

POLITICA
Funerale del musicista ucciso, il vescovo: ‘Giogiò perdonaci, quella mano l’abbiamo armata noi’
La mamma e il padre di Giovanbattista Cutolo all’uscita dalla chiesa hanno baciato la bara bianca. Le persone assiepate nella piazza lanciano fiori e chi è più vicino alle transenne chiede ai poliziotti di deporre fiori all’interno del carro funebre per accompagnare simbolicamente il giovane musicista nel suo ultimo viaggio. In piazza si è levato il grido ‘Giovanni vive’ mentre un altro lunghissimo applauso accompagna il carro che lascia la piazza. “Domani andrò dalla premier Meloni soprattutto per questo, perché lei mi è molto vicina, le istituzioni sono venute tutte. La morte innocente di Giovanbattista deve servire al riscatto dell’umanità, è stato un crimine contro l’umanità uccidere mio figlio”. Così al termine dei funerali Daniela Di Maggio, la mamma di Giovanbattista, il musicista ucciso a Napoli.
“Non vorrei essere qui oggi. Non vorrei essere qui ad accompagnare l’ennesimo giovane figlio di Napoli, ucciso senza alcun motivo dalla mano di un altro figlio di questa città. Non vorrei essere qui non perché voglia sottrarmi al dolore immenso dei genitori di Giovanbattista e di tutti coloro – parenti, amici, compagni – che lo piangono con il cuore spezzato e straziato dall’angoscia, dall’incredulità, dallo smarrimento. Non vorrei essere qui perché semplicemente avrei voluto che non ce ne fosse il motivo”. Lo ha detto l’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, nell’omelia, durante i funerali di Giovanbattista Cutolo, il giovane musicista ucciso. “E più che parlare di Giovanbattista avrei voluto parlare con Giovanbattista, più che sentir parlare di lui, della sua bravura, della sua arte e voglia di vivere, avrei voluto toccarla con mano, magari ascoltando un concerto della sua orchestra o una delle sue magnifiche composizioni, come quella che il suo papà mi ha fatto ascoltare qualche giorno fa. Ma, purtroppo, nessuno di noi ha il potere di cambiare la realtà, nessuno di noi può far tornare indietro le lancette della storia e del tempo, fermando quella mano giovanissima ma già deviata, come purtroppo tante volte accade con i ragazzi di questa città”, ha aggiunto il vescovo di Napoli. .
‘Ergastolo per il balordo, ergastolo per il balordo. Non e’ giusto’. Lo ripete la mamma di Giovanbattista. La donna ha chiamato a raccolta gli amici di Giogio’ accanto alla bara. ‘Quel balordo ha ammazzato una comunita’ intera’, dice ancora la mamma. ‘Dobbiamo cambiare la storia con la morte di Giogio’, la sua morte e’ stato un sacrificio – ha aggiunto – era un faro, e’ inaccettabile. Gli ho preparato il vestito perche’ ci teneva al concerto con la Scarlatti ed ora è nella bara’. Prima dell’inizio dei funerali di Giovanbattista Cutolo sono arrivati in chiesa, a Napoli, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che hanno abbracciato a lungo la mamma. Presenti in prima fila anche il governatore della Campania Vincenzo De Luca e il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Molti gli esponenti delle istituzioni, come Antonio Bassolino, gli ex ministri Roberto Speranza e Sergio Costa, i parlamentari Borrelli e Patriarca, e della Cultura come Maurizio De Giovanni. La Chiesa del Gesù Nuovo è gremita da tanti amici di Giogiò, musicisti e comuni cittadini. Ai piedi dell’altare è stato esposto anche uno striscione del teatro San Carlo. A breve inizierà la cerimonia funebre presieduta dal vescovo di Napoli, mons Domenico Battaglia. Sul muro della scuola ‘Foscolo’, adiacente alla chiesa, è stato affisso lo striscione ‘Adesso suona con gli angeli. Ciao Giogiò’.
