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“Mi ha chiesto di andare, mi ha detto che aveva dato il massimo” De Laurentis a Che tempo che fa

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Il tono è sommesso, ma le stoccate sono sempre sulla punta della lingua. Il sorriso di Spalletti è beffardo, l’emozione per lo scudetto conquistato con tanto anticipo resiste al caldo e alle giornate che preludono all’addio. Luciano resta lo specchio del suo Napoli, che al Dall’Ara vive di folate, non va a caccia dei record e si arrende alla foga del Bologna che invece vuole ancora scalare la classifica. Il Napoli squadra è appagato ma stanco, mentre De Laurentiis è in grande spolvero e ruba la scena a poche ore dalla partita nel salotto di Fabio Fazio: «Sono stato il primo a credere nello scudetto e a comprare i giocatori per Spalletti». Già, l’allenatore che va via. «Che dovevo fare — insiste Aurelio — mi ha chiesto di andare, mi ha detto che aveva dato il massimo, voleva un anno sabbatico e io sono generoso». Svela così l’incontro a cena di qualche settimana fa quando si dissero addio. Motiva il divorzio. La replica di Spalletti non si farà attendere.

La squadra ha pareggiato una partita che poteva vincere — il doppio vantaggio glielo avrebbe consentito — ma che poi poteva anche perdere perché la squadra di Thiago Motta non si accontenta e va alla ricerca forsennata del gol beffa fino al recupero. La ciliegina sulla torta dello scudetto è la doppietta di Osimhen, che si porta a quota 25 in campionato e blinda la vetta della classifica cannonieri. «Diventerà un top player, sarà il più forte che ho allenato», confessa Lucio che ha lo sguardo perso nella commozione. E che poi passa a parlare di Kim: «Spero che resti al Napoli il prossimo anno». Sta andando via Lucio, e si coccola i suoi uomini fino alla fine. 

Riprende il guizzo felino quando il discorso scivola su De Laurentiis e sul suo ultimo monito («stare al Napoli è un privilegio non un obbligo»). «Non mi interessa — dice l’allenatore del Napoli — sono troppo concentrato a festeggiare col mio popolo e i miei giocatori». Nessuna polemica, ciò che si percepisce ancora una volta è la distanza dal presidente. Pure Aurelio è già oltre, aspetta il sì di Luis Enrique. Su Spalletti: «È un grande allenatore non uno che sceglie i giocatori». E annuncia: «Comprerò calciatori giapponesi».

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Calcio, il Napoli non va oltre lo 0-0 in casa del Bologna: polemica tra Garcia e Osihmen

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Ennesima battuta d’arresto per il Napoli, che non va oltre lo 0-0 sul campo del Bologna, in un match valido per la quinta giornata di Serie A. Azzurri convincenti nel primo tempo, con un ispirato Kvaratskheila a creare pericoli alla difesa rossoblù, che perde il suo diretto marcatore Posch per infortunio. Il palo colpito da Osihmen al 12esimo risulta l’occasione più ghiotta dei primi 45 minuti.

Nel secondo tempo, gli uomini di Garcia calano alla distanza, dopo aver sfiorato la rete con il georgiano e con il numero 9, fermati dal portiere Skorupski. Grande partita difensiva dei padroni di casa, mai realmente pericolosi se si eccettua l’occasione capitata a Zirkzee e neutralizzata in calcio d’angolo da Meret.

Tuttavia, il momento clou del match è intorno al 70esimo, quando l’arbitro fischia calcio di rigore a favore dei partenopei per un fallo di mano in area, ma dal dischetto Osihmen spara a lato nonostante avesse spiazzato il portiere.

In seguito, lo stesso bomber nigeriano, si è reso protagonista di un acceso scambio di opinioni con il tecnico Garcia, reo di averlo sostituito anziché tentare il modulo a due punte. Seguiranno le polemiche e l’intervento a placare gli animi del capitano Di Lorenzo, che davanti alle telecamere parla di “comportamento inappropriato” che non serve alla squadra in questo particolare momento.

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Calcio

Bufera in casa Juventus: Paul Pogba trovato positivo al testosterone

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Una vera e propria bufera quella che si è abbattuta sulla Juventus nella giornata di ieri. Infatti, la notizia della positività del centrocampista Paul Pogba al testosterone, ha gettato ombre sulla società e rassegnazione su chi credeva ancora alla rinascita del francese.

In particolare, il ‘polpo’ sarebbe stato trovato positivo al test antidoping relativo al match della prima giornata di campionato contro l’Udinese, nel quale Pogba è rimasto in panchina.

Tuttavia, intorno alle ore 19 di ieri, è arrivato il comunicato del Tribunale Nazionale Antidoping:

“In accoglimento dell’istanza proposta dalla Procura Nazionale Antidoping, è stato sospeso in via cautelare l’atleta Paul Pogba per violazione degli articoli 2.1 e 2.2; sostanza riscontrata: metaboliti del testosterone di origine non endogena”.

Pertanto, è intervenuta sulla questione anche Rafaela Pimenta, agente del calciatore transalpino, la quale ha così dichiarato:

“Attendiamo le contro-analisi, e fino ad allora non possiamo dire nulla. La cosa certa è che Paul Pogba non ha mai voluto infrangere le regole”.

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Calcio, tonfo del Napoli al Maradona: decidono Luis Alberto e Kamada

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Testa bassa e pedalare. Questo il diktat di Rudi Garcia dopo la disfatta con la Lazio, che ha messo in evidenza tutte le lacune di una squadra, quella partenopea, mai così in difficoltà come nella partita di ieri sera al Maradona contro l’ex Maurizio Sarri.

Primo tempo a due volti, con gli azzurri bravi a mettere pressione alla Lazio sin dalle prime battute, approfittando di una condizione mentale favorevole rispetto ai rivali, reduci da due sconfitte consecutive.

Tuttavia, i biancocelesti escono fuori alla distanza, entrando prepotentemente nel match con una magia di Luis Alberto, che beffa di tacco l’incolpevole Meret su invito di Felipe Anderson. Già, Felipe Anderson, vera e propria spina nel fianco per la difesa azzurra, capace di far impazzire la retroguardia avversaria con la sua velocità e i suoi dribbling, figli di una condizione atletica straripante.

Infatti, dopo il momentaneo pareggio di Zielinski, favorito da una deviazione fortuita di Romagnoli che beffa Provedel, gli ospiti mettono la freccia nella ripresa con il primo gol italiano di Kamada, che sfrutta una grande azione sull’out di destra del solito Anderson e il geniale velo di Luis Alberto, per insaccare il 2 a 1 con un sinistro chirurgico.

Di lì in poi è un monologo biancoceleste, che controllano senza affanni la partita, colpendo per altre due volte con Zaccagni e Guendouzi, gol entrambi annullati per fuorigioco. Napoli mai più pericoloso e con una difesa totalmente in balìa delle ripartenze laziali, che sente la mancanza di un leader come Kim e attende l’esordio del suo erede Natan, ad oggi ancora un oggetto misterioso.

Per fortuna, Garcia e il suo staff avranno tempo e modo per analizzare questa sconfitta, visto che ci sarà la sosta per le nazionali, che darà il tempo di riordinare le idee e ritornare con rinnovato entusiasmo.

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