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CAIVANO. La dirigente Ida Carrara chiede di essere sostituita. Sente addosso il pregiudizio della terna commissariale

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La parte sana di Caivano esiste e grida a gran voce “RISPETTO!”. Era indubbio che un clamore mediatico regalato alla comunità gialloverde portasse con sé anche strascichi di generalizzazione e pregiudizio nei confronti dell’intera collettività.

Lo dovevano sapere per primi chi ha gridato allarme in maniera plateale e poi chi ha fatto di tale clamore la propria propaganda elettorale per le prossime elezioni europee e speriamo di non dar ragione al Governatore De Luca quando asserisce che tutte queste attenzioni finiranno quando il partito della Premier Meloni conquisterà qualche altro punto percentuale alla prossima tornata elettorale di questa primavera.

Per la maggior parte degli addetti ai lavori che sono arrivati qui a “salvare” Caivano, nell’ultima città a nord di Napoli si è tutti inefficienti e assoggettati. Questa è l’indiscrezione che ci arriva da diverse settimane e stando a quanto scrive la dirigente degli Affari Legali, Contenzioso e Servizi Demografici Ida Carrara, anche la terna commissariale, a suo avviso, nutrirebbe dubbi accompagnati da un nutrito pregiudizio verso tutti i dipendenti comunali, al punto tale da chiedere al tridente prefettizio di essere sosituita, dal punto di vista della titolarità, in entrambe le posizioni dirigenziali.

Insomma, chi doveva salvarci, naviga nel pantano. La richiesta di sostituzione della dirigente Ida Carrara, che accusa la terna commissariale di agire con comportamenti di diffidenza nei confronti dei dipendenti comunali, dato che la stessa, come scrive, non sente la fiducia della Commissione Straordinaria, fa il pari con le dimissioni di ben due Segretari Comunali, anch’essi, è giusto ribadirlo, uomini di Stato, provenienti dalla Prefettura: Carmine Testa prima e Maria Giuseppina D’Ambrosio poi.

Non è escluso che anche questi ultimi due abbiano rassegnato le proprie dimissioni per motivi di incompatibilità caratteriale con chi dovrebbe insegnare il lavoro di squadra e trasferire il proprio know how a chi dovrà continuare ad amministrare e gestire il Comune di Caivano.

Se poi ai motivi caratteriali e pregiudiziosi aggiungiamo anche l’inefficienza amministrativa, allora possiamo dire con certezza che la sfortuna della parte sana di Caivano non è terminata con l’arrivo della Premier Meloni e dei blitz al Parco Verde, dato che, notizia di stamattina, la scuola del Parco Verde “Ada Negri” – quello stesso parco che dovrebbe vantare tutte le attenzioni possibili e immaginabili, soprattutto dal punto di vista educativo e formativo delle nuove generazioni – presentava aule gelide data la mancata accensione dei riscaldamenti che come da comunicato dell’attuale terna commissariale prefettizia, sarebbero dovuti essere accesi dal 7 dicembre dello scorso anno.

I caivanesi non possono essere che delusi dall’epilogo amministrativo che si sta registrando: continui allagamenti dovuti ai guasti dei sottoservizi, strade che si presentano tuttora come groviere, riscaldamenti nelle scuole non funzionanti, casi di cronaca che continuano a registrarsi sul territorio, segno di una mancata visione della sicurezza cittadina, per non parlare di una riqualificazione del territorio che stenta ad arrivare.

Insomma, tutto quello che si è propagandato finora non si vede e a Caivano, nulla è cambiato.

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Caivano

De Luca torna sull’argomento: “Don Patriciello non ha il monopolio della lotta contro la camorra”

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NAPOLI – Non si placa la polemica intorno alle parole dichiarate dal Governatore De Luca nel suo intervento social a riguardo la satira usata nei confronti del prete Maurizio Patriciello.

