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andrea auletta - destati dal dio pan andrea auletta - destati dal dio pan

Dal Mondo

la campagna ignora la guerra

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La campagna non sente la guerra, la campagna è serena. I raccolti spuntano come germogli che aspirano a vivere, a crescere e poi a scoppiare di frutti. La terra è calma. Il cuore magmatico pulsa di un calore che non uccide. Quello dei signori delle guerre, invece, emette battiti dannosi, menando onde che agitano il mare, facendone tsunami. Invade villaggi, città, paesaggi antropizzati o privi della presenza umana, s’infuria colmo di morte su tutto ciò che lo stizzisce.

Ma nel silenzio dei campi non si avverte alcuna ostilità. Là dentro pare che certi incubi, siano essi siriani, americani o russi, non esistano. E davvero nei pensieri bucolici di Pan, il Dio dei campi metà capra e metà uomo, certe storture non trovano posto. Stamattina ho sentito il suo flauto suonare, l’ha sentito pure il Molosso, lui era con me, in mezzo all’erba, dentro il silenzio, e ho capito che è soltanto il cuore dell’uomo a essere soggetto a certi rapimenti diabolici.

Ho camminato fra i solchi scavati nel terreno, seminati (forse) da ortaggi. Le piantine erano piccole e tenere e non ho capito di quale tipo di frutto si trattasse. Comunque erano germogli indifesi, inermi. Allora ho pensato di essere cauto, evitando di calpestarli, e per fare pochi metri, fino a raggiungere un sentiero battuto, incolto, ciò messo più di cinque minuti. Mosè intanto cacciava lucertole che non è riuscito a prendere: sfilavano fra l’erba e si nascondevano fra i meandri della terra, oppure sotto cumuli di sassi accatastati dai contadini. S’intanavano come i perseguitati dalle cacche degli aeroplani, che quando giungono al suolo, fanno il botto

In quel luogo alla guerra non ci pensi proprio. Lì sembra una bugia, l’odio che certi potenti hanno per se stessi, per il mondo e la vita. Sotto il cielo sereno, che sa accogliere i silenziosi, non riesci neppure a immaginare che in un altro posto lontano, diverso, alcune scimmie umane stanno coltivando belve immonde nell’anima. Le bombe sono gli sputi del disprezzo che questi hanno per l’esistenza, e sono sputi che raccontano la stupidità della loro piccola mente perversa, presuntuosa e arrogante. Quel manipolo di umanoidi intende sostituirsi a un Dio, o alla forza misteriosa che ha generato la bellezza del mondo, e chiede soltanto di esserci amica. C’è nell’anima di certi, l’antica smania illusoria di poter vivere in eterno, come gli Dei di chissà quale mostruoso culto oscuro, votato a diffondere sterminio e desolazione.

È il cuore che va corretto, cambiato, dicono i saggi di tutti i tempi e non mi sento di dargli torto. È lì che bisogna agire per avviare un processo che possa, un giorno, disinstallare per sempre l’impulso all’odio.

C’è qualcosa da dimenticare, quindi, da abbandonare, piuttosto che concetti nuovi da assimilare. Una propensione selvaggia da archiviare, obliare: quella tesa alla distruzione del proprio ambiente, delle bestie e dei propri simili. Bisogna togliere anziché mettere. Levare, e non aggiungere.

Nel frattempo ho rimesso Mosè al guinzaglio. Ignaro di tutto, sventolava una lingua felice inzuppata di saliva e di polvere, aveva il muso consumato dalla gioia. Da una gioia che se fosse presente, nella quantità di poche gocce nel cuore di tutti, avrebbe la potenza di renderci finalmente sensati.

© Andrea Auletta

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Cronaca

Sferra un pugno al leader della maggioranza

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Momenti di imbarazzo all’interno del Parlamento georgiano. Aleko Elisashvili, il leader del “Partito dei Cittadini”, ha colpito con violenza il volto del leader della maggioranza parlamentare e di Georgian Dream. Prima che tornasse la quiete, è nata una vera e propria caccia all’uomo coinvolgendo diversi parlamentari.

A rendere l’atmosfera rovente è stata la legge sugli agenti stranieri, ritenuta similare a quella russa. Ciò ha suscitato non poche proteste sia nazionali che internazionali, con preoccupazioni riguardanti il possibile uso per reprimere dissidenti.

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Dal Mondo

Germania, inflazione più alta degli ultimi 70 anni. Scholz: in arrivo “pacchetto di aiuti di 200 miliardi”

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GERMANIA – “I prezzi devono s scendere” ha detto il cancelliere Olaf Scholz con riferimento all’aumento delle materie prime verificatosi negli ultimi mesi. La Germania ha annunciato l’elaborazione di un pacchetto di aiuti da 200 miliardi di euro che include un tetto ai prezzi del gas. Inoltre il governo ha affermato la volontà di lavorare ad una serie di misure volte alla protezione di imprese e consumatori dall’aumento dei costi energetici.

L’inflazione in Germania è preoccupante: ha raggiunto il massimo degli ultimi 70 anni giungendo alla stima del 10,9% a settembre, secondo quanto pubblicato dall’agenzia federale di statistica.

Il cancelliere ha detto che i ministri stanno predisponendo questo “enorme scudo protettivo” che aiuterà i pensionati, i lavoratori e le famiglie, ma anche “i panettieri dietro l’angolo, i commercianti o le grandi aziende industriali che dipendono da forniture di elettricità e gas che ora sono troppo costose” a pagare le bollette.

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Dal Mondo

Russia, aggiornato a 15 il bilancio delle vittime della sparatoria nella scuola di Izhevsk

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RUSSIA – E’ stato aggiornato i bilancio delle vittime della sparatoria nella scuola di Izhevsk, in Russia. Secondo i dati, sono circa 15 i morti, tra cui 11 bambini, mentre 24 persone sono rimaste ferite, 22 delle quali minorenni, secondo quanto riferito alla Tass dal comitato investigativo.

Il Tass ha affermato che l’aggressore della scuola di Izhevsk era armato con due pistole a salve modificate in modo da poter sparare proiettili veri. “Dopo aver ricevuto la segnalazione della sparatoria, gli agenti della Guardia Nazionale insieme ai rappresentanti di altri servizi di emergenza sono giunti sul posto, hanno transennato l’area e hanno cercato di individuare l’aggressore e i suoi possibili complici, conducendo un’ispezione piano per piano – è stato spiegato -. Durante queste attività, il corpo senza vita del sospettato è stato trovato in una delle aule. Addosso gli sono state trovate due pistole a salve, modificate per poter sparare proiettili veri, caricatori vuoti e caricatori pieni di munizioni”, si legge nel rapporto.

L’aggressore della scuola era in possesso di circa 10 caricatori con munizioni da 9 millimetri, sui quali aveva scritto la parola ‘odio’ in vernice rossa. In seguito è stato confermato che l’uomo indossasse una maglietta nera con simboli nazisti e un passamontagna. Secondo gli investigatori si tratta di un ex studente dell’istituto, Artyom Kazantsev, di 34 anni.

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