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Sciopero aerei 20 giugno: cosa fare per salvare il viaggio

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Ancora una volta gli scioperi aerei sono protagonisti in Europa. Adesso è il turno dell’Italia, con lo sciopero nazionale del trasporto aereo in occasione di martedì 20 giugno. Uno sciopero che avrà pesanti ripercussioni nei passeggeri, con voli cancellati e voli in ritardo. Secondo una stima di ItaliaRimborso, oltre 210mila i viaggiatori italiani possono subire un disservizio per lo sciopero aereo. Per lo sciopero di martedì 20 giugno, l’Enac ha diffuso l’elenco dei voli garantiti, che riguardano i movimenti aerei da e per l’Italia. Basta consultare il seguente link dove sono presenti tutte le tratte aeree garantite.

Le compagnie aeree hanno iniziato a cancellare con anticipo i voli coinvolti nello sciopero di martedì 20 giugno. I vettori aerei dovrebbero fornire assistenza, proponendo un volo alternativo al passeggero, così come previsto dal Regolamento Comunitario 261/2004. Ecco quindi che il viaggiatore si trova in una situazione di totale difficoltà.

In caso di sciopero aereo del comparto aereo nazionale, al contrario di quanto avviene con gli scioperi che riguardano le compagnie aeree, il passeggero non ha diritto alla compensazione pecuniaria, ma può comprarsi a proprie spese un nuovo volo alternativo, anche con una compagnia aerea diversa rispetto a quella inizialmente scelta. Ciò avviene qualora il passeggero non venga adeguatamente riprotetto dal vettore aereo. Queste somme sborsate per via dello sciopero aerei possono essere rimborsate, così come le spese per qualsiasi altro mezzo di trasporto utilizzato per giungere alla destinazione inizialmente programmata, eventuali notti in hotel in più e pasti nei giorni in cui è stato provocato il disservizio aereo.

“È evidente la crescita delle ultime settimane delle proposte delle destinazioni da parte delle compagnie aeree – dice Felice D’Angelo, ceo di ItaliaRimborso – . Proporzionalmente, però, sono cresciuti i disservizi aerei, così come gli scioperi, dove il passeggero può subire un ritardo o una cancellazione del volo. Il viaggiatore, qualora non riprotetto dal vettore aereo con un nuovo volo, può sicuramente sostituirsi all’assistenza della compagnia aerea e sostenere tutte le spese per raggiungere la meta prefissata. In questo caso sarà poi possibile avviare un reclamo di rimborso spese, rivolgendosi direttamente al vettore aereo o ad una claim company”.

L’amministratore di ItaliaRimborso, che fornisce assistenza gratuita ai passeggeri, vittime dei disservizi aerei, chiarisce i diritti del viaggiatore in caso di sciopero: “Nei casi di sciopero del comparto aereo, al passeggero non spetta la compensazione pecuniaria, prevista dal Regolamento Comunitario 261/2004, che oscilla da 250 a 600 euro, ma solo ed esclusivamente il rimborso delle spese per raggiungere la meta, se queste comprovate da scontrini e/o fatture”.

Ulteriori dettagli sul rimborso delle spese sostenute in riferimento allo sciopero aereo è possibile consultarle al seguente link: rimborso sciopero aerei.

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Eccidio di Marzabotto, parla Mattarella: “La memoria di quest’evento costituisce la pietra angolare della nostra Costituzione”

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In occasione dell’anniversario dell’eccidio di Marzabotto, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha così ricordato quel tragico avvenimento. Ecco le sue dichiarazioni:

“A Marzabotto e nei territori che cingono Monte Sole, 79 anni or sono, si toccò l’abisso della barbarie e della disumanità. Centinaia e centinaia di persone inermi furono braccate per giorni e uccise dalle truppe naziste, con la complicità di fascisti locali. Non ci fu alcuna pietà per bambini, donne, anziani, disabili, religiosi. Le vicende della Guerra stavano costringendo gli occupanti ad arretrare e fu allora, in quei terribili mesi, che la vile ideologia dell’annientamento dispiegò tutti i suoi orrori. La memoria di questo eccidio, tra i più sanguinosi del Secondo Conflitto mondiale, costituisce una delle pietre angolari della nostra Costituzione e dell’anima dell’Europa, basata sulla promessa di pace che i popoli e gli Stati del Continente si sono scambiati dopo aver riconquistato la libertà. Libertà e democrazia hanno ricevuto forza qui, da così tanto dolore, e trovano alimento soltanto in una civiltà che sappia rispettare la vita, la persona, il diritto, capace di promuovere uguaglianza e giustizia. Su questo tessuto sono state edificate nuove Istituzioni e si è avviato il processo di integrazione europea: un patrimonio comune da preservare, potenziare e perpetuare, con tanta più determinazione, proprio adesso che la guerra è tornata drammaticamente a insanguinare il Continente”.

Poi, conclude: “Le nostre comunità e le nostre terre hanno conosciuto fin dove possano spingersi l’atrocità del male e la negazione della dignità umana. Esserne consapevoli è condizione per dire mai più, e divenire protagonisti di un domani migliore”.

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Questione stadi in Italia, De Laurentiis tuona: “Serve un Commissario, il calcio italiano è indietro rispetto agli altri Paesi”

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Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è intervenuto per parlare della situazione stadi in Italia, ed ha così spiegato il suo punto di vista in una nota ufficiale:

“Ha ragione il ministro Andrea Abodi, sulla necessità di un Commissario per il problema degli stadi di calcio in Italia. Gli stadi non possono restare nella proprietà indisponibile dei comuni. Non tutti i comuni hanno i fondi necessari né per trasformare gli stadi obsolescenti da 60 anni né per manutentarli. Il calcio italiano fa fatica a mettersi lo smoking durante le proprie rappresentazioni rispetto alle altre nazioni”.

Poi, aggiunge: “Bisogna considerare che nel campionato italiano militano centinaia di calciatori appartenenti ad altre nazioni e quindi, vengono seguiti da tantissimi e fedelissimi supporters all’estero, nei confronti dei quali non facciamo certo una figura all’altezza del nostro calcio per via degli impianti, screditando anche la nostra nazione. Anche le modalità di ripresa delle partite stesse sono spesso compromesse dalla inadeguatezza degli impianti. Per non parlare poi dei problemi relativi alla sicurezza. È importante che Abodi spieghi al Commissario prescelto che non bisognerà assolutamente sposare l’abituale ‘burocratese’ che ha ingessato sempre il nostro Paese, liberando gli stadi da autorizzazioni complesse e spesso sottoposte a sovrintendenze digiune completamente di cultura dello sport, ma avvezze per natura a sposare in toto il suddetto burocratese”.

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Reddito di Cittadinanza, divampa la protesta a Napoli: “Vogliamo la nostra dignità”

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Un gruppo di circa 50 persone si è radunato ieri in Piazza Garibaldi a Napoli, per protestare contro l’abolizione del Reddito di Cittadinanza. Cori, striscioni e megafoni hanno accompagnato il grido di protesta dei bambini per il diritto di studiare, giocare e fare sport.

Inoltre, ci sono state numerose proteste per il carovita, il salario minimo e le pensioni bassissime: “Questo corteo è anche per voi, le pensioni sono da fame”. Poi: “Negli altri Paesi europei il Reddito è ancora attivo, se l’Italia non è in grado di stare in Europa deve uscire”. E ancora: “Non possiamo pagare le bollette, l’affitto, il cibo e la benzina. È aumentato tutto, siamo costretti a fare delle scelte. Ora è iniziata anche la scuola, per chi ha i figli è un casino”.

Pertanto, il corteo è proseguito in Corso Arnaldo Lucci verso via Marina, mentre la protesta ha puntato i riflettori contro i lavori a nero: “Non vogliamo tornare a lavorare per 450 euro al mese a nero, vogliamo la nostra dignità”. 

Tra i partecipanti, c’è stato anche chi si è scagliato contro gli altri ex-percettori del sussidio: “Dite che volete lavorare, che volere i vostri diritti, ma dove stanno tutte queste persone?”.

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