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Caivano

CAIVANO. È ressa per la lottizzazione politica delle nuove 17 assunzioni della Green Line

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CAIVANO – Sempre più complicata appare la gestione della politica nella periferia estrema di Napoli, più precisamente nel comune gialloverde, dove i problemi affiorano giorno dopo giorno e dove gli scontenti informati, attraverso mezzi social, cercano di destabilizzare l’amministrazione, ma degli argomenti, delicati e gravi, di questi ultimi ne parlerò in un altro mio editoriale.

Quello che deve interessare più da vicino, adesso, ai cittadini caivanesi è il caso assunzioni Green Line che si sta aprendo in queste ore sul territorio. Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo l’azienda preposta alla raccolta dei rifiuti ha riconosciuto ben diciassette dipendenti come inabili al lavoro su strada poiché affetti da patologie croniche che secondo il Diritto del Lavoro gli impediscono un lavoro manuale e forzato.

Da qui l’azienda ha deciso di sostituire tali figure attraverso nuove assunzioni che dovranno arrivare con l’intercessione di un’agenzia interinale.

La conseguenza di questa scelta non è stata altra che una vera e propria processione al Comune, un andirivieni di Consiglieri e Assessori, ognuno per cercare di lottizzare politicamente queste diciassette posizioni.

Un vero clima da dopoguerra. Quando si formava la ressa fuori ai negozi di generi alimentari per accaparrarsi un pezzo di pane.

Logicamente tutto questo andazzo, oltre a rischiare di far diventare, ancora una volta, la ditta dei rifiuti un carrozzone clientelare, ha anche generato malcontento tra gli addetti ai lavori.

Uno dei malcontenti degni di nota è quello nato in un gruppo politico di maggioranza dove una consigliera appartenente ad esso ha prontamente preso le distanze dalle richieste avanzate da un suo collega di partito perché estranea a tale modo di fare politica, non accettando il fatto che un singolo possa fare richieste a nome e per conto dell’intero gruppo consiliare.

A questo atteggiamento c’è da registrare inoltre il comunicato di Italia Viva i cui consiglieri e assessore prontamente fanno sapere di essere oltre che in totale disaccordo alla lottizzazione politica, anche estranei a qualsiasi richiesta avanzata dall’interno della maggioranza su tale argomento.

Insomma clima di fuoco a via Don Minzoni ed è soprattutto su questi argomenti che desidereremo leggere post di risposta del primo cittadino che, come ovviamente succede anche su argomenti più gravi, rimane in religioso silenzio.

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Afragola

Caivano, sequestrati 900 litri di olio di oliva

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Ad una ventisettenne, originaria di Afragola, le sono stati sequestrati 900 litri di olio di oliva, in quel di Caivano, con conseguenziale denuncia.
La donna, già nota alle forze dell’ordine, è stata fermata mentre guidava un furgone per le strade caivanesi. I militari hanno scoperto poco meno di 900 litri di olio di oliva, in contenitori di latta verde. Trovato anche un blocco con le stampe di centinaia di etichette falsificate riconducibili ad un noto marchio. Il carico sarà sottoposto ad analisi chimiche.

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Caivano

CAIVANO. Si continua ad affidare lavori in maniera urgente e diretta a ditte gradite al clan menzionate nel processo delle estorsioni

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CAIVANO – Bellissima notizia quella di oggi, dove, tra poche ore sarà posta la prima pietra, alla presenza dei Ministri Piantedosi e Abodi, del complesso polifunzionale a via Sant’Arcangelo che prevede anche la costruzione di un nuovo stadio con pista d’atletica e un anfiteatro di circa seimila posti a sedere per spettacoli ed eventi. Tutto questo grazie al lavoro svolto dal Commissario Straordinario di Governo Fabio Ciciliano.

Chi, invece, stenta a far decollare la normalità, ma siamo anche consapevoli che il lavoro di controllo sulla macchina comunale è più difficile, è la terna commissariale prefettizia.

I tre commissari, inviati dalla Prefettura, hanno il compito non solo di riportare la legalità e la normalità amministrativa all’interno dell’ente ma anche di rappresentare una linea netta di rottura col modus operandi del passato, specie se quel passato è rappresentato da un’Amministrazione che è stata ingerita dalla criminalità organizzata. Ma a quanto pare tutto questo a via Don Minzoni non è ancora accaduto. Vediamo perché!?

Il 22 Aprile scorso con determina n°457 il Responsabile di Settore Giuseppe Schiattarella affidava in maniera diretta i lavori di manutenzione urgente e straordinaria degli edifici comunali e della caserma dei Carabinieri per una cifra pari a € 37.660,00 con l’impegno di spesa in bilancio di € 42.926.00 alla ditta Artedile srls con sede alla via Ticino, 24/B di Caivano.

Fino a qui nulla quaestio dal punto di vista amministrativo e procedurale. La riflessione matura dal punto di vista etico e morale, dato che la società a cui sono stati affidati i lavori è la stessa che si legge dalle dichiarazioni rilasciate alla magistratura dall’ex Assessore Carmine Peluso che ha deciso di collaborare con la Giustizia all’indomani dell’arresto riguardante il Sistema delle estorsioni messo su dal clan Angelino.

All’interno del verbale delle dichiarazioni si legge testualmente: Falco Armando dalla ditta ARTEDIL (riferendosi alla Artedile srls ndr) ha preso 1000 euro che gli vennero dati presso lo studio “omissis”. In un altro passaggio ancora si legge: “Intendo riferire di molte ditte che hanno lavorato per il Comune di Caivano sotto la mia direzione e del funzionario Vincenzo Zampella. Quest’ultimo si attivava in tal senso ovvero faceva lavorare le ditte che indicavo io. Le ditte a me legate erano la Samar, Barchetti Maria, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls), FV Costruzioni, Gicar, fratelli Peluso, Fiacco Antonio e la MG di Cardito”. In un altro passaggio si legge inoltre: “Falco Armando voleva la mazzetta da Amico Domenico, Della Gatta Domenico, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls) e Celiento.

Ora, siamo consapevoli che tali dichiarazioni sono al vaglio della magistratura e il coinvolgimento di tali ditte devono sempre essere accertate con ulteriori riscontri e indagini, così come siamo consapevoli che tutti gli attori di questo processo sono innocenti fino a prova contraria e che il coinvolgimento o quanto dichiarato dai collaboratori di Giustizia non possono sempre essere fonte di verità ma è anche giusto riflettere sull’opportunità etica di tale affidamento.

Non sarebbe stato il caso, nelle more che si concluda il processo, evitare di creare una continuità amministrativa con la precedente gestione ingerita dalla camorra? Ai posteri l’ardua sentenza.

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Caivano

Caivano, accordi camorra-politica: si pente l’assessore Peluso

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Come riportato da “La Repubblica”, l’ex politico e commercialista ha deciso di collaborare con la giustizia: “Noi decidevamo le ditte, la camorra chiedeva l’estorsione. Io ero il perno, portavo le richieste della cosca alle imprese”, le affermazioni di Carmine Peluso.

Lo scorso ottobre, diciotto persone furono arrestate nell’ambito di un’inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività di governo e dell’amministrazione del comune di Caivano, di particolare rilevanza gli affidamenti degli appalti per i lavori pubblici.
L’organizzazione criminale riusciva ad ottenere notizie riservate, relative all’aggiudicazione degli appalti, da parte di pubblici amministratori.

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