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Avellino

Bambino di 10 anni pestato da una baby gang: il video fa il giro del web

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Ancora un caso di violenza di gruppo su un bambino, questa volta a Cervinara, in provincia di Avellino.

Il piccolo di 10 anni è stato picchiato e bullizzato da tre coetanei tra i 10 e gli 11 anni. Non è però possibile risalire alle loro identità in quanto il video è stato modificato ed i loro volti non si riconoscono.

A scoprire le minacce e le violenze sono stati i genitori che si sono accorti dei livi e delle escoriazioni ed hanno denunciato quanto accaduto.

I bulli avevano ripreso il tutto col cellulare per continuare a minacciare il bambino: se non avesse dato loro dei soldi, avrebbero diffuso il video sul web.

Il branco di bambini, la baby gang voleva sempre soldi da lui. Il piccolo non ha avuto il coraggio di raccontarlo ai suoi genitori.

Preso a calci e pugni da un gruppetto di coetanei, che avevano anche ripreso l’aggressione con un cellulare e avevano minacciato la vittima di diffondere il video su Internet se non avesse pagato.

A colpire maggiormente è l’età dei giovanissimi coinvolti: la vittima ha appena dieci anni e i tre aggressori identificati (ma è possibile che ce ne siano anche degli altri) sono anche loro molto piccoli, hanno tra i 10 e gli 11 anni.

Il piccolo era così terrorizzato che non aveva parlato con nessuno di quello che gli stava accadendo e non si era confidato nemmeno in casa; non aveva chiesto aiuto, temendo che avrebbe scatenato altre ritorsioni e che, soprattutto, il video fosse davvero finito su Internet, causandogli un’altra umiliazione.

A parlare per lui, però, sono stati i segni delle violenze: i genitori si sono infatti accorti dei lividi e delle escoriazioni che aveva sul corpo e sono riusciti a farlo aprire, per poi denunciare tutto al commissariato della Polizia di Stato di Cervinara.

La vicenda è stata ricostruita nel corso delle indagini, gli agenti sembra abbiano identificato i tre giovanissimi, tutti residenti nella zona.

Era già da tempo che il bambino subiva violenze. Come ha riportato “Il Caudino“, oltre alle aggressioni fisiche c’erano continue minacce, l’ultima delle quali è quella del video finito sul web.

Avellino

Montoro (Av), va dalla ex nonostante il divieto di avvicinamento

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I Carabinieri della Compagnia di Solofra hanno arrestato un 40enne ritenuto responsabile della violazione del divieto di avvicinamento alla persona offesa.

L’uomo, nonostante il provvedimento in atto e il braccialetto elettronico attivo, dalla provincia di Salerno, si sarebbe recato presso l’abitazione dell’ex fidanzata per affrontare chi avrebbe ostacolato la loro relazione.

Rintracciato mentre tenta di far rientro presso la sua residenza, è stato bloccato dai Carabinieri e condotto in Caserma.

Su disposizione della Procura della Repubblica di Avellino, l’arrestato è stato trattenuto nelle camere di sicurezza in attesa di comparire dinanzi al giudice nella mattinata odierna, per essere giudicato con rito direttissimo.

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Avellino

Il prof. di musica propone “Faccetta nera” alla classe: indignazione dei genitori

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Nell’istituto di scuola media “Don Lorenzo Milani”, in quel di Ariano Irpino, in provincia di Avellino, un professore di musica ha chiesto ai suoi alunni di cantare in classe l’inno fascista “Faccetta nera”.
L’episodio, tra l’altro coincidente con l’avvicinarsi del 25 aprile, anniversario della liberazione dal nazifascismo, ha lasciato sbigottiti docenti, studenti e genitori.

A tal proposito, il dirigente scolastico Marco De Prospo ha celermente risposto con un provvedimento di censura del docente ed un procedimento disciplinare. 
“Lui non è un fascista, vuole essere sui generis, ma resta ferma la condanna da parte nostra.”, il commento del dirigente.

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Avellino

Arresto sindaco di Avellino: rivelate le intercettazioni

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“Perché noi questi li paghiamo… anche tanto li paghiamo, però per carità ci vendono un prodotto… quindi dove c’è gusto non c’è perdenza”, dice Gianluca Festa a uno degli imprenditori per convincerlo a sponsorizzare le manifestazioni del comune.
La conversazione, intercettata dagli investigatori, è agli atti dell’inchiesta della procura di Avellino.
Le accuse a carico di nove indagati sono, a vario titolo, quelle di tentata induzione indebita, corruzione per l’esercizio della funzione, rivelazione di segreto d’ufficio, falso in atto pubblico, peculato e depistaggio. Ma lo scenario potrebbe essere più ampio rispetto a quanto si possa pensare, l’ipotesi è anche quella di associazione a delinquere.
Nell’inchiesta si ipotizza poi la rivelazione di segreto d’ufficio a carico di diversi indagati in relazione a due concorsi tenuti dal Comune, uno per l’assunzione di vigili urbani e l’altro per funzionario tecnico.

fonte: Ansa.it

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