“Non vorrei essere qui oggi. Non vorrei essere qui ad accompagnare l’ennesimo giovane figlio di Napoli, ucciso senza alcun motivo dalla mano di un altro figlio di questa città. Non vorrei essere qui non perché voglia sottrarmi al dolore immenso dei genitori di Giovanbattista e di tutti coloro – parenti, amici, compagni – che lo piangono con il cuore spezzato e straziato dall’angoscia, dall’incredulità, dallo smarrimento. Non vorrei essere qui perché semplicemente avrei voluto che non ce ne fosse il motivo”. Lo ha detto l’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, nell’omelia, durante i funerali di Giovanbattista Cutolo, il giovane musicista ucciso. “E più che parlare di Giovanbattista avrei voluto parlare con Giovanbattista, più che sentir parlare di lui, della sua bravura, della sua arte e voglia di vivere, avrei voluto toccarla con mano, magari ascoltando un concerto della sua orchestra o una delle sue magnifiche composizioni, come quella che il suo papà mi ha fatto ascoltare qualche giorno fa. Ma, purtroppo, nessuno di noi ha il potere di cambiare la realtà, nessuno di noi può far tornare indietro le lancette della storia e del tempo, fermando quella mano giovanissima ma già deviata, come purtroppo tante volte accade con i ragazzi di questa città”, ha aggiunto il vescovo di Napoli. .
“Perdonaci tutti Giogiò, perché quella mano l’abbiamo armata anche noi, con i nostri ritardi, con le promesse non mantenute, con i proclami, i post, i comunicati a cui non sono seguiti azioni, con la nostra incapacità di comprendere i problemi endemici di questa città abitata anche da adolescenti – poco più che bambini – che camminano armati, come in una città in guerra”. Lo ha detto il vescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, nel corso dell’omelia per i funerali di Giovanbattista Cutolo.
POLITICA
NOLA. Convegno sulla rinascita dei Centri commerciali

NOLA – “Il futuro dei centri commerciali. Dalla nascita alla rinascita”. Si è tenuto presso l’Holiday Inn del centro “Vulcano Buono” di Nola un interessante convegno sul mondo dei centri commerciali, per la prima volta ospitato a Napoli, voluto fortemente da Gaetano Graziano, vicepresidente dell’Associazione dei Direttori dei Centri Commerciali (ADCC) che ha aperto il dibattito: “in Italia insistono migliaia di centri commerciali, diamo lavoro a circa 900.000 persone, rappresentando una buona fetta del Pil. Dopo la nascita negli anni ’80 e l’enorme successo è arrivata la crisi nel 2008 e il Covid nel 2020. Ma, superata la fase critica del virus, si è verificato un rinato interesse della clientela verso i centri commerciali. Lo scopo di oggi è trovare idee e strategie per l’innovazione ed attirare più gente, non solo centri commerciali ma anche altre realtà”.
Per Stefano Pessina, presidente dell’ADCC, “oggi i centri commerciali vivono momenti di trasformazione, è chiaro che devono tornare ad essere quello che erano agli albori come il Mercato di Traiano di 2000 anni fa: servizi, mercato, amministrazione pubblica. Il visitatore deve uscire contento di aver investito il suo tempo nel centro commerciale. L’augurio è quello di trovare una nuova sinergia. La formazione del direttore di centri commerciali è importantissima, abbiamo un corso di circa 74 ore di formazione universitaria”
Anche Roberto Zoia, numero uno del Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali sottolinea l’importanza della formazione: i nostri associati hanno aderito investendo in formazione con ritorni positivi. L’idea è quella di creare un link con l’università anche per il recruiting delle persone. Secondo me la rinascita dei centri commerciali è già avvenuta, la pandemia ha velocizzato dei processi iniziati nel 2013. I primi sette mesi del 2023 sono superiori ai 7 mesi del 2019 in un periodo di pre-covid”.
