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Somma Vesuviana. I primi risultati del Programma Fire Risk Assessment Campania

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La prevenzione del rischio di incendi nelle zone più belle della regione Campania, la salvaguardia dell’ambiente e degli animali che in esso hanno la loro casa sono al centro del programma “Fire Risk Assessment”, pronto a snocciolare i primi risultati. Un vero e proprio “manuale” redatto per la corretta gestione dei possibili pericoli. Partire dalla prevenzione per tutelare in maniera adeguata la biodiversità e le filiere alimentari.

La presentazione dei dati è in programma mercoledì 30 gennaio alle ore 9.30 al Teatro Summarte di Somma Vesuviana. Nel corso di questo primo appuntamento il Centro Regionale di Riferimento Veterinario per le emergenze non epidemiche (CeRVEnE) intende informare dei risultati ottenuti nell’anno 2018 nel programma di “Buone pratiche dei Servizi del Dipartimento di Prevenzione in caso di Rischi Incendi”, riguardante le attività di prevenzione rivolte agli animali in caso di rischio incendio nella zona rossa dell’area Vesuviana.

L’evento è organizzato dal Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, nell’ambito della partecipazione al CeRVEnE e riporterà i risultati dell’anno 2018 del programma Fire Risk Assessment Campania. La giornata descriverà gli eventi incendiari occorsi nella Zona Rossa Vesuvio e gli ipotetici scenari nei quali potrebbero trovarsi gli animali (domestici e selvatici) in caso di incendio.

“Sebbene oggi le leggi sulla sicurezza –spiega il professore Luigi Esposito- obblighino ad avere dei protocolli per la valutazione del rischio incendio, non tutti sono in grado di comprendere quanto questa misura antincendio sia importante e debba essere sviluppata per la prevenzione, talvolta più importante anche della rapidità di intervento dei mezzi e degli uomini per lo spegnimento dell’incendio. Purtroppo, anche quando ci si trova di fronte alle situazioni ad alto rischio incendio, dove sono coinvolti gli esseri umani, le valutazioni dei rischi sono spesso trascurate. Ancor di più –conclude- si rivelano totalmente improvvisate allorquando c’è il coinvolgimento degli animali da reddito o di affezione e, non sono per niente considerate, se a bruciare è la biodiversità selvatica”.

Partendo dalle aree percorse dagli incendi, ai fini della prevenzione, si propongono possibili soluzioni per l’evacuazione e lo spostamento degli animali. Alla Tavola Rotonda, sono stati invitati tutti i sindaci dei venticinque Comuni della Zona Rossa Vesuvio; l’ASL Napoli 3 Sud; l’IZSM; la Fondazione MIDA; i Centri di Riferimento Regionali afferenti alla UOD Prevenzione e sanità pubblica veterinaria, Carabinieri Forestali, Vigli del Fuoco, Protezione Civile, Parchi, Associazioni ambientaliste, agricole e venatorie.

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Papa Francesco sarà al G7 sull’intelligenza artificiale: l’annuncio di Meloni

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“Sono onorata di annunciare la partecipazione di Papa Francesco ai lavori del G7 nella sessione dedicata all’intelligenza artificiale”, è quanto annunciato in un video dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

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GP di Nürburgring 1976: all’asta il casco dell’incidente di Niki Lauda

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Il casco indossato da Niki Lauda, al Gran Premio di Nürburgring, nel 1976, che gli sarebbe potuto costare la vita, tant’è che – pensate – gli fu fatta l’estrema unzione data la gravità delle condizioni in cui versava, verrà messo all’asta da Bonhams in occasione del GP di Miami, in programma la prossima settimana. La previsione è che il valore potrà raggiungere i 60mila dollari. Il casco è stato, fino ad oggi, conservato da collezionisti privati. 
Una parte del ricavato della vendita sarà donata dal venditore e da “Bonhams Cars” all’Unicef.

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Chiara Ferragni, l’azienda cerca nuovi soci per 6 milioni di euro

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I danni d’immagine dipesi dallo “scandalo pandoro” e dall’allargarsi dell’inchiesta non sono ancora quantificabili, ma le conseguenze economiche cominciano a dare i primi segnali.
Chiara Ferragni avrebbe bisogno di sei milioni di euro, dopo il calo dei ricavi della Fenice srl. Per ottenere nuovi finanziamenti, l’influencer potrebbe scegliere di affidarsi a nuovi soci.
I consulenti le suggeriscono di prepararsi a perdite comprese tra uno e tre milioni di euro, nel prossimo triennio. Secondo quanto riportato da “Il Messaggero”, alla Ferragni è stato suggerito di raccogliere nuovi fondi di equity, per un valore di cinque o sei milioni di euro. La perdita dei ricavi al momento si aggirerebbe intorno al 40%. 

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