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CAIVANO. Flop di adesioni al PD, tutto questo aiuta l’ascesa di Emione

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CAIVANO – Nell’ultimo week-end si sono aperti i tesseramenti al Partito Democratico di Caivano, appuntamento che si rinnova ogni anno e che delimita, contestualmente, le adesioni alla segreteria caivanese. Particolare attenzione era dovuta a questo evento per due motivi. Il primo motivo è quello della chiusura del primo anno di segretariato di Antonio Angelino e attraverso le nuove adesioni o l’evasione di tesserati si può tirare già un primo bilancio sulla guida del giovane segretario. Il secondo motivo è legato ai vari tatticismi elettorali, visto che il PD ha funto da stampella al Forza Italia nella caduta dell’ex sindaco Monopoli. Attraverso il tesseramento si può già denotare con quanta popolarità o impopolarità le mosse del partito renziano caivanese siano state accolte dai cittadini.

Da una prima analisi possiamo asserire con certezza che il dato dei tesseramenti registrati nella segreteria di Corso Umberto è abbastanza allarmante. Nel week-end scorso i dem caivanesi hanno assistito ad una vera e propria debacle della sinistra gialloverde con una percentuale abbastanza alta di evasione di aderenti e non rinnovi di tesseramenti, al punto tale da spingere il direttivo a decidere di prolungare il termine per il tesseramento fino al 31 Dicembre 2017. A quanto pare non è visto di buon grado il modo di guidare il partito, ma soprattutto le idee personalistiche del segretario Antonio Angelino. Oltre le figure storiche di Francesco Casaburo e la moglie ex consigliera di opposizione Maria Paolella il PD di Caivano ha perso anche altri tesserati di peso e la cosa non è passata inosservata agli addetti ai lavori.

In un periodo storico come questo, con una campagna elettorale alquanto anomala che vede, sondaggi alla mano, l’ex sindaco Monopoli l’unico candidato sindaco papabile con un chiaro programma da illustrare alla città, il primo partito antagonista alle ultime elezioni non può permettersi il lusso di sostenere una linea politica impopolare che permette la fuoriuscita dal partito delle sue migliori risorse. In questo modo non si fa altro che prestare il fianco ad elementi che arrivano dalla società civile a riconferma, anche sul territorio caivanese, che oramai la partitocrazia è in dirittura d’arrivo. Tanto è vero che l’andamento delle nuove adesioni al PD di Caivano non fanno altro che confermare le nostre indiscrezioni: Angelino starebbe lavorando affinché si assicuri una posizione di rilievo laddove la coalizione alla quale partecipasse il PD dovesse vincere le prossime elezioni. Unica soluzione percorribile quest’ultima poiché questo segretario non è stato capace di imporre il proprio partito sul territorio. Non è stato capace, in questo suo anno di leadership, a far sì che il suo partito diventasse il punto di riferimento per una futura coalizione di centro-sinistra. Questo tipo di lavoro personalistico non è andato giù a gente più scafata e con più esperienza nel campo politico, al punto tale da abbandonare la barca in balia delle onde generate da Angelino e di chi lo supporta.

Ad approfittare di tutto questo, logicamente, come dicevamo prima, è chi nutre sogni di gloria e che non ha nessuna tessera di partito in tasca. Il primo su tutti è Francesco Emione, il più attivo tra i papabili candidati a sindaco di Caivano. Infatti la deframmentazione del PD non fa altro che portare l’ormai diventato “piccolo partito” di sinistra ad appoggiare la candidatura di Francesco Emione in una sua ipotetica coalizione di centro sinistra, visto che, come descritto ampiamente, il Partito Democratico caivanese non riesce ad esprimere sul campo una leadership valida e competitiva. Ma anche qui bisogna fare attenzione perché da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che il leader di “Cittadini Liberi” guidato dal più esperto Pasquale Mennillo, si stia sedendo a troppi tavoli, a volte anche tavoli che si differenziano molto dalla propria idea di città e ideologia politica. In parole povere, alcuni cittadini vedendo in giro la coppia Mennillo-Emione ed i loro interlocutori, hanno timore di vivere un refrain, una pellicola già vista che ad ogni elezione viene riavvolta e riproposta, questa volta in salsa centro-centro-sinistra.

A Caivano non servono i coacervi di interessi, i caivanesi hanno larga esperienza delle grandi coalizioni formate dai grossi portavoti. Quelli alla fine chiedono sempre il conto, così come hanno fatto i dissidenti con Monopoli. E’ mai possibile che dalle esperienze altrui non si impari nulla?

I caivanesi si augurano con tutto il cuore che si risveglino presto le coscienze dei professionisti, degli intellettuali, degli uomini giusti, delle menti pensanti, insomma di tutte quelle risorse che amano la propria città, che non si sono mai avvicinati alla politica ma che decideranno di scendere in campo solo ed esclusivamente per il bene della propria comunità. Perché Caivano ha bisogno di essere amata e non di essere dilaniata.