Casavatore
CASAVATORE – Consiglio monco, salta la seduta

Un ordine del giorno decisamente nutrito, che avrebbe lasciato presagire una lunga maratona di interventi e discussioni: prevista infatti questa sera l’apposizione del vincolo di PRG preordinato all’esproprio dei terreni interessati al collegamento tra la stazione di Afragola e la rete metropolitana di Napoli, l’approvazione del bilancio consolidato dell’esercizio 2022, una formale modifica allo Statuto Festa relativa ai soli termini di presentazione delle istanze e le dimissioni del Presidente della Commissione trasparenza, il Consigliere Giovanni Del Prete.
Proprio da quest’ultimo punto l’opposizione è partita intervenendo a gamba tesa in apertura: con l’annuncio delle sue dimissioni, il Presidente ha sollevato alcune eccezioni meritevoli di opportuna riflessione, in particolare la gestione singolare delle tariffe da parte di alcuni operatori all’interno del Consorzio Cimiteriale e la curiosa permanenza dell’attuale direttore ad interim il cui incarico sembra essersi trasformato in perpetuum.
E’ stato in particolare sottolineato il duplice ruolo di controllore e controllato del Funzionario attualmente delegato. In merito alla vicenda della rimozione dei rifiuti combusti in prossimità di Via Saragat su terreni di proprietà di privati l’ormai ex Presidente manifesta seri dubbi sulla trasparenza dell’operazione, lamentando il notevole costo dell’operazione per le casse comunali dovuto ai continui ritardi nella pasticciata gestione dell’operazione che, ricorderete, comportò oltre un anno fa l’emissione di apposita ordinanza poi ritirata tra l’imbarazzo generale.
A nulla è valso il timido tentativo della Presidenza del Consiglio di mettere a tacere lo scomodo oratore, ormai un fiume in piena. Presenti in aula anche i Consiglieri “congelati” che abbandonano il civico consesso manifestando, con l’intervento di Francesco Napolitano, sincero apprezzamento per le dichiarazioni del Consigliere Del Prete. Assente uno dei quattro membri del locale PD. E proprio a causa di tale preziosa assenza è saltato il numero legale, generando evidente scompiglio in una maggioranza ormai traballante, rendendo così necessaria una nuova convocazione a stretto giro.
Ancora una volta si percepisce il clima di nervosismo nei banchi del Governo, per le inevitabili conseguenze che deriveranno da questa sorta di ammutinamento politico interno anche se, ne siamo sicuri, il tutto sarà puntualmente minimizzato dagli interessati, così come ci hanno tristemente abituati, derubricando l’accaduto a semplice verifica degli equilibri interni. Non si escludono, tuttavia, ulteriori ostracismi.
Intanto il Paese tra scuole a metà, strutture sportive in attesa di un destino migliore, strade sporche e nuove ondate di cemento in arrivo con la resurrezione del “piano casa”, resta a guardare da una finestra che appare giorno dopo giorno sempre meno trasparente. Curioso che solo poche ore dopo un evento a favore della legalità, con l’intitolazione di uno spazio verde ad una giovane vittima della mafia, per la verità poco partecipato, sia mancato stasera proprio il numero legale.
POLITICA
A Napoli si spara ancora, 19enne ferito l’episodio è avvenuto intorno alle 2 della scorsa notte a Miano.

I carabinieri della compagnia Stella sono intervenuti presso il pronto soccorso del Cto, intorno alle 2.20 della scorsa notte, per una persona ferita a colpi d’arma da fuoco. Si tratta di un 19enne già noto alle forze dell’ordine. È stato ferito al braccio destro da un colpo d’arma di pistola. Da una prima sommaria ricostruzione pare che la vittima, mentre sostava in auto tra via Vittorio Emanuele III e via Mianella, a Miano, sarebbe stato vittima di un tentativo di rapina. Sono in corso indagini da parte dei carabinieri della Stella impegnati nel ricostruire l’esatta dinamica della vicenda. L’episodio è avvenuto un’ora dopo un agguato consumatosi a Pozzuoli, e soprattutto a pochi giorni dal dramma di Giovanbattista Cutolo, musicista di 24 anni, assassinato da un 17enne in piazza Municipio.
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