fornire assistenza didattica post – curriculare dando anche la mia personale e gratuita disponibilità presso le scuole che però mai furono coinvolte.

Si perdeva così l’ennesima occasione di combattere significativamente quella dispersione scolastica che favorisce le associazioni criminali che con tanto strepito, oggi il Sindaco dichiara di aver contrastato, a chiacchiere e senza alcuna iniziativa concreta nel corso della Sua consiliatura.

Rivendico con vigore che nella lotta per la legalità non sono secondo a nessuno. Anche la Mia proposta di costituire un osservatorio permanente e gratuito sulla legalità all’interno della macchina amministrativa non ha raccolto il consenso del Sindaco.

Forte delle mie posizioni e delle Mie proposte depositate agli atti del Comune Mi dichiaro pronto e disponibile ad un pubblico confronto sulla gestione amministrativa svolta da questo Sindaco.

Ribadisco con forza che non c’è alcun nesso tra gli eventi di criminalità denunciati dal Sindaco Montanile e le dimissioni dei quattordici consiglieri”.

“Dalla Stampa ho appreso che Montanile intende ricandidarsi; ‘Io affermo di esserlo sin da adesso. Faremo il bene del paese e avrò l’onore e l’onere di guidare una nuova compagine affrancata da vecchie logiche e proiettata finalmente ed unicamente verso il rinnovamento della politica nel paese.

Il mio impegno impegno politico è frutto del mio amore per il nostro paese’”.

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Brusciano. Ancora droga nel rione dei pusher “licenziati” per ritardo al cambio turno.

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I carabinieri della sezione operativa di Castello di Cisterna hanno arrestato per detenzione di droga a fini di spaccio Carlo Brasile e Silvia Ferrara, di 25 e 39 anni. Entrambi già noti alle forze dell’ordine, sono stati sorpresi in via Paolo Borsellino con droga nelle tasche. Si tratta di una piazza di spaccio duramente colpita durante l’operazione dello scorso novembre.

Nuovamente in attività, il market della droga nella provincia a nord di Napoli è ancora sotto i riflettori con un altro arresto. Sintomo evidente che i carabinieri non mollano la presa sul territorio. Brasile e Ferrara nascondevano 23 dosi di cocaina, 39 di crack e 360 euro in contante. Sono entrambi in carcere, in attesa di giudizio.

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Brusciano. Carabinieri e DDA infliggono duro colpo al clan “Rega Piacente”, eseguita misura cautelare per 41 persone

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Per delega del Procuratore della Repubblica di Napoli, si comunica che dalle prime luci dell’alba i Carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna stanno eseguendo un’ordinanza cautelare emessa dal G.I.P. di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, nei confronti di 41 persone (35 in custodia cautelare in carcere e 6 in divieto di dimora nella regione Campania), gravemente indiziate di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

Le indagini, condotte dal nucleo operativo e radiomobile di Castello di Cisterna e coordinate dalla DDA di Napoli hanno consentito di documentare l’operatività di un’associazione facente capo al clan “Rega Piacente”, dedita al traffico di sostanze stupefacenti e operante nel rione popolare della “219” di Brusciano. Ricostruita l’organizzazione delle piazze di spaccio distribuite in varie scale del rione, ognuna con una struttura gerarchica piramidale composta da capo-piazza, spacciatori e vedette, per ciascun tipo di stupefacente venduto (marijuana, hashish, crack e cocaina).

Attività fiorente, seconda solo all’area di Caivano. Elevato il livello organizzativo delle “piazze”, attive anche 24 ore al giorno, con pusher che venivano impiegati su turni di lavoro di 8/10 ore al giorno. Rigidissimo il sistema di cambio turno. Durante le indagini, i carabinieri hanno rilevato che presentarsi in ritardo al cambio turno poteva comportare anche il “licenziamento”. Circostanza documentata per uno dei pusher, allontanato per un ritardo di 30 minuti.

Ogni “shop” era dotato di un preciso quantitativo di droga, fornito dal capo-piazza di volta in volta al pusher ad ogni inizio turno, insieme ad una ricetrasmittente. Uno strumento fondamentale per essere immediatamente informati in caso di eventuali controlli delle forze dell’ordine. Come per altre realtà criminali, i sodali lanciavano l’allarme gridando “Marco! Marco!”, permettendo una rapida fuga all’arrivo dei militari.

Le indagini hanno dimostrato come l’attività di spaccio fosse pressante, al punto da modificare le abitudini dei residenti, estranei al clan. Nessuno dei condomini delle palazzine della 219 poteva disporre delle chiavi dei portoni d’ingresso. Anche i citofoni erano stati rimossi per evitare l’apertura da remoto dei portoni senza autorizzazione. La vendita di droga avveniva anche in presenza di bambini, con “con devastanti effetti sulla formazione culturale e delle coscienze”.

L’indagine, tra le altre cose, ha consentito di effettuare numerosi sequestri di sostanza stupefacente, di ingenti somme di denaro provento dell’attività illecita, nonché l’arresto in flagranza di reato di circa 30 persone. Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari di essa, in quanto persone indagate, sono da considerarsi innocenti fino a sentenza definitiva

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Castello di Cisterna e Brusciano: Carabinieri alle prese con i nascondigli, anche sacrileghi della droga

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Ritrovamenti nelle cassette della posta, nei sotto scala o all’interno dei vani ascensori ma anche negli “altarini” accanto a statue sacre a spregio non solo della vita altrui per chi vende morte ma anche del credo o della religione.

I Carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna sono impegnati quotidianamente nei controlli anti-droga nella zona a Nord di Napoli e spesso perquisiscono luoghi e zone che possono essere verosimilmente utilizzati come nascondigli. Gli ultimi obiettivi – in ordine cronologico – sono le aree popolari di Brusciano e di Castello.

Passate a setaccio strade e piazze senza trascurare le aree comuni come le aiuole o le cantine passando per le lastre di marmo che coprono le scale condominiali fungendo da vero e proprio cassetto. I Carabinieri della locale compagnia insieme ai militari del reggimento Campania sono tornati nel rione popolare la “Cisternina” e lì hanno rinvenuto e sequestrato numerose dosi di diverse specialità di droga, un caricatore Beretta 9×21 e bilancini di precisione.

Anche a Brusciano – nella “219” – sequestri di droga con numerose dosi già pronte per la vendita al dettaglio. I Carabinieri hanno rovistato dappertutto e la droga era nelle zone comuni e quindi a carico di ignoti ma i controlli continueranno anche nei prossimi giorni.

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