Dopo il botta e risposta avuto direttamente con la Premier Meloni, il Presidente della Regione Campania è tornato di nuovo sull’argomento e alcuni minuti fa, attraverso la sua pagina social ha scritto: “In relazione al polverone sollevato dall’on. Meloni, che non ha evidentemente nulla di serio di cui parlare, è utile precisare che la mia battuta non riguarda don Patriciello, ma la scorrettezza di chi ha strumentalizzato a fini di propaganda politica – quando ha presentato l’ipotesi di premierato – figure pubbliche che non c’entrano nulla con le riforme costituzionali.

Quanto a don Patriciello, sia detto con il massimo rispetto, ma con assoluta e definitiva chiarezza, che apprezziamo le sue battaglie, ma che non ha il monopolio della lotta contro la camorra. Ci sono innumerevoli cittadini, lavoratori, uomini di Chiesa e giovani, che sono quotidianamente e silenziosamente impegnati in questa battaglia. E che qualcuno di noi questa battaglia la fa da cinquant’anni, e magari avendo rinunciato a ogni scorta.

Per il resto, siamo impegnati oggi in un lavoro importante e positivo, anche con il contributo fondamentale del mondo religioso, sui temi della famiglia e della relativa legge regionale a cui stiamo lavorando. E stiamo combattendo, da soli, per sbloccare le risorse decisive per aprire cantieri e creare lavoro.

Suggerirei a don Patriciello, amichevolmente, di avere un po’ più di ironia, soprattutto quando ci si presenta non sul piano dei rapporti istituzionali relativi alla tutela del nostro territorio, ma sul piano improprio della politica politicante”.

Il pensiero che parecchi cittadini hanno sempre formulato ma che hanno sempre represso finalmente si è palesato nelle parole del Governatore De Luca. Come li definiva Leonardo Sciascia, questi personaggi possono essere ascritti tra i “professionisti dell’antimafia” mentre c’è gente che in maniera silente e mettendo a repentaglio la propria vita, senza alcuna protezione, lotta contro la criminalità mettendo alla luce tutte le sue malefatte ogni giorno.

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Caivano

CAIVANO. Occupazioni abusive al Parco Verde. Dissequestrate due abitazioni dal Tribunale del Riesame.

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CAIVANO – Prosegue il processo di legalità nel comune gialloverde e precisamente al Parco Verde. I lavori della Procura volti ad individuare le occupazioni abusive all’interno dell’agglomerato caivanese stanno proseguendo e all’interno di essi c’è da registrare l’ottimo lavoro svolto dall’Avv. penalista e Prof. di Diritto Penale Michele Dulvi Corcione che è riuscito a dimostrare l’estraneità ai fatti contestati per due famiglie sue assistite.

Infatti, per due famiglie caivanesi del Parco Verde è terminato l’incubo grazie al fatto che il Tribunale del Riesame di Santa Maria Capua Vetere ha annullato il sequestro degli immobili che secondo la Procura della Repubblica risultavano essere occupati abusivamente.

A quanto pare, queste, sono state le uniche due famiglie a godere di tale provvedimento. Come ebbe a dire anche il Prefetto Michele Di Bari, ogni caso è a se e queste due famiglie, grazie al solerte lavoro del loro avvocato, sono riuscite a dimostrare l’effettivo lecito utilizzo del proprio immobile. Tutto bene ciò che finisce bene.

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Caivano

Stupro di Caivano, chiesti 12 e 11 anni per i due maggiorenni del branco

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12 anni e 11 anni e 4 mesi di reclusione per i due maggiorenni ritenuti coinvolti nelle violenze sessuali subite due cuginette di 12 e 10 anni di Caivano.
E’ quanto richiesto dalla Procura di Napoli Nord, avanzata oggi dal Pubblico Ministero, Giuseppe Vitolo, al termine della requisitoria nella quale è stato evidenziato soprattutto l’aspetto umano e sociale del comune dell’hinterland caivanese in cui l’assenza dello Stato è evidente, secondo quanto sottolineato proprio dal pm.

Per il Sostituto Procuratore di Napoli Nord il personaggio perno delle violenze sarebbe stato il 18enne Pasquale Mosca, per il quale ha richiesto 12 anni di carcere perché non sussistenti le attenuanti generiche; 11 anni e 4 mesi è – invece – la richiesta formulata per Giuseppe Varriale, 19enne.

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