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CAIVANO – AFRAGOLA, arrestato il titolare dei CAS, i centri di accoglienza immigrati

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AFRAGOLA – In merito ad un’indagine portata avanti dalla Dda di Catanzaro, nell’ambito dell’operazione Stinge che ha visto l’arresto di 169 uomini e 50 milioni di beni sequestrati, è stato tratto in arresto Aniello Esposito marito della consigliera comunale di Afragola Cristina Acri. L’Esposito insieme alla moglie gestivano alcuni centri di prima accoglienza per immigrati, i cosiddetti CAS, tra i quali quello di Afragola e quello che ancora si doveva dare avvio a Caivano in via Garibaldi.

A quanto pare, dalle indagini emergerebbe che il titolare di Cooperativa sociale ONLUS Terra Nostra – così denominata la cooperativa con cui gestiva i centri accoglienza – sia un referente della ‘ndrangheta calabrese, precisamente della cosca Farao-Marincola. Egli è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e concorso in peculato per la gestione e amministrazione di un centro di accoglienza per migranti minorenni non accompagnati.

I centri sotto la lente degli inquirenti sono quelli di Cirò Marina, Dugenta e quello di Afragola, che secondo le accuse Aniello Esposito gestiva per conto della cosca calabrese. A far scattare le manette per l’imprenditore residente ad Avellino ma domiciliato a Cardito è un’intercettazione fatta durante una conversazione con Giuseppe Spagnolo, detto Peppe ‘u banditu, che al momento della chiamata sembrava anche abbastanza euforico.

“Ieri mi hanno aggiudicato una gara di 100 immigrati. Cento persone. Per altri 2 anni. è un lavoro di 2 milioni di euro. Ho preso un immobile, un palazzo ad Afragola di 7 appartamenti e sedici di personale. E noi ad Afragola non abbiamo alberghi”.

Il Gip di Catanzaro Giuliano De Gregorio riferendosi ad Aniello Esposito scrive:

“Il concorso esterno di Aniello Esposito rispetto alla cosca cirotana si apprezza nella gestione del centro di accoglienza che l’imprenditore campano accetta in società, di fatto, con Carmine Siena. L’Esposito doveva dar conto alla cosca della gestione e delle possibili modifiche della società immobiliare Toni sas, formalmente titolare della struttura ricettiva. Ha offerto un contributo determinante alla cosca tra il 2014 e il 2015″.

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Ancora violenza ad Afragola: rissa a piazza Castello

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Ad una sola settimana da una maxirissa, torna la violenza a piazza Castello, nell’afragolese.
Anche ieri, così come domenica scorsa, si sono registrati tafferugli all’esterno della chiesa, con protagonisti un gruppo di giovanissimi.
“Di sicuro qui l’aria è molto tesa ed il clima di violenza lo si respira a pieni polmoni. Non sappiamo se i nuovi scontri siano riconducibili a quanto accaduto una settimana fa, ma in ogni caso occorre attivare quel piano di sicurezza che l’amministrazione comunale aveva promesso. Sembra di rivivere scene del passato, neanche fossimo in una città della frontiera american.”, ha dichiarato il deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli.

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18enne di Afragola morto dopo incidente in moto

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Giuseppe Carrino, di diciotto anni, originario di Afragola, è deceduto all’ospedale di Baggiovara, in provincia di Modena. Il giovane afragolese viveva da anni nel territorio emiliano, in quel di Massa Finalese.
Giuseppe era ricoverato in terapia intensiva da quasi un mese, a seguito di uno scontro frontale contro un’auto, in sella alla sua moto, all’altezza di via Monte Bianco in Massa Finalese.

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Afragola, controlli anti-droga: sequestrato 1,5 kg di hashish

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Blitz antidroga ad Afragola per i carabinieri della locale stazione che, insieme ai militari del reggimento Campania, hanno arrestato per detenzione di droga a fini di spaccio Domenico De Rosa, nativo di Acerra, classe 1977, e la sua compagna 45enne. Entrambi sono del posto e lui è già noto alle forze dell’ordine.
I carabinieri hanno perquisito l’abitazione dei due e lì hanno rinvenuto e sequestrato 1 chilo e mezzo di hashish e 380 grammi di marijuana. Durante la perquisizione, è stata trovata e sequestrata anche la somma in contanti di 5.935 euro, ritenuta provento del reato.
Diversi i manoscritti e le agende che sono stati sequestrati, utilizzati verosimilmente per la contabilità dello spaccio, così come un bilancino di precisione e il materiale per il confezionamento della sostanza stupefacente.
Gli arrestati sono state trasferiti nei carceri di Poggioreale e di Pozzuoli a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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