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Politica

Elezioni Abruzzo, Marsilio riconfermato presidente: “Erano tutti contro il centrodestra, ma alla fine abbiamo vinto”

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Nel corso della conferenza stampa il giorno dopo le elezioni in Abruzzo, Marco Marsilio ha così dichiarato in merito alla sua vittoria:

“Ero convinto che sarebbe stata un’elezione di rilevanza nazionale, con il centrosinistra verniciato di unità, con il quale sono scese in campo forze editoriali nazionali. Oggi si può dire che il campo lungo abbia battuto il campo largo, abbia stravinto. Sto ricevendo congratulazioni da tutta l’Italia: c’era grossa attesa perché tutti sono scesi in campo contro il centrodestra. E’ stato un derby totale stravinto dal centrodestra e questa è un’utile indicazione anche per il governo che sta facendo bene e di cui i cittadini sono soddisfatti”.

Poi, ha raccontato la serata elettorale e i suoi contatti con Giorgia Meloni e gli scambi di telefonate con l’amica di sempre: “Come promesso l’ho mandata a dormire presto: ieri sera c’è stata un po’ d’ansia fino agli exit poll, ma eravamo certi della vittoria, e la Premier è andata a letto contenta e fiera del lavoro che abbiamo fatto. La ringrazio per le attenzioni che ha riservato all’Abruzzo, modulando il mio slogan ‘Un governo che ha fatto bene all’Abruzzo, e posso dire che l’Abruzzo ha fatto bene al governo”.

Poi, prosegue: “Ci sarà una querele nei confronti della caterva di corazzate editoriali che hanno dipinto una regione allo sbando, e sferrato attacchi di tipo personale alla mia famiglia scrivendo falsità molto gravi. Così non è: è stata una campagna elettorale in cui i cittadini hanno capito la proposta schizofrenica e contraddittoria che hanno mostrato i nostri avversari, i quali sono arrivati a criticare anche la presenza dei ministri. Ma in Abruzzo non c’è stata una sola settimana in cui non sia venuto un uomo di governo. Il problema è che sono venuti troppo poco per 30 anni. Abbiamo attivato delle aspettative che ora dobbiamo inverare, d’altra parte i ministri sono venuti a rivendicare lavori già avviati e che in questi anni porteremo a termine. Complimenti a Luciano D’Amico, che stamattina mi ha telefonato: gli auguro buon lavoro come capo dell’opposizione, perché un buon governo deve avere una buona opposizione. Mi ha telefonato anche Giuseppe Conte per augurarmi buon lavoro. Entrambi hanno riconosciuto la vittoria”.

Ecco le parole di Giorgia Meloni sui social:

“Marco Marsilio è il primo Presidente nella storia dell’Abruzzo ad essere riconfermato dagli elettori per un secondo mandato. Ed è per noi motivo di grande orgoglio che i cittadini abruzzesi abbiano voluto continuare a dargli fiducia, e con lui a dare fiducia al centrodestra, che si conferma maggioritario. È una fiducia che, come sempre, non tradiremo. Continueremo a lavorare per restituire all’Abruzzo e all’Italia il posto che meritano. Grazie!”.

Politica

VIDEO – SANT’ANTIMO. Nicola Marzocchella presenta la giunta già in campagna elettorale. Sarà una giunta mista tecnico-politica

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SANT’ANTIMO – È ufficialmente partita la campagna elettorale. Stamattina sono state presentate tutte le liste e da domani si aprono le danze con i primi comizi in piazza. Ad inaugurare la prima serata sarà proprio Nicola Marzocchella con la presentazione dei propri candidati in Piazza della Repubblica, questa sera alle 18:30. L’occasione sarà sfruttata anche per inaugurare il nuovo comitato elettorale.

Ma la vera novità sta nel fatto che nelle ultime ore di ieri sera, davanti alle nostre telecamere, il candidato a Sindaco Nicola Marzocchella ha di fatto confermato in parte una nostra indiscrezione lanciata alcune settimane fa, ossia quella di voler governare con una giunta mista tecnico-politica e di presentare la parte tecnica già in campagna elettorale.