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De Luca torna sull’argomento: “Don Patriciello non ha il monopolio della lotta contro la camorra”

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NAPOLI – Non si placa la polemica intorno alle parole dichiarate dal Governatore De Luca nel suo intervento social a riguardo la satira usata nei confronti del prete Maurizio Patriciello.

Dopo il botta e risposta avuto direttamente con la Premier Meloni, il Presidente della Regione Campania è tornato di nuovo sull’argomento e alcuni minuti fa, attraverso la sua pagina social ha scritto: “In relazione al polverone sollevato dall’on. Meloni, che non ha evidentemente nulla di serio di cui parlare, è utile precisare che la mia battuta non riguarda don Patriciello, ma la scorrettezza di chi ha strumentalizzato a fini di propaganda politica – quando ha presentato l’ipotesi di premierato – figure pubbliche che non c’entrano nulla con le riforme costituzionali.

Quanto a don Patriciello, sia detto con il massimo rispetto, ma con assoluta e definitiva chiarezza, che apprezziamo le sue battaglie, ma che non ha il monopolio della lotta contro la camorra. Ci sono innumerevoli cittadini, lavoratori, uomini di Chiesa e giovani, che sono quotidianamente e silenziosamente impegnati in questa battaglia. E che qualcuno di noi questa battaglia la fa da cinquant’anni, e magari avendo rinunciato a ogni scorta.

Per il resto, siamo impegnati oggi in un lavoro importante e positivo, anche con il contributo fondamentale del mondo religioso, sui temi della famiglia e della relativa legge regionale a cui stiamo lavorando. E stiamo combattendo, da soli, per sbloccare le risorse decisive per aprire cantieri e creare lavoro.

Suggerirei a don Patriciello, amichevolmente, di avere un po’ più di ironia, soprattutto quando ci si presenta non sul piano dei rapporti istituzionali relativi alla tutela del nostro territorio, ma sul piano improprio della politica politicante”.

Il pensiero che parecchi cittadini hanno sempre formulato ma che hanno sempre represso finalmente si è palesato nelle parole del Governatore De Luca. Come li definiva Leonardo Sciascia, questi personaggi possono essere ascritti tra i “professionisti dell’antimafia” mentre c’è gente che in maniera silente e mettendo a repentaglio la propria vita, senza alcuna protezione, lotta contro la criminalità mettendo alla luce tutte le sue malefatte ogni giorno.

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CAIVANO. Occupazioni abusive al Parco Verde. Dissequestrate due abitazioni dal Tribunale del Riesame.

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CAIVANO – Prosegue il processo di legalità nel comune gialloverde e precisamente al Parco Verde. I lavori della Procura volti ad individuare le occupazioni abusive all’interno dell’agglomerato caivanese stanno proseguendo e all’interno di essi c’è da registrare l’ottimo lavoro svolto dall’Avv. penalista e Prof. di Diritto Penale Michele Dulvi Corcione che è riuscito a dimostrare l’estraneità ai fatti contestati per due famiglie sue assistite.

Infatti, per due famiglie caivanesi del Parco Verde è terminato l’incubo grazie al fatto che il Tribunale del Riesame di Santa Maria Capua Vetere ha annullato il sequestro degli immobili che secondo la Procura della Repubblica risultavano essere occupati abusivamente.

A quanto pare, queste, sono state le uniche due famiglie a godere di tale provvedimento. Come ebbe a dire anche il Prefetto Michele Di Bari, ogni caso è a se e queste due famiglie, grazie al solerte lavoro del loro avvocato, sono riuscite a dimostrare l’effettivo lecito utilizzo del proprio immobile. Tutto bene ciò che finisce bene.

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Stupro di Caivano, chiesti 12 e 11 anni per i due maggiorenni del branco

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12 anni e 11 anni e 4 mesi di reclusione per i due maggiorenni ritenuti coinvolti nelle violenze sessuali subite due cuginette di 12 e 10 anni di Caivano.
E’ quanto richiesto dalla Procura di Napoli Nord, avanzata oggi dal Pubblico Ministero, Giuseppe Vitolo, al termine della requisitoria nella quale è stato evidenziato soprattutto l’aspetto umano e sociale del comune dell’hinterland caivanese in cui l’assenza dello Stato è evidente, secondo quanto sottolineato proprio dal pm.

Per il Sostituto Procuratore di Napoli Nord il personaggio perno delle violenze sarebbe stato il 18enne Pasquale Mosca, per il quale ha richiesto 12 anni di carcere perché non sussistenti le attenuanti generiche; 11 anni e 4 mesi è – invece – la richiesta formulata per Giuseppe Varriale, 19enne.

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