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Politica

Volla. Sciolto il consiglio comunale: le dimissioni del Sindaco e il nuovo Commissario prefettizio

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Nella mattinata di oggi, martedì 22 giugno, nove consiglieri comunali, su un totale di 17, hanno presentato le rispettive dimissioni al Protocollo facendo decadere l’amministrazione.

Sorpreso, amareggiato e soprattutto “tradito” si è detto il sindaco Pasquale Di Marzo, che dopo aver incassato la fiducia nell’ultimo consiglio comunale, tenutosi lo scorso giovedì 17, dove sono passate le delibere in oggetto, come riporta Il Mattino, si credeva tranquillo.

Ciò non è stato perché proprio all’alba del giorno dopo la pubblica assise quegli equilibri sui quali contava lo hanno ‘tradito’: a firmare di fatto le dimissioni oltre ai consiglieri da sempre all’opposizione e favorevoli a mandare sindaco e amministrazione a casa, a causa del fallimento politico-amministrativo, c’erano anche i quattro consiglieri che, pur passati all’opposizione di recente, il giorno prima lo avevano appoggiato votando le delibere.

I nove firmatari sono: Ivan Aprea, Gennaro De Simone, Giuseppe Granato, Raffaele Montanino, Paolo Rea, Ciro Scognamiglio, Addolorata Tafone, Ciro Scognamiglio, Andrea Viscovo.

Tra loro i quattro consiglieri (Ivan Aprea, Gennaro De Simone, Paolo Rea, Raffaele Montanino), che circa dieci giorni fa hanno abbandonato il sindaco passando all’opposizione: “Merita di andare a casa per il golpe che ha creato“, ha affermato Aprea, di “Intesa per Volla“, in riferimento alla mozione promossa da Fratelli d’Italia che sfiduciava la giunta e che “il sindaco ha firmato”.

Il Prefetto di Napoli, Marco Valentini, a seguito delle dimissioni dei consiglieri, ha così avviato la procedura di scioglimento di quel consiglio comunale.

Con provvedimento in data odierna, il Prefetto ha sospeso il consiglio comunale e nominato Commissario prefettizio il Vice Prefetto Gaetano Cupello, Capo di Gabinetto della Prefettura, incaricandolo della provvisoria amministrazione dell’Ente.

Caivano

CAIVANO. Flop Carovana Rosa. Quanto dichiara Dispenza indigna la parte sana della città, compreso il Direttore di Minformo

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CAIVANO – Ero molto combattuto dal dover esprimere la mia opinione su quanto dichiarato dalle autorità caivanesi all’indomani del flop – perché in questa città è ora di dare il nome giusto alle cose – ottenuto all’evento della Carovana Rosa al Parco Livatino.

È giunta l’ora di dire basta alle strumentalizzazioni, alle etichette e agli opportunismi. Caivano è si terra di camorra, di politici corrotti e di assoggettamento alla criminalità. Ma Caivano è anche città di gente perbene, laboriosa, professionisti, artisti e sportivi che militano nelle più alte categorie nazionali.

Il flop all’evento del Giro d’Italia non è dovuto alla mancata voglia di recepire segnali di legalità da parte dei caivanesi come dichiarato dal viceprefetto Filippo Dispenza ma è dovuto ad una scarsa organizzazione e ad una scarsissima Comunicazione e chi lo sta scrivendo, parla con cognizione di causa, dato che si vanta di essere un professionista serio e perbene della società caivanese nel campo della Comunicazione.

Un evento nato e finito nell’inesistenza mediatica assoluta. Nessuno sapeva di questo evento e per giunta organizzato in un Parco, dove bastava solo bonificarlo e sorvegliarlo per sottrarlo ai narcotrafficanti e tossicodipendenti non certamente per usarlo come centro nevralgico degli eventi cittiadini. Un evento locato in un parco dislocato, lontano dal centro, organizzato di mattina quando la gente perbene di Caivano lavora e dove le massaie che avrebbero dovuto accompagnare i figli, non si sarebbero mai sognate di fare chilometri a piedi sotto il sole.

Per questo motivo, chi è incapace di amministrare e chi non conosce il territorio, deve smetterla di fare il Polizione dell’Interpol con la convizione di essere venuto a Caivano a fare una guerra metropolitana contro 36mila camorristi e spacciatori.

Assumersi le proprie responsabilità e ammettere di stare a governare male una città complesssa come Caivano è la prima di ogni azione nobile e onesta che si potrebbe fare.

Perchè se si vuole scendere sul personale contro ogni caivanese – dato che io dalle dichiarazioni di Dispenza mi sento più che offeso – col famoso sistema del “chi songhe io e chi si tu” allora chiedo al viceprefetto Dispenza di spiegare ai caivanesi cosa è successo nel suo recente passato a Vittoria in Provincia di Ragusa quando anche lì ricopriva il ruolo di Commissario Prefettizio?

I colleghi giornalisti siciliani de “isiciliani.it” tra la primavera e l’estate del 2020 scrivevano di un rapporto di amicizia tra il Commissario Dispenza e un certo Antonio Calogero Montante imprenditore ex icona antimafia, condannato in primo grado dal Tribunale di Caltanissetta a 14 anni di reclusione per associazione per delinquere di stampo mafioso. Scrivevano inoltre, che grazie a tale rapporto si è agevolato l’assuzione del figlio di Dispenza ad opera della Ksm e, in successione, di altre società del gruppo, e che tale assunzione è inserita dagli inquirenti nella lista dei favori richiesti a Montante e da questi concessi.

Sono sicuro che il Dispenza saprà giustificare queste accuse ricevute in passato e sono sicuro che la sua integerrimità farà sì che egli risulti totalmente estraneo a questi fatti ma i quesiti sorgono solo per fare una riflessione insieme al commissario e ai lettori che mi leggono.

Vorremmo essere sicuri che oggi chi ci amministra e chi addita i caivanesi come quelli ostativi nei confronti della legalità sia per primo lontano anni luce da certi ambienti e sapere se sono vere o no quelle notizie riportate dai colleghi. Tutto qui!

Anche perché il Commissario Dispenza, come tutti quanti gli esseri umani, non è un uomo unto dal Signore né detiene il monopolio dell’antimafia ma deve comoprendere solo che è il contesto in cui è stato catapultato è montato solo come un caso mediatico e strumentale e il fatto che oggi tutti i caivanesi siano vittime di etichette e generalizzazioni negative non fa altro che indignare la parte sana della città che stanca ora grida BASTA! Quindi BASTA!

Un umile caivanese onesto stanco delle strumentalizzazioni e che pretende rispetto dalle autorità!

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POLITICA

Guerra in Ucraina, gli USA: “Siamo molto preoccupati”

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“La situazione sul campo di battaglia in Ucraina è di quelle preoccupanti”, a dirlo è il portavoce del Pentagono che tiene, poi, a ribadire che continueranno a fornire agli ucraini tutto ciò di cui hanno bisogno.

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Politica

Israele: nuovo carico di armi in arrivo dagli USA

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L’amministrazione Biden notifica al Congresso che intende procedere con la vendita di un nuovo carico di armi a Israele, per un valore di circa 1,25 miliardi di dollari, appena una settimana dopo lo stop all’invio di un carico di bombe pesanti.

Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti. Il pacchetto dovrebbe includere 700 milioni di dollari di munizioni per carri armati, 500 milioni di dollari di veicoli tattici e 60 milioni di colpi di mortaio. 

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