Al nostro sollecito sulla conferma delle nostre indiscrezioni il leader del civismo santantimese ha dichiarato di farsi accompagnare in questa campagna elettorale col suo prossimo vicesindaco, laddove i santantimesi premieranno la sua coalizione, che sarà la Dott.ssa Ivana Tarantino.

Una decisione unica quanto rara, quella di presentare anzitempo l’esecutivo ma contestualmente rappresenta un vero e proprio atto di discontinuità verso il passato, dato che il suo competitor Buonanno prima di cominciare a lavorare, impiegò giusto tre mesi per formare la sua giunta. Staremo a vedere nel corso della campagna elettorale chi saranno i nomi degli altri tecnici.

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Caivano

De Luca torna sull’argomento: “Don Patriciello non ha il monopolio della lotta contro la camorra”

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NAPOLI – Non si placa la polemica intorno alle parole dichiarate dal Governatore De Luca nel suo intervento social a riguardo la satira usata nei confronti del prete Maurizio Patriciello.

Dopo il botta e risposta avuto direttamente con la Premier Meloni, il Presidente della Regione Campania è tornato di nuovo sull’argomento e alcuni minuti fa, attraverso la sua pagina social ha scritto: “In relazione al polverone sollevato dall’on. Meloni, che non ha evidentemente nulla di serio di cui parlare, è utile precisare che la mia battuta non riguarda don Patriciello, ma la scorrettezza di chi ha strumentalizzato a fini di propaganda politica – quando ha presentato l’ipotesi di premierato – figure pubbliche che non c’entrano nulla con le riforme costituzionali.

Quanto a don Patriciello, sia detto con il massimo rispetto, ma con assoluta e definitiva chiarezza, che apprezziamo le sue battaglie, ma che non ha il monopolio della lotta contro la camorra. Ci sono innumerevoli cittadini, lavoratori, uomini di Chiesa e giovani, che sono quotidianamente e silenziosamente impegnati in questa battaglia. E che qualcuno di noi questa battaglia la fa da cinquant’anni, e magari avendo rinunciato a ogni scorta.

Per il resto, siamo impegnati oggi in un lavoro importante e positivo, anche con il contributo fondamentale del mondo religioso, sui temi della famiglia e della relativa legge regionale a cui stiamo lavorando. E stiamo combattendo, da soli, per sbloccare le risorse decisive per aprire cantieri e creare lavoro.

Suggerirei a don Patriciello, amichevolmente, di avere un po’ più di ironia, soprattutto quando ci si presenta non sul piano dei rapporti istituzionali relativi alla tutela del nostro territorio, ma sul piano improprio della politica politicante”.

Il pensiero che parecchi cittadini hanno sempre formulato ma che hanno sempre represso finalmente si è palesato nelle parole del Governatore De Luca. Come li definiva Leonardo Sciascia, questi personaggi possono essere ascritti tra i “professionisti dell’antimafia” mentre c’è gente che in maniera silente e mettendo a repentaglio la propria vita, senza alcuna protezione, lotta contro la criminalità mettendo alla luce tutte le sue malefatte ogni giorno.

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Napoli

De Luca contesta la qualità degli interlocutori della Meloni. Nel mirino anche il prete Maurizio Patriciello

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NAPOLI – La politica comincia a destarsi dal torpore che troppi anni ha consentito la formazione di enormi falle nel tessuto sociale di alcuni territori. Caivano è solo la punta dell’iceberg. Altri territori vivono gli stessi problemi se non pur più gravi, solo che a differenza del comune gialloverde, questi territori non hanno un prete che gli possa accendere i riflettori dei media e quindi, in un certo senso – anche se a volte sbaglia con le modalità e talvolta con falsi allarmismi e notizie non veritiere attira su di sé l’attenzione – bisogna ringraziare Maurizio Patriciello per aver spinto l’attuale governo a riqualificare il territorio affidandosi ad un Commissario Straordinario, altrettanto eccellente nel lavoro che sta conducendo a Caivano, come Fabio Ciciliano.

Ma questo non significa che i meriti della riqualificazione siano da attribuire a chi ha avuto la possibilità, anche grazie all’abito che indossa, di avvertire le alte sfere del governo del degrado che gli abitanti di Caivano sono costretti a vivere a causa dei vuoti lasciati da una politica clientelare e connivente con la criminalità organizzata egemone.

Comunque è alla politica che ci si rivolge ed è altrettanto la politica a possedere i mezzi e a risollevare le sorti di un territorio. La Chiesa non ha né questo ruolo né se ne può addossare né tanto meno deve sentire l’obbligo di riempire delle lacune sociali che non sono di sua appartenenza.

Figurarsi a vedere un prete che, nel nome di una bonifica effettuata dietro sua segnalazione, sente il bisogno di schierarsi politicamente facendosi vedere, inquadrare e fotografare al fianco della leader di Fratelli d’Italia in piena campagna elettorale per le Europee e rispondere presente all’invito fattogli dalla Presidenza del Consiglio in occasione della conferenza sulla riforma del Premierato di Giorgia Meloni. Fungere da testimonial della destra italiana e promuovere, contestualmente, forse anche a sua insaputa, un probabile scesa in campo della Chiesa attraverso un rapporto istituito col partito politico Fratelli d’Italia.

È quanto – secondo il mio modesto parere – ha imputato alla Premier e a Maurizio Patriciello, ieri sera in una diretta social, il Governatore della Campania Vincenzo De Luca che con spirito satirico, ha definito il prete del Parco Verde il “Pippo Baudo” dell’area a nord di Napoli con relativa frangetta.

Il senso della diretta del Presidente della Campania era la critica verso chi, appunto, fosse stato invitato ad ascoltare le parole della Premier italiana. Non dei giudici costituzionalisti che potrebbero intervenire in maniera autorevole laddove qualche visione illustrata avrebbe presentato profili di anticostituzionalità ma Iva Zanicchi, Pupo e appunto, il prete Patriciello.

Insomma ad ascoltare le parole della leader della fiamma tricolore, secondo il Governatore De Luca, non sono state invitati proprio personaggi autorevoli e competenti in materia.

Così come il prete, in tutti gli ambiti in cui viene invitato e/o intervistato risulta essere solo un testimonial di spicco ma non un personaggio autorevole su temi che, giustamente e legittimamente, non appartengono alla formazione etica, personale e professionale di un semplice salvatore di anime.

Ovviamente la Premier Meloni non è rimasta a guardare dopo le dichiarazioni social del Governatore De Luca e subito corsa in difesa di Patriciello, tiene ad evidenziare la posizione da “professionista antimafia” del prete caivanese.

Padre Maurizio vive sotto scorta perché è diventato un obiettivo dei camorristi che non gradiscono la sua tenacia nell’allontanare i giovani dalla droga e dalla criminalità – aggiunge la presidente del Consiglio nel suo post su Facebook -. Invece di aiutare Padre Maurizio, fargli sentire il sostegno delle istituzioni, De Luca lo deride, e così facendo dà un segnale spaventoso. Voglio dire a Padre Maurizio che lo Stato c’è, al suo fianco. Che non è solo. E che gli uomini e le donne che non hanno scambiato le istituzioni per il palcoscenico di un cabaret, ma svolgono il loro compito con disciplina e onore, conoscono e riconoscono il valore dei suoi sacrifici”.

Non tarda ad arrivare la risposta del governatore campano al Presidente del Consiglio, intervenuta in difesa del sacerdote di Caivano. De Luca, quindi, attacca, ponendo l’accento sul vero spirito anticamorra che dovrebbe pervadere uno Statista e facendo riflettere tutti sul fatto che sbloccando i fondi destinati alla Campania e quindi con la formazione di nuovi posti di lavoro, ergo, restituendo dignità alle persone si combatte realmente la criminalità non con i testimonial televisivi, queste le sue parole: “Apprendo con animo turbato e contrito che l’on. Meloni ha trovato “spaventosa” una mia battuta relativa alla sua performance sul premierato, e al carattere propagandistico che l’ha caratterizzata. Sono grato e commosso per l’attenzione”, si legge nel post che anche il Presidente della Regione Campania ha postato sui social: “Ma sono spaventato del suo spavento. Mi aspetterei che il Presidente del Consiglio, oltre che delle fanfaluche, si preoccupasse di sbloccare i nostri fondi di sviluppo e coesione bloccati da un anno, e consentisse così la realizzazione di opere e la creazione di lavoro. Consideriamo questa la risposta più efficace ai poteri criminali”